lunedì 13 dicembre 2010

Video del mese

Madonna! da quant'è che nn ritorno nel mio blog? O_O perdono ma mi era persa il link Xb me baka. Ora vi lascio al video del mese. questa volta è Romeo x Juliet l'anime che tratta il video di Degeefe. Adoro questo amv *_* la canzone di Masini "L'amore sia con te" è davvero azzecata per la coppia, devo dire. Vi auguro buona visione^^

venerdì 10 settembre 2010

Video del mese XD

Ogni mese vi consiglierò un anime insieme a un video (tra i miei preferiti su Youtube). L'anime del momento è... Mobile Suit Gundam Seed! Potete leggere la trama e tutto QUI su Wikipedia. Il video che vi consiglio è di xXDreamingAngelXx e mi piace sia la coppia che la canzone che ha messo *_* ecco a voi Kira X Lacus - I Still Believe In Destiny! *parlo come una condutrice televisiva* XD

domenica 5 settembre 2010

Mea culpa. Mea maxima culpa

Io adoro la saga di ShadowHunters, libri di Cassandra Clare che vi consiglio di leggere se amate i fantasy^^ Ora vi faccio leggere una mia ff sul personaggio della saga che adoro: Jace *ç* 


Mea Culpa. Mea maxima culpa

Tristezza, Amarezza, Frustrazione…
Questo è quello che provo in questo momento.
Alec è dì là ferito che rischia la morte e tutto per causa mia.
Ed io? Sono qui in attesa di notizie senza far niente.
Non me la sento di stare in infermeria vicino a lui.
Sono io il colpevole di quello che gli è accaduto.
Ecco Clary che arriva verso di me.
-Come sta?- gli chiesi.
Era meglio se non glielo avessi chiesto. Mi sentii ancora peggio.
-Ha perso molto sangue. E il morso del demone gli ha messo in circolo un veleno, e
dato che era un Demone Superiore, Hodge non è sicuro che gli antidoti che usa di
solito funzioneranno- mi rispose.
Mi venne ancora più rimorso.
-Jace…- mi toccò il braccio per consolarmi ma io mi ritrassi.
-No- non meritavo che mi consolasse.
-Non avrei mai voluto che succedesse qualcosa ad Alec. Mi dispiace-
La guardai. Lei si sente in colpa?
-Non è stata colpa tua. E’ stata colpa mia-
-Tua? Jace, no…-
-E invece sì-
Possibile che non capisce? Io sono colui che non ha pensato ai suoi compagni.
Sono io che quando ci hanno attaccato ho pensato a te, Clary.
E sono sempre io che non è stato capace di proteggere il ragazzo che considero
come un fratello.
-Mea culpa. Mea maxima culpa-
-Cosa vuol dire?- mi chiese.
-Mia colpa. Mia grandissima colpa. Fa parte della liturgia della messa- spiegai.
-Pensavo che non credessi nella religione-
Già. Ma chi lo sa a cosa credo io? Nemmeno io mi conosco a volte.
-Forse non credo nel peccato. Ma mi sento in colpa lo stesso. Noi Shadowhunters
viviamo in base a un codice e quel codice non è flessibile. Onore, colpa, pena, sono
tutte cose reali per noi, e non hanno nulla a che vedere con la religione, ma solo con
chi siamo. Questo è quello che sono, Clary. Sono membro del Conclave. E’ nel mio
sangue e nelle mie ossa. E allora dimmi, se sei così sicura che non è stata colpa mia,
perché il primo pensiero che ho avuto quando ho visto Abbadon non è stato per i miei
compagni ma per te?-
Mi sto comportando in modo pietoso. Che mi sta succedendo?
-Sapevo… sapevo… Alec si stava comportando in modo strano. Sapevo che c’era
qualcosa che non andava. Ma riuscivo a pensare soltanto a te...- continuai.
Che strano sortilegio mi ha fatto questa ragazza dai capelli rossi?
Nessuna ragazza è mai riuscita a entrarmi nella mente come Clarissa Fray.
Mi chinai facendo toccare le nostre fronti. Volevo sentirla vicina.
-Se muore, sarà come se lo avessi ucciso io. Ho lasciato morire mio padre e ora ho
ucciso l’unico fratello che abbia mai avuto-
Che cosa ho fatto? Cosa farò se lui muore?
-Non è vero-
Fu un sussurro ma la sentii bene. Era inutile che lei tentasse di non incolparmi.
-Sì. Clary-
Pronunciai il suo nome in un modo strano. Misto tra angoscia e un altro
sentimento che non comprendevo.
Lei è ferma a guardarmi. Siamo molto vicini.
-Cosa mi sta succedendo?- domandai finalmente all’unica persona che forse
mi avrebbe dato una risposta.
Qualcosa mi ha cambiato.
Com’è possibile che io, Jace Wayland, abbia la mente prigioniera di una ragazza?
Amare vuol dire distruggere ed essere amati vuol dire essere distrutti
Queste parole che gli dissi tempo fa, non potevano che essere le più giuste.
Mia è la colpa di amare.
Mia è la colpa della distruzione.

venerdì 13 agosto 2010

Disegnini fatti da me

Ecco qua un mio disegno^^

Capitoli 34-35


Capitolo 34

-Dannazione a me e alle donne! Sono la rovina di noi uomini. Riescono a farci cedere a ogni loro supplica e capriccio-
Shade stava andando dritto verso la cabina arrabbiato con sé stesso per la sua poca resistenza alla sua amata. Entrò e la vide a ricamare un vestitino per il bambino. Era… blu? Era così sicura che sarebbe stato maschio? Ecco che il suo orgoglio maschile si faceva avanti.
“Forse sa che i miei spermatozoi solo molto funzionanti da fargli dare alla luce un bel maschietto. Non sapevo di essere un vero stallone di ormoni. E non so nemmeno se sia un bene per lei che la desideri sempre in ogni situazione” pensò malizioso il bel capitano vedendola così attraente nei suoi panni di futura madre impaziente di avere un cucciolo da accudire. Solo adesso notava quanto la gravidanza gli facesse bene. Chissà se sarebbe stato maschio o femmina. A lui non importava. Gli bastava solo che suo figlio nascesse sano e robusto. Il futuro capitano Eclipse.
-Che vuoi? Perché sei venuto?- disse indifferente, la ragazza senza distogliere lo sguardo dal suo lavoro. Volevo farlo stare sulle spine prima di chiedergli scusa. Così imparava a farla stare in ansia.
-Ti ricordo che è anche la mia stanza- disse lui risvegliandosi dai suoi pensieri.
-Bene. Allora fai quello che devi fare ed esci-
-Ma te lo scordi, mocciosa! Io sto qui tutto il tempo che mi va- disse alterandosi.
-E’ così che tratti la futura madre di tuo figlio? Guarda che io non sono come le tue sgualdrine che ti portavi a letto e che potevi sgridarle e fargli quello che vuoi, mio caro- disse arrabbiandosi anche lei. Nelle sue condizioni,  si emozionava e arrabbiava facilmente.
-Che centrano adesso le donne con cui andavo? E’ da quando ti ho rincontrato che non ho toccato più nessun’altra che te-
-Ah sì? E quelle che hai baciato e toccato alla locanda quella volta?- disse riferendosi ai primi giorni che lei era divenuta pirata e la trattava male.
-Quelle erano solo per farti ingelosire, visto che continuavi a rifiutare le mie avance-
-E non ti sei mai chiesto il motivo, stupido maniaco? Non facevi che comportarti come un cervo in calore! Mi facevi paura- disse cominciando a far scendere delle lacrime.
-Amore… è così quindi. Ti facevo paura perché temevi di perdere la verginità. La tua purezza- disse calmandosi e accarezzandogli una guancia.
-Sì. Prima di incontrarti, non avevo mai provato la strana sensazione di desiderio che mi riempiva la mente. Mi facevo paura da sola e temevo te perché pensavo che sarei finita all’inferno per la mia passione e  per i miei pensieri impuri verso di te. Questo mi ripetevano sempre quando stavo nella compagnia- ammise infine imbarazzata, ricordando gli avvertimenti sugli uomini che gli dicevano.
-Posso capirli. Hanno voluto proteggerti. Tuttavia poi hai superato la tua paura, no?-
-Se no non sarei qui con il pancione, non ti pare? Alla fine la loro protezione non è servita contro di te visto che mi trovo ingravidata dopo la mia prima volta- disse tutta rossa.
-E non mi sembra ti sia dispiaciuto – disse malizioso.
-Scemo! Ecco che riesce fuori la tua malizia. Possibile che voi maschi pensate sempre e solo a quello? Ma quello che mi fa veramente arrabbiare lo sai qual è?- disse arrabbiata visto che non ci era arrivato da solo a cosa voleva. Ormai era da quando sapeva di essere incinta che desiderava ardentemente una cosa da lui.
-Che cosa?- Ecco appunto. Era proprio un insensibile quest’uomo!
-Non mi hai ancora chiesto di sposarti, stupido idiota!- disse frustrata e con le lacrime agli occhi. Adesso che ci pensava, forse Shade non era il tipo da matrimonio. E se fosse stato così, il suo bambino non avrebbe mai avuto un nome? Sarebbe cresciuto come un bastardo? La paura si fece più viva nella mente di Fine pensando a tutto ciò.
-E’ per questo allora- disse svegliandosi. Non ci aveva più pensato a quello. Si era dimenticato di proporle il matrimonio.
-Sì. Ed io che volevo che me lo chiedesti. Voglio diventare tua moglie, Shade. Non solo agli occhi della pirateria ma anche al mondo intero e di fronte a Dio- esclamò cadendo sulle ginocchia e continuare a piangere.
Shade, a quella scena, gli si strinse il cuore. Lui non era mai stato un uomo che seguiva una religione e che entrava in chiesa, però se c’era una cosa a cui non poteva rinunciare era legare per sempre a sé Fine. E se il matrimonio era quello che lei desiderava come vincolo, l’avrebbe fatto. Così, deciso, prese la mano di Fine e la trascinò sul ponte dove c’era tutta la ciurma. Lei era sorpresa e confusa. Che cosa aveva in mente? Si asciugò le lacrime e lo fissò a occhi sgranati mentre Shade si inginocchiava di fronte a lei con tutti i loro compagni a guardarli.
-Qui. Davanti ai nostri compagni, Fine. Ti chiedo in moglie. Vuoi diventare mia sposa, mia compagnia per la vita?- disse sorridendogli.
Fine era rimasta immobile. Non si aspettava che glielo chiedesse così davanti a tutti. Ci mise un po’ di minuti per ritornare alla realtà, lasciando il povero capitano in ansia per la risposta. E quando si risvegliò dal suo shock, gli sorrise commossa abbracciandolo forte. Tanto forte da farlo cadere per terra insieme a lei.
-SI SI SI E MILLE VOLTE SI! TI AMO- urlò felicissima, Fine.
-Anch’io ti amo, Fine- disse anche lui felice. Erano entrambi colmi di gioia e ben presto sarebbero diventati marito e moglie.

Continua…

Capitolo 35

La cerimonia si svolse con pochi intimi nella nave di Eclipse. Tutti i loro compagni e Reid erano presenti per l’unione di un vero amore durato negli anni. Tutto stava per finire bene, anche per il comandante Reid. Da pochi mesi aveva trovato una bella fanciulla che gli aveva rapito il cuore ed erano in procinto di sposarsi. Erano stati entrambi invitati all’evento e l’amore nei confronti di Fine si poteva definire conclusa e trasformata in amicizia per il giovane Reid. Shade e Fine erano felici per il loro amico e gli augurarono tutto il bene del mondo. Tuttavia, adesso era il loro momento. Shade aspettava impaziente la sposa con accanto il dottore che gli avrebbe fatto da testimone e il prete, preso “in prestito” da un villaggio.
-Ma quanto ci mette?- disse nervoso Shade.
-Ah ah… sei così impaziente di farti mettere un cappio al collo, mio capitano?- disse il vecchio testimone.
-Non sarà così tremendo farsi legare indissolubilmente a lei. Ne sono sicuro-
-Soprattutto se è una bellezza come Fine. Se non sbaglio, gli effetti della gravidanza gli danno meno fastidio adesso-
-Già, abbiamo dovuto aspettare un mese per arrivare a questo punto proprio perché non la smetteva di vomitare e di sentirsi debole. Adesso mancano 5 mesi alla nascita-
-Credo proprio che sarà maschio- disse pensieroso il vecchio.
-Cosa ve lo fa credere a te e a Fine?-
-Il mio è un presentimento e per quanto riguarda Fine, una madre dovrebbe sentirselo dentro. Non vedo l’ora di avere un bambino a bordo, sai-
-Non credevo ti piacessero i bambini-
-Io e la mia vecchia fiamma volevamo tanto averne uno ma morì prima che si avverasse questo desiderio-
-Mi dispiace- disse dispiaciuto per l’ex capitano Eclipse.
-Non preoccuparti. Ora pensa solo alla tua felicità che si sta per coronare. E ricorda. Tu sei il mio erede. Colui che ho scelto e che non mi pentirò mai. Sei come un figlio per me e tra poco avrai pure te un marmocchio da istruire. Spero solo che non diventi una testa calda come il padre-
-Chissà. Io desidero solo che sia bello come Fine-
-Credo che Fine pensi quasi la stessa cosa. Un bambino uguale al suo amore-
-Vedremo quale pensiero si avvererà-
-Aspetteremo con ansia il verdetto. In ogni caso, ti auguro ogni felicità da questo matrimonio, Shade. Fine è davvero una ragazza meravigliosa come me l’hai sempre descritta fin da bambino-
-Ti ringrazio. Lo è davvero- disse sorridendo.
Poi, finalmente, si presentò il tutto il suo splendore la sposa.  
La bella Fine indossava un abito lungo e semplice rosa pallido con merletti bianchi. I capelli rossi li portava sciolti con sopra un velo bianco e due rose rosse che lo reggevano nel suo capo.
“E’ meravigliosa” pensava con lo sguardo incantato Shade. Non si era nemmeno accorto che lei lo aveva raggiunto davanti al prete con il viso arrossato. Quello che Fine indossava era il vestito da sposa di sua madre e la scollatura non lasciava spazio all’immaginazione. Per questo era indecisa se indossarlo o meno ed è proprio per il seno quasi scoperto che Shade non gli staccava gli occhi di dosso.
-Bene. Abbi inizio la cerimonia- annunciò il religioso dopo essersi ripreso dalla visione di una dea, come tutti i presenti del resto.
-Vuoi tu, capitano Eclipse…- stava per dire il prete.
-Aspetti. Voglio che ci sposi con il mio vero nome- disse Shade interrompendolo.
-Ne siete sicuro? Finora è stato sempre con il nome Eclipse che i capitani di questa nave si sono sposati, o sbaglio?-
-Non sbaglia ma comunque sono sicuro. Procedete pure- disse stringendo le mani della sua Fine che lo guardava radiosa.
-Come volete. Coff coff… Vuoi tu, capitano Shade, prendere come tua sposa la qui presente Fine e onorarla e rispettarla finché morte non vi separi?- disse il vecchio.
-Sì lo voglio infinitamente- disse Shade senza staccare gli occhi da quelli di Fine.
-Vuoi tu, Fine, prendere come tuo sposo il qui presente capitano Shade e onorarlo e rispettarlo finché morte non vi separi?-
-Lo voglio- rispose lei sorridendo come mai prima d’ora. Un sorriso splendente di felicità.
-E con questo, vi dichiaro marito e moglie- annunciò. E subito i due neo sposi si diedero un bacio per suggellare la loro promessa d’amore. Tutti i presenti fecero i complimenti e lanciarono riso e fiori alla coppia. Adesso mancava solo la ciliegina sulla torta per rendere completa la loro felicità. La nascita del loro bambino.
Passarono i mesi e finalmente anche questo evento successe.
-Guà guà uah uah- questo vagito si sentiva dalla stanza del capitano e della sua sposa.
-E’ nato, Fine, ed è un bellissimo maschietto- disse il vecchio dottore felice per quella nuova creatura. Tutta la ciurma era ormai ansiosa per la nascita del piccolo futuro capitano e per mesi, non avevano fatto altro che esaudire ogni piccolo capriccio e bisogno della ragazza mentre stavano in mezzo al mare.
Il dottore pulì il piccolo, ancora piangente, e lo avvolse in un fagotto di lana azzurra cucito da Fine mesi prima. Lei lo aveva intuito che sarebbe stato maschio perciò cucì tutto il corredo del nascituro di azzurro.
-Ora andiamo dalla tua bella mamma- disse il vecchio mettendo il bambino tra le braccia di Fine. Il piccolo smise subito di piangere, appena si trovò nel calore della madre e la osservava con il suo faccino curioso.
-Certo che mi hai dato da fare parecchio per metterti al mondo eh piccolo mio- gli disse con un sorriso bellissimo. Lui in risposta gli sorrise e cominciò a mugugnare per pretendere la sua pappa.
-Ma come? Hai già fame? Non vuoi aspettare che papà ti veda prima?-
-Ma io sono arrivato apposta in fretta per vederlo- irruppe la voce di Shade.
-Shade- lo chiamò felice Fine vedendolo sulla soglia vicino alla porta.
-Come stai, amore mio?- disse lui avvicinandosi a lei e dargli un bacio sulla fronte.
-Noi due stiamo bene. Tuo figlio ha già fretta di mangiare-
-Fa bene. È indice di buona salute, solo che io sono geloso del seno della madre. Prima era una mia priorità-
-Che scemo che sei-
-E’ anche per questo che mi ami, no?- disse malizioso Shade.
-Forse- disse sorridendogli.
-Hai fatto davvero un bel lavoro, amore. E’ un bambino bellissimo, solo che avrei preferito assomigliasse a te- disse lui osservando il suo pargolo. Infatti il piccolo aveva preso tutto dal padre. Gli occhi e i capelli color cobalto.
-Alla fine lo avuta vinta io, mio caro. Lo avevo detto io che sarebbe stato un maschio che ti somigliava-
-Sei proprio una strega. Che incantesimo hai fatto su di me, me lo spieghi?- disse baciandola.
-Non lo so nemmeno io- disse lasciandosi andare con i baci finché il bambino non protestò richiedendo di nuovo la poppata.
-Sì ho capito. Ecco- disse aprendo il vestito sul petto per fargli succhiare il latte. Il bambino non se lo fece ripetere due volte e si mise a ciucciare come un matto.
-Ehy. Avevi davvero fame- commentò divertito Shade.
-Già. A proposito! Come possiamo chiamarlo?- disse Fine. Lei non ci aveva ancora pensato.
-Brandon. E’ un nome che mi è sempre piaciuto e significata “Re dei mari”. Sicuramente mio figlio diventerà il capitano più conosciuto in tutti i mari- disse lui accarezzandogli la testolina cobalto.
-Brandon eh. Si, mi piace- disse vedendo orgogliosa il suo bambino.
-Posso tenerlo in braccio? Vorrei subito farlo vedere agli altri. Erano così in ansia per te e la creatura- disse il capitano.
-Certo. Dai. Ora vai da papà, Brandon- disse Fine porgendogli il bambino, ormai sazio, tra le braccia.
-Benvenuto in questo mondo, figlio mio- disse baciandogli la testolina per poi portarlo sul ponte dove c’era tutta la ciurma ad aspettarli.
-Vi presento il futuro capitano Eclipse di questa nave. Brandon, “il re dei mari”- annunciò alzando il bambino al sole. La reazione dei ragazzi fu clamorosa. Festeggiarono Brandon fino a notte fonda e per questa occasione, Fine cantò una nuova canzone dedicata alla nascita del  figlio.
Dopo mesi di attesa era giunta la famosa ciliegina sulla torta.

6 anni dopo…
-Brandon! Per tutti i diavoli! Scendi subito da lì!- disse il vecchio dottore ad un bambino di 6 anni in cima all’albero maestro.
-Stai tranquillo, nonno! Vieni anche tu. È così divertente!- esclamò pimpante il bambino.
-Stai scherzando, scricciolo!? Sono troppo vecchio ormai per arrampicarmi-
-Uffa- protestò il bambino cobalto.
-Non ti interessa vedere la tua nuova sorellina? E’ appena nata, scendi!-
-Ops! È vero. Scendo subito!- disse scendendo dall’albero e correre subito dai genitori.
“A saperlo prima che bastava ricordargli della piccola Marina” pensava distrutto il vecchio dottore.
-Mamma! Papà! E’ nata?- irruppe nella stanza dei genitori.
-Sì, Brandon. Guarda che bella tua sorella- disse Shade sorridente con la figlia in braccio.
Sua madre si era riposata abbastanza dal parto e adesso si stava vestendo per far vedere la nuova arrivata a degli amici che sarebbero arrivati tra poco.
Brandon si avvicinò al padre che gli mostrò la nuova sorellina. Era bellissima. Assomigliava tutta alla mamma, con grande soddisfazione di Shade. Un ciuffo di capelli di rossi si intravedeva in quella testolina e dei grandi occhi rossi che fissava tutti con gioia.
-Che bella! Ciao Marina! Io sono tuo fratello Brandon- disse prendendo la manina della piccola che gli rispose gioendo. A quella scena, Fine e Shade si intenerirono a guardarli. I loro tesori.
-Capitano! Sono arrivati- annunciò Wolf entrando.
-Grazie Wolf. Vogliamo andare, mia cara?- gli chiese lui ridandogli la piccola Marina e porgendogli galantemente il suo braccio.
-Con immenso piacere, amore mio- disse andando con la famiglia fuori dove li aspettava il loro amico Reid con la moglie Cecilia e la loro piccola Iris.
-Da quanto tempo, amico mio- salutò Reid andandoli ad abbracciare tutti quanti.
-Già. Dal tuo matrimonio che non ci vediamo. Bell’amico che sei- disse fingendosi offeso Shade.
-Non potevo farci niente se mi avevano trasferito per un periodo in Inghilterra. Dove poi è nata la nostra gioia. Lasciate che vi presenti nostra figlia Iris- disse Reid mostrando una bambina di 4 anni con dei lunghi capelli castani mossi e occhi di un viola intenso, presi sicuramente dalla madre.
-E’ un amore! Complimenti Reid! Complimenti Cecilia!- si congratulò Fine.
-Ti ringrazio, Fine- disse Cecilia arrossendo.
-Ha preso il colore dei capelli da te, amico. Per il resto è bella come la madre- disse Shade.
-Proprio vero. Ehy! Ma non ci volete presentare questo angioletto- disse Reid riferendosi alla piccola che dormiva tranquilla tra le braccia di Fine.
-Questa dormigliona che vedete è Marina- disse Fine.
-Com’è bella. Ti sei proprio dato da fare eh Shade-
-Come sempre, Reid-
-Lei è mia sorella perciò non la guardate troppo- disse geloso Brandon.
-Ahahah ciao piccolo Brandon! Non ti ricordi di tuo zio Reid?-
-Certo che mi ricordo. Ciao zio. Ciao zia- salutò il bambino.
-Ciao piccolo caro. Vedo che sei già geloso di tua sorella Marina- disse Cecilia ridendo insieme agli altri.
-Non è vero!- protestò lui scatenando ancora di più le risa di tutti.
-Figliolo! Questa bambina è Iris. Spero che facciate presto amicizia- disse Fine al figlio.
-Ok, mamma- disse andando di fronte a Iris.
-Piacere di conoscerti. Io sono Brandon- si presentò facendogli un sorriso.
-I-io Iris- rispose timida con le guance arrossate.
-Ti va di giocare con me?-
-Posso, mamma?- chiese prima il permesso, la bambina.
-Certo, cara. Vai a divertirti- gli disse dolcemente Cecilia.
-Va bene. Allora andiamo- esclamò contenta per poi andare mano nella mano con Brandon.
-Vanno già d’accordo- commentò Shade.
-Già. Non pensi che…- stava per dire Reid.
-Assolutamente no!- esclamarono in coro Fine e Cecilia.
-Ma non ho ancora detto niente- protestò il pover’uomo.
-Non ti azzardare a promettere nostra figlia in sposa- disse categoricamente la moglie.
-ma perché? Che ci sarebbe di male? Così magari un giorno diventiamo parenti-
-E’ comunque troppo presto, Reid. Sono ancora dei bambini. Magari fra qualche anno ne riparleremo- disse Fine.
-Hanno ragione, comandante. E’ inutile combattere contro le nostre moglie. Sono delle forze della natura- disse ridacchiando Shade.
-Ahahah è vero. Ma è proprio per questo che le abbiamo sposate, giusto?-
-Giusto- dissero abbracciando le loro spose.
-Adulatori- disse Fine arrossendo insieme a Cecilia.
-Ora sì che il mondo è bello da vedere- disse Shade in quella scena familiare che si era creata con gli anni. Solo un oggetto poteva far ricordare i loro momenti trascorsi fino ad allora. La conchiglia che stava al collo di Fine. Regalatagli da Shade da bambini e che sarebbe stata nella loro famiglia per sempre. Amore, gelosia, rabbia… tutte emozioni racchiuse in quel ciondolo. La conchiglia della memoria che vivrà nel cuore dei protagonisti per l’eternità.

Fine

Capitoli 32-33


Capitolo 32

Entrambi gli uomini e Fine erano esterrefatti. Nessuno se lo aspettava così presto, nemmeno Shade che sperava molto nell’avere un figlio da lei.
-N-non ho capito bene- diceva sconvolta, Fine.
-E’ incinta, Fine. Aspetta un figlio del capitano- disse sorridendogli. Sapeva per certo che il bambino era di Shade.
-Come può essere? Lurido bastardo! Hai osato toccarla pur sapendo che entrambi avevamo diritto nell’averla- disse irato Reid risvegliandosi dallo shock.
Il capitano Eclipse non rispose. Dopotutto aveva ragione Reid. Sia lui che il comandante avevano pari merito di amare Fine ma lui purtroppo non aveva resistito mai alla tentazione facendola sua. Adesso, come aveva predetto, l’aveva ingravidata. Da una parte era felicissimo tuttavia dall’altra, non sapeva perché, ma si sentiva in colpa. Verso Fine? Eppure sia lei che lui avevano detto che sarebbero stati felicissimi di avere un bambino. Verso Reid? Ma con lui era chiusa l’amicizia. Allora qual’era il motivo? Che forse l’amicizia che provava per Reid non era del tutto rotta per lui, il capitano Eclipse? Che si sentisse in colpa per aver tradito l’amico? Sapeva che anche lui amava Fine ed è finita così. La ragazza incinta.
-Non è colpa sua, Reid- disse cominciando a piangere, Fine. Anche questa volta era colpa sua se i due non potevano ritornare amici.
-E di chi sarebbe la colpa, eh? Lui ti ha messa incinta solo per puro piacere. Perché i pirati sono così. Non hanno il cuore per amare- disse con disprezzo, il comandante.
-Che ne puoi sapere tu? Noi pirati abbiamo un cuore come tutti. Siamo umani come ogni persona che sta in un villaggio o in un castello- disse alterandosi, Eclipse.
-Tu sei solo un bastardo rinnegato! I tuoi genitori ti abbandonarono per andare all’altro mondo e tuo zio ti ha dimenticato subito dopo il tuo rapimento. Non hai nessuno, Shade!-
-Ti sbagli. Ho molte persone che credono in me e mi fanno sentire bene tra loro. La mia ciurma e la donna che amo. Quel castello della mia infanzia non è mai stato niente per me. La nobiltà non è mai stato niente- disse prendendo la mano di Fine.
-Ho sempre saputo che la nobiltà non ti andava a genio. Da bambini, tu eri quello fuori posto. Con il tuo carattere selvaggio e ribelle, non saresti dovuto nascere nobile-
-Vallo a dire a Dio perché sono nato in una famiglia nobile! Il mio posto non è mai stato quel sudiciume che chiamate nobiltà. Il mio rapimento è stato la svolta più bella della mia vita. Sarò sempre grato al destino per questo e ora anche per l’incontro con Fine e la futura nascita di nostro figlio- disse guardando con occhi adoranti la donna che lo stava rendendo felice.
-Oh Shade…- disse Fine contraccambiando lo sguardo di Shade.
A quel punto, il comandante Reid non ci vide più dalla rabbia e tirò fuori la pistola puntandola contro il capitano cobalto.
-Che fai, Reid?- disse spaventata la ragazza mentre Shade era immobile e impassibile. Lui poteva capire la sua rabbia. Anche lui si sarebbe sentito così se la sua Fine fosse rimasta incinta di un altro.
-Una volta tolto di mezzo lui, tu avrai posto nel tuo cuore solo per me. Lui non ti merita, Fine!-
-Fermo!- disse mettendosi di fronte a Shade per fargli scudo.
-Ma sei impazzita, Fine? Togliti di mezzo. Potrebbe essere pericolo per te e il bambino!- disse Shade preoccupato per lei e cercando di spostarla.
-NO! Se morissi tu, io no riuscirei a vivere e ti raggiungerei subito a ogni costo- disse con le lacrime agli occhi e senza staccarsi dalla sua posizione di scudo.
-Fine, amore… anch’io farei lo stesso- disse abbracciandola.
A Reid gli si spezzò il cuore a quelle parole. Quindi era così. L’unica donna di cui si era innamorato in vita sua, era innamorata del suo amico d’infanzia, colui dal cuore freddo. Un cuore, che con Fine, si era sciolto con il calore dell’amore. Che strano destino era toccato loro. Riabbassò la pistola.
-Fine… tu hai sempre amato Shade, vero? Quando me lo dicesti, pensavo che era stata solo un infatuazione di una bambina. Ma ora comprendo di essere stato in errore. Il tuo è sempre stato vero amore ed io non sono riuscito a fartelo dimenticare- disse con sguardo basso e amareggiato.
-Reid…-
-Perdonami Fine. Pur amandoti, non sono stato capace di conquistarti. Ho solo causato problemi a te e a Shade. Tutto per gelosia-
-Non dire così-
-Non cercare di difendermi! Tu ormai appartieni a lui ed io non so che fare!-
-Basta Reid! Ti stai solo facendo male- disse abbracciandolo.
-Tu mi hai fatto male, Fine. Tu e Shade. Io, anche se continuavo a dire che ho dimenticato l’amicizia tra me e lui, non è mai stato vero. Gli ho sempre voluto bene pur essendo un comandante di marina. Dicevo quelle cose orribili per gelosia nei suoi confronti. Lui era vicino a te ogni momento mentre io ero distante. Ed ora… mi sento tradito. Dal mio amico di infanzia e da colei che amo-
-Ti chiedo perdono- disse Shade all’improvviso.
-Cosa?-
-Io ti voglio ancora bene, Reid. Sei stato il mio amico di infanzia e lo sarai sempre. Mi sento un verme ad averti fatto questo ma l’amore per lei non mi ha fatto resistere alla tentazione-
-Posso capirti… Anch’io avrei fatto lo stesso. L’amore fa far cose a cui un uomo non può resistere-
-Per favore, lasciate stare le differenze di mondo. E’ tornate amici- disse supplichevole Fine.
-Ora come ora, non possiamo. Ho bisogno di tempo per dimenticare il mio amore per te. E quando succederà, tornerò da voi. Non vi darò più la caccia- disse Reid.
-Oh Reid! Sono sicura che troverai la donna giusta per te. E’ quel momento non è lontano- disse Fine.
-Ti ringrazio, Fine. Tornerò ma non come nemico. La prossima volta che mi vedrete, saremo felici. Arrivederci Fine. Ciao Shade- disse facendo l’occhiolino a Shade come facevano spesso da bambini per salutarsi.
L’amicizia di un tempo passato stava per ritornare e una gioia stava per arrivare. Presto la felicità avrebbe bussato alla loro porta per sempre.

Continua…

Capitolo 33

Il capitano Eclipse, durante tre mesi di tornata vita normale, diventava sempre più ansioso. Insomma! Stava per diventare padre! Ma Fine sembrava che non capisse proprio la sua preoccupazione. Lui andava a combattere e lei lo raggiungeva, facendogli male al cuore sia per lei che per il bambino. La ragazza era solamente preoccupata per il suo amore. Che cosa avrebbe fatto se lui non ci fosse stato più? Non voleva il suo bambino senza il padre. Entrambi aveva dei buoni motivi per preoccuparsi l’un l’altro ma allo stesso tempo non si capivano e finivano per litigare alla fine di ogni scontro nemico.
-Ma quante volte te lo devo dire che non voglio che vieni al ponte quando c’è un combattimento? Devi stare tranquilla sottocoperta!- disse esasperato Shade.
-Tranquilla? Ma come puoi dirmi di stare tranquilla quando tu stai fuori a rischiare la vita?- disse Fine.
-E’ da quando mi hai ritrovato che sai che combatto da una vita e ti preoccupi così tanto solo adesso? I pericoli fanno parte della vita di un pirata-
-Allora io  desidero che lasci la pirateria-
-Stai scherzando-
-Se questo è necessario per non farti correre pericolo, no. Non scherzo e farò di tutto per convincerti a lasciare questa vita!- disse convinta. Lo amava troppo per lasciargli rischiare la pelle in continuazione.
-Fai quello che ti pare ma tanto non cederò ai tuoi desideri stavolta. Io amo la pirateria. Te lo dissi mesi fa. È grazie a lei che sono fuggito dalla mia tristezza e ipocrisia da nobile-
-Sembra quasi che tu ami di più la tua carriera da pirata che me- sussurrò avvilita, Fine.
-Non dire sciocchezze! Sai benissimo che io ti amo più di qualsiasi cosa al mondo-
-E allora dimostramelo! Lascia la pirateria e andiamo a vivere felici noi tre in un villaggio- disse Fine prendendo la mano di Shade e poi posarla sul suo ventre ormai un po’ gonfio per la gravidanza.
-Perché non vuoi capire? Io amo sia te che nostro figlio ma non posso lasciare la mia vita di adesso. Non sarei più me stesso, dopo- disse calmandosi.
-Sei tu che non vuoi capire me! Non capisci che io mi sento male a vedere anche solo lo sfiorarti di una lama sul tuo corpo? Cerca di comprendermi-
-Non posso- sussurrò lui afflitto.
-Perfetto! Allora non abbiamo più niente da dirci- disse lei andando in cabina a riversare la sua tristezza.
“Mi dispiace, amore mio. Ma non posso scegliere” pensò Shade andando a occuparsi dei suoi doveri.
Fine rimase da sola nel suo rifugio di lacrime finchè non bussarono alla porta.
-Chi è?-
-Sono io. Il tuo vecchio dottore, cara- disse dolcemente il medico entrando.
-Perché siete qui?- disse lei ricomponendosi un po’.
-Ho sentito il vostro litigio e volevo vedere come stavi, piccola-
-Forse voi potete rispondermi. Perché lui è così testardo e insensibile? Possibile che preferisca la pirateria a me e a suo figlio?-
-Ti posso dire quello che so, Fine, ma starà a te decidere se comprendere o meno- disse e poi con un annuire della ragazza, continuò a parlare.
-Mia cara, lui ti avrà sicuramente detto tutto su di lui e su quello che ha lasciato per questa carriera in mare. Bhè! Per lui è stata la salvezza che ha cambiato la sua esistenza-
-Questo Shade me lo ha già detto ma deve anche pensare che stiamo per avere un bambino e che lo amo più di me stessa perciò non può rischiare la sua vita in continuazione- disse spaventata.
-Ma Fine… se lui lasciasse la pirateria, non vivrebbe veramente. Ormai è diventata parte di lui a cui non può far a meno. Shade non è un bambino da tenere lontano dai giochi pericolosi. E’ un uomo adulto che sa badare a se stesso e alla sua futura famiglia. Rispondi a questa domanda. Se lui non fosse diventato un pirata anni fa e fosse rimasto con lo zio per poi diventare un governatore senza cuore, lo avresti continuato ad amare lo stesso?-
-Non… non lo so. Non credo. Io amo tutto di lui compreso il suo carattere battagliero- disse arrossendo.
-Che ha forgiato nella sua vita da pirata- continuò per lei, il vecchio.
-Già. Solo ora, grazie alle vostre parole, ho compreso il mio amato Shade. Vi ringrazio. Cercherò di calmarmi e accettare la paura sempre- disse abbracciandolo.
-Di niente, ragazza. Ma quando ti deciderai a darmi del tu? Sarò anche vecchio ma non sono uno da venerare come un nobile quindi dammi pure del tu e mi raccomando il bambino. Voglio che nasca sano e forte non sentendo le continue ansie e paure della madre- disse lui sorridendogli.
-Hai ragione. Non so cosa farei senza di te, dottore- disse lei sorridendogli radiosa.
-Ahahah chissà, Fine. Chissà come faresti senza questa vecchia canaglia- disse lui ridacchiando facendo ridere di gusto anche la sua ormai “quasi” nipote.

Continua…

Capitoli 30-31


Capitolo 30

Uscirono dalla cabina che era ormai tempo di pranzo e stavano mano nella mano ad andare verso la cucina.
Lei era ancora rossa per quello che avevano fatto poco fa mentre Shade rideva sotto i baffi per l’imbarazzo di lei.
-Calmati Fine. Non abbiamo mica commesso un reato-
-Lo so, è che… insomma! È pur sempre imbarazzante per me- disse non riuscendo a guardarlo in faccia.
-Ehy- e gli prese il viso tra le mani. – Per me è stato meraviglioso- disse con un sorriso dolce, Shade.
-A-anche per me- ammise guardandolo negli occhi blu profondi.
-Quello che abbiamo fatto è del tutto naturale tra persone che si amano e si desiderano. Non essere così imbarazzata se no farai ridere tutta la ciurma con il tuo viso rosso come un peperone- disse divertito.
-Scemo. Comunque stavo pensando una cosa-
-Cosa?-
-Che nemmeno nei miei sogni più profondi avevo immaginato che si provasse così intensamente l’amore. Mi sono sentita… completa-
-Già. Anch’io. Chi l’avrebbe detto che avrei fatto l’amore con la mia piccola principessa cantante!-
-Zitto! Non dirlo così ad alta voce!- lo rimproverò lei. Non voleva che lo sapessero anche gli altri.
-Va bene. Come vuoi-
-A proposito! Come vuoi che ci comportiamo adesso? Insomma… noi adesso… chi siamo per l’un l’altro?-
-Te l’ho già detto, mi pare-
-Eh?-
Si gira su di lei e la stringe forte a sé.
-Tu sei la mia donna… ed io il tuo uomo adesso. Ci comporteremo così come siamo. Niente più segreti, ok?-
-Ok, amore mio- disse e dopo essersi fissati intensamente, si baciarono con passione dimostrando ancora al mondo il loro amore.
Rimasero a baciarsi finchè non giunse un brontolio, uscito dallo stomaco di Fine, che interrupe il loro momento magico.
-Dai, andiamo a mangiare- disse dolcemente Shade staccandosi di malavoglia da lei.
-Sì- disse sorridendo radiosa ed entrarono in cucina.
Erano tutti lì a pranzare e a chiacchierare animatamente.  Praticamente mancavano solo loro due!
-Ehylà capitano! Francis! Vi davamo per dispersi, sapete!- esclamò allegro, Wolf.
-Esagerato- disse Shade.
-Ma che stavate facendo? Sentivamo delle urla provenienti da sotto- disse noncurante provocando un attacco di imbarazzo a Fine e Shade.
-Non sono affari che vi riguardano!- scoppiò il capitano.
-Dai! Ditecelo che ce l’avete fatta finalmente a farla vostra, capitano. Complimenti ai due innamorati!- si complimentò un pirata.
-Già! Un brindisi al capitano e a Francis!- disse un altro alzando il bicchiere di birra.
-Ignorali, Fine. Sono troppo indiscreti- gli sussurrò per tranquillizzarla.
-Non fa niente- disse tranquilla ma con il viso arrossato al limite. Dopotutto conosceva l’allegria dei compagni e i loro modi rozzi.
Si sedettero e cominciarono a mangiare anche loro sotto gli sguardi maliziosi di tutti.

Continua…

Capitolo 31

Passò una settimana dalla prima volta che fecero l’amore i due ragazzi, e le giornate venivano trascorse con la solita routine. Chiacchierata, litigio, pace e letto. Il loro carattere non era cambiato e litigavano sempre come marito e moglie. Però tutto finiva con un bacio appassionata e la voglia continuava fino a trovarsi in camera da soli.
Un'altra giornata stava trascorrendo felicemente finchè una nave della marina non attaccò la nave di Eclipse. Questa volta nella nave nemica c’era anche il comandante Reid.
-Certo che è proprio destino che ci incontriamo spesso- disse sarcastico Reid scendendo all’attacco sulla nave. Ormai la battaglia era iniziata e gli scontri andavano a susseguirsi. Eclipse costrinse Fine a mettersi al sicuro sottocoperta e lui andò a combattere contro il suo rivale.
-Già. A volte il destino fa brutti scherzi- controbatté Eclipse con altrettanto sarcasmo mentre attaccava con la spada.
-Questa volta non avrò pietà. Ti ucciderò oggi stesso così che Fine finalmente sarà mia-
-Mai! Lei non sarà mai tua! Anche se mi uccidessi, non guadagneresti mai il suo amore-
-Questo lo dici tu, capitano. Ora che la nostra amicizia è finita da anni, non mi resta che avere il cuore e il corpo di Fine-
-Mi dispiace contraddirti ma non avrai nessuno dei d…- non poté finire che si accorse che Fine era salita per vedere come procedeva il combattimento ed era svenuta.
-FINE!- dissero all’unisono i due uomini preoccupati. Alla loro esclamazione tutti si fermarono dal battersi e si girarono a guardare nella direzione dei loro comandanti.
Shade e Reid lasciarono le armi per correre dalla donna amata e subito il pirata la prese in braccio e la portò dal dottore, seguito dal comandante.
Prima, Fine non essendo riuscita a stare tranquillamente in cabina, salì al ponte per vedere se colui che amava stava bene. Lo trovò nel bel mezzo del duello con Reid e ogni colpo tra loro era una un dolore a Fine. Non voleva che qualcuno si facesse male. Stava per intervenire quando un forte giramento alla testa la fece svenire. Solo il buio.
Si ritrovò nella stanza con il dottore e gli sguardi di Shade e Reid puntati addosso. Reid?
-S-Shade… Reid- sussurrò la ragazza svegliandosi.
-Fine! Come ti senti adesso?- gli domandò prendendogli la mano, Shade.
-S-sono svenuta, vero? Adesso mi sento meglio ma non ricordo che cosa stava succedendo fuori- rispose sempre con la voce bassa.
-Non ti preoccupare di questo. Si sono fermati tutti. Siamo stati tutti in ansia per te, sai- disse Reid.
-Mi dispiace… non ce l’ho proprio fatta a starmene al riparo mentre voi combattevate-
-Sei un stupida! Non pensi a me? mi sono sentito morire vedendoti per terra senza sensi- disse il capitano arrabbiato per l’incoscienza della ragazza.
-Perdonami Shade… ma alla fine non ho niente. Ho avuto solo mal di testa-
-Non era un semplice mal di testa, mia cara- si intromise il vecchio medico.
-Eh? Allora che cosa ho avuto?-
-E’ l’inizio di ciò che ti accadrà per mesi, piccola-
-Non capisco- disse Fine confusa come i due uomini.
-Fine… lei aspetta un bambino-

Continua…

Capitoli 28-29


Capitolo 28

-Sbrigati a pulire, vecchiaccio! Ma che il lavoro lo sto facendo solo io?- si  lamentava Eclipse mentre lavorava velocemente per ricevere prima la sua “ricompensa”. Si sentiva un po’ umiliato per il fatto di essere stato fregato da una donna e il fatto che stava pulendo la nave dando spettacolo alla sua ciurma. Strano! Lui che non si faceva imbrogliare da nessuna. Casomai era lui che fregava le donne.
-Guarda che sto lavorando anch’io. Io purtroppo non ho uno stimolo per sbrigarmi, come te- disse il medico facendo arrossire il capitano.
-Che vorresti dire? Io non ho nessuno stimolo. Voglio solo darmi una mossa per non dare troppo divertimento alla ciurma-
-Come no! Non sono stupido, mio caro. Ti sei fatto imbrogliare dalle moine di Fine-
-Che stai dicendo? La vecchiaia ti ha rovinato il tuo buon senso-
-Dì quello che ti pare ma ti avverto che le donne sono di natura ingannevole. Possono lasciare con un palmo di naso anche l’uomo più resistente senza problemi.  Ah ah… mi ricordo ancora quello che mi disse il mio precettore quando mi innamorai per la prima volta. “Le donne sono creature nate per rovinare noi uomini e renderci deboli”. Ero un ragazzo allora e mi viene ancora da ridere per la mia ingenuità- raccontò il vecchio sopraffatto dai ricordi. Shade lo aveva ascoltato con attenzione. Di certo le sue parole non facevano una grinza ma Fine è Fine. Insomma! Lei non sarebbe capace di ingannarlo. E’ pura, innocente e sincera.
-Ma dai! Fine non farebbe mai una cosa del genere. Non mi imbroglierebbe mai-
-La appena fatto, tonto. Con le mie parole non intendo dire che lei è capace di ingannare ma di renderti debole. Un pirata innamorato è come una spada che non taglia. L’amore può essere la tua rovina-
-E cosa mi consigliate di fare? Di dimenticarla subito?- chiese scettico.
-Non dico questo ma di stare solo attento nel distrarti-
-Me ne ricorderò- e così la conversazione finì e continuarono a lavorare in silenzio.
Misero tutto in ordine e concluso il lavoro, Shade andò sotto coperta dove trovò Fine.
-Finito di già?- gli chiede ingenua lei.
-Sì ed ora devi mantenere la tua promessa- disse abbracciandola dolcemente e cominciare a baciarla.
-Shade, ti prego… tutto ma non questo- gli disse respingendolo per l’ennesima volta.
-Perché Fine? Perché insisti nel rifiutarmi?-
-Cerca di capirmi. Io…-
-Non sei ancora pronta. D’accordo. Ho capito- e se ne esce arrabbiato dalla stanza.
“Aveva ragione il vecchio. Fine è come le altre. Mi rifiuta perché non è innamorata di me ed io che ci sono cascato come uno stupido” pensò andando a dormire nella sua cabina.
Intanto, Fine era dispiaciuta per averlo rifiutato nel suo letto un'altra volta ma doveva vincere la sua paura. La sua paura nel perdere la sua purezza. Dopotutto… l’unico modo per fargli capire quanto lo amavo era dargli una prova come questa.  Andò anche lei nella cabina del capitano e lo trovò a dormire, così ne approfittò per cambiarsi e mettersi una camicia da notte.
Arrivò la mezzanotte, e Fine si avvicinò a Shade che dormiva con sguardo imbronciato. Sicuramente era ancora arrabbiato per il rifiuto. Gli mise la mano nella spalla e lo strinse a sé.
-Ummm… Fine… che stai facendo?- gli chiese svegliandosi lui.
-Quello che avrei dovuto fare da tanto. Perdonami se ci ho messo tempo per farlo- gli sussurrò.
-Meglio tardi che mai, amore mio- disse cominciando a baciarla dappertutto mentre la sue mani scivolavano nella schiena e nelle gambe fino ad arrivare alle cosce.
-Sh-Shade… io ho… un po’ paura-
-Non devi, Fine. Credimi. Sarà meraviglioso. Diventeremo una cosa sola-
-Ti credo- disse sopraffatta dai suoi baci e carezze intime.
-Vedo che sei diventata più docile, ragazzina- disse lui togliendogli la camicia da notte lasciandola nuda ai suoi occhi.
-Trovi?- chiese imbarazzata dallo sguardo di lui sul suo corpo scoperto.
-Sì. Finalmente posso assaporare la tua pelle vellutata. Era da tanto che ti desideravo. A tal punto che mi faceva sempre male la mia virilità per quanto desiderio provavo nei tuoi confronti. Nessun’altra a parte te poteva soddisfare la mia voglia- disse togliendosi anche lui tutti gli indumenti.
-Soddisfala adesso. Ti voglio anch’io e ti desidero dentro di me in questo momento-
“Ed io che ho pensato che mi aveva ingannato. Perdonami amore mio” pensò Shade vedendo la sua amata cedere del tutto alla passione.
-Ti accontento subito, amore mio-
-Però… fai piano. Sono ancora vergine- disse lei con imbarazzo.
-Non ti preoccupare. Sarò delicato. Ma tu… sei sicura? Guarda che il dolore ci sarà lo stesso. Io posso rendertelo solo più sopportabile-
-Sì. Sono sicura. Solo a te voglio dare la mia purezza-
-Brava, piccola. Non te ne pentirai- ed entrò in lei con una spinta delicata.  Poi quando Fine sentì il membro del tutto dentro di lei, cominciò a sentire dolore. Durò poco però, poiché il dolore fu sostituito al piacere. Lei godeva a tal punto da volerne sempre di più di spinte.
-Spingi. Ti prego continua-
-Sì. Tranquilla. Non smetto-
-Ti amo, Shade. Ti amo da impazzire-
-Anch’io Fine. Morirei per te- e continuava a spingere e a muoversi all’interno di lei facendola godere e urlare di piacere. Finché lui non arrivò fino in fondo a lei provocando l’orgasmo ad entrambi.
Lui si abbandonò sopra di lei ancora con il respiro affannato e il cuore a mille mettendo la testa nel petto della sua donna per sentire anche il suo di battito impazzito. Mentre lei gli accarezzava i capelli blu. Dopo di che, si addormentarono entrambi ancora uniti.

Continua…

Capitolo 29

Il sole era lato quando i due amanti si svegliarono. Dal momento che aprirono gli occhi, rimasero a fissarsi con uno sguardo pieno d’amore. Era successo. Dopo tanto aspettare, Fine aveva ceduto all’audacia di Shade. E non gli era nemmeno dispiaciuto. Anzi. Proprio questo la imbarazzava. La ragazza non pensava che si provassero tante belle sensazioni mentre si diventava una cosa sola. Il dolore della verginità perduta aveva lasciato spazio al puro piacere subito. Erano entrambi felici di aver fatto quel passo meraviglioso.
-Buongiorno, splendore- disse lui baciandola con passione.
-Buongiorno-
-Dormito bene?-
-Divinamente-
-Anch’io. Sono felice che finalmente sei diventata mia. D’ora in avanti tu sarai la mia donna. Se qualcuno proverà a toccarti a parte me, lo ammazzerò con le mie mani. Promesso-
-Tu pensi davvero che mi farei toccare?-
-No. Ma un uomo è capace di tutto quando ha voglia di una donna. Anche prenderla con la forza. E tu sei una donna che ha bisogno della protezione del suo uomo, dico bene?-
-Può darsi... Ahia!- disse mettendosi a sedere sul letto.
-Che hai?-
-Mi fa male giù. Mi sento un po’ indolenzita-
-E’ normale per chi ha perso la verginità avere questi dolori e dopo… potrebbe esserci anche un'altra cosuccia-
-E quale?-
-Potrei averti ingravidata. Non mi sono trattenuto, sai. Ho dato tutto me stesso questa notte e tu anche, ho visto- disse con tono malizioso
-S-se fosse così, tu ne saresti felice?- chiese timorosa. Aspettare un figlio di Shade. Per lei sarebbe stato un sogno ma per lui?
-Certo. Ne sarei felicissimo-
-Anch’io ma… hai messo incinta altre donne prima?- chiese con la paura di una risposta affermativa.
-No. Sei l’unica con cui mi sia dato da fare davvero. Non volevo un figlio da loro ma soltanto da te. Una famiglia nostra, ci pensi?-
-Sarebbe bellissimo- mormorò accarezzandosi il ventre. Al solo pensiero che Shade forse avesse liberato il suo seme dentro di lei, si sentiva la donna più felice dell’universo.
-Sei così bella, amore mio. Un dono del cielo che penso di non meritare- gli sussurrava baciandola su tutto il viso.
-Non dirlo. Casomai sono io a non meritare te. Sei attraente, audace, intraprendente- gli rispondeva tra i baci facendosi stendere di nuovo sul letto.
-Siamo due casi disperati insomma- disse mettendosi sopra di lei un'altra volta.
-Shade… non toccherai più un'altra donna che non sia io? Promettimelo ti prego-
-Te lo giuro, Fine. Sarò solo tuo. Noi ci apparteniamo- disse penetrandola di nuovo facendola urlare sia dal piacere che dalla sorpresa.
-S-Shade… sei proprio insaziabile- diceva tra gli ansimi. Barcollava su e giù per quanto Shade spingeva e stringeva le sue mani per sfogare la loro estasi. Erano tutti e due sopraffatti dalla passione e dalla voglia continua dell’altro. Due creature avide di appartenersi ed unirsi un'altra volta nella danza del loro amore.
-Sì. Di te non ne avrò mai abbastanza. Sei mia, Fine-
-E tu sei mio, bel capitano- e così rifecero l’amore finchè non venne l’ora di pranzo e i due amanti dovettero alzarsi e vestirsi per andare a soddisfare anche la loro fame di cibo.

Continua…