domenica 25 febbraio 2024

Alla scoperta del Cammino dei Borghi Silenti

 


IL CAMMINO DEI BORGHI SILENTI


Questa estate, pochi mesi dopo che mi sono operata per recuperare la vista, presi la decisione di fare finalmente questo cammino di cui avevo tanto sentito parlare. Ma visto che mi era venuto un attacco di pigrizia assurdo, ho preferito organizzare tramite un sito, Appennino Slow, che ha un catalogo ben fornito durante l'anno e aveva in programma questo cammino per settembre (dal 20 fino al 24). Pagando poco più di 400 euro avevo compreso il pernottamento e la colazione nelle strutture (agriturismi e b&b), guida esperta che ci ha accompagnato in tutto il viaggio (la nostra Elena è stata il top, simpaticissima e molto disponibile) il trasporto bagagli da una struttura all'altra (che sia benedetto, camminare con solo uno zainetto leggero è tutta un'altra cosa), copertura assicurativa e la credenziale per raccogliere i timbri dei posti che avremo visitato. Se mettiamo che ho alloggiato a Montecchio la notte prima della partenza (da casa mia è un'oretta e mezza di macchina) e i pranzi e le cene (e va bene, anche le birre artigianali e gli aperitivi :P), devo aver speso all'incirca 550 euro. Non è andata male, tutti soldi ben spesi per un'esperienza davvero magnifica.

Comincio nel descrivervi questo viaggio dal prima dell'inizio dell'escursione. Fidatevi, c'è da ridere a un certo punto. 
Giorno 19 Settembre: stacco dal lavoro alle 14, stanca dopo il turno di mattina che mi inizia alle 5. Il tempo di pranzare e sistemare i bagagli in macchina che mi avvio per destinazione Montecchio. Durante il tragitto, mi rifaccio la lista di cose che mi sono portata e che mi sarebbero servite per il trekking. Pensa che ci ripensa, ormai sono arrivata a metà strada che ricordo di non essermi portata una spazzola. Che sarà mai, direte voi, sono cose che si trovano facilmente ovunque. Sbagliato ma questo lo scoprirò dopo. Arrivo alla struttura, Il Ginepro, un B&B in mezzo alle colline umbre davvero delizioso. 


Praticamente per quella notte avevamo prenotato tutta la casa io e altri due che avrebbero fatto parte del mio gruppo. Così conosco in anticipo la fantastica e solare Mary e il simpaticissimo valdostano Simone.
Ricordate il problema spazzola, ecco, dopo aver lasciato i bagagli in stanza (quanto era bella e spaziosa!), mi appresto ad andare a Montecchio sperando di trovarla in un supermercato. Niente ed è stata la prima volta nella mia vita che ho visto un supermercato con scaffali maggiormente vuoti. Quindi ho pensato di provare in farmacia perché di cinesi manco a parlarne. E anche lì un buco nell'acqua ma almeno su consiglio della farmacista ho scoperto che c'è Bollicine a Guardea, un paesino vicinissimo a Montecchio e Tenaglie. In dieci minuti ero lì e quando trovai la spazzola, la guardai come fosse il Santo Graal. Mai più dimenticarsi una cosa del genere. Alla faccia di quello che non hai lo compri senza problemi.
Tornando ai miei compagni di alloggio e di escursione, dopo la disavventura della spazzola, ho giusto il tempo di darmi una rinfrescata in faccia per poi uscire a cena con loro. Tramite la chat WhatsApp creata apposta per interagire tra di noi e la guida, avevamo deciso di cenare insieme per conoscerci meglio alla sede di Amerini Trekking, il quartier generale del creatore del cammino, Marco Fioroni.  


Solo cinque di noi, compresa la guida Elena, hanno potuto partecipare ma è stato pur sempre un inizio. Fin da subito i miei nuovi compagni di avventura mi hanno conquistata con la loro simpatia e allegria. Tutti di parti d'Italia diversi ma con la passione per il trekking e la natura in comune. Finita la cena, torniamo ognuno al proprio alloggio e finalmente mi faccio una meritata doccia (lavorando in una fabbrica di surgelati, potete immaginare come odoravo di fritto) per poi riposarmi per la giornata di domani. 


Il giorno dopo si inizia la giornata con la colazione in terrazza con Simone e Mary per poi avviarci al punto di incontro di fronte all'Amerini Trekking. Parcheggiamo le macchine (si trova posto abbastanza facilmente vicino alla chiesa ma c'è a disposizione anche il parcheggio a pagamento per chi affronta il cammino) e aspettiamo il resto del gruppo. Alla fine il nostro gruppo era di ben dieci persone di ogni età più la nostra super guida (non si capisce mica che mi sono affezionata tanto a lei, vero?) e verso le 9,30 ci incamminammo. 


Per la prima tappa il tragitto sarebbe stato di circa 23 km da Tenaglie a Melezzole. Niente di particolarmente impegnativo con leggeri sali e scendi nei boschi e in valle. Attraversiamo Guardea, i bellissimi borghi silenti di Santa Restituta (solo 8 abitanti!) e di Toscolano, dove una breve pausa merenda è stata d'obbligo. Arriviamo nel pomeriggio con la pioggia al nostro alloggio in agriturismo e troviamo i nostri bagagli. Tempo di farsi una doccia che poi si cena per poi crollare a letto.












Secondo giorno! Dopo una buona colazione, ci avviamo ma il tempo è decisamente ballerino. Manco il tempo di arrivare in cima al monte Croce di Serra che ricomincia a piovere di brutto con raffiche di vento spaventose. Fu un odissea quel giorno e arrivati in cima non abbiamo potuto godere del panorama dall'alto, tuttavia con la nebbia lo scenario ha avuto comunque il suo fascino. Ci avventuriamo nel bosco e affrontiamo la discesa con la massima concentrazione per non rischiare di scivolare. Scesi dal monte passiamo per il borghetto di Morruzze, poi abbiamo un ultimo tratto asfaltato per infine arrivare al nostro agriturismo a Morre bagnati come pulcini. Per questo giorno abbiamo macinato sui 18 km ma ci erano sembrati un'eternità, soprattutto nell'ultimo tratto con i calzini e le scarpe che sembravano essere diventati acquari. L'accoglienza all'alloggio è stata molto cordiale e subito ci siamo fiondati a cercare di asciugare la roba con il phon. Potete immaginare la fatica e la pazienza ma purtroppo c'era solo quello visto che non era ancora periodo per accendere i riscaldamenti. Una doccia calda, un aperitivo con birra artigianale e bruschette e giunge l'ora di cena con piatti tipici umbri. Dopo ci aspetta un meritato riposo. 








Per il terzo giorno il cammino è stato abbastanza semplice e breve (circa 15 km). Passiamo per il delizioso paesino di Morre che, per me, meriterebbe il premio per il borgo più creativo. Abbiamo trovato creazioni molto fantasiosi tra le piante e le case che mi sono rimaste nel cuore. 






Passiamo tra le mura medievali per avventurarci in un sentiero che ci porta al carinissimo borgo di Acqualoreto in poco tempo. Poi arriva il bello non appena entriamo nel bosco. L'unico tratto di questa tappa che si poteva definire impegnativo era quello dell'Eremo della Pasquarella che consiste in una ripida discesa per poi subito affrontare una lunga salita. Un percorso a V che mi ha fatto penare ma che grazie all'aiuto dei bastoncini (presi in prestito dai miei cari compagni d'avventura) è andato bene. Finita la salita, arriviamo all'area archeologica di Scoppieto dove ci sono i resti di una fornace. Pranziamo lì vicino con i panini fatti dalle proprietarie dell'agriturismo e dopo una mezz'oretta continuiamo per raggiungere il borgo di Scoppieto e infine procediamo verso Civitella del Lago, la fine della tappa. L'ultimo pezzo di cammino è stato molto suggestivo. Si vedeva il borgo che si affacciava sul lago di Corbara, circondato dai vigneti e dai campi coltivati. Un paesaggio che meritava di essere dipinto.













Arriviamo nel nostro alloggio che stavolta consisteva in appartamenti condivisi e dopo una sistemata, usciamo per un aperitivo al bar. Per quella sera c'era qualcosa in più in programma. Alcuni di noi, tra cui ovviamente io, abbiamo avuto il piacere di presenziare a una presentazione di una mostra dedicata a Plinio il Vecchio accompagnata poi da un ricco buffet. E' stato molto interessante vedere mappe del vecchio continente e una visuale diversa del mondo in cui viviamo. Concluderemo la serata dopo una cena in pizzeria e l'ennesimo timbro sulla mia credenziale. Eh sì, in ogni posto visitato ci siamo fatti fare i timbri ed è diventato come un gioco. 











La quarta tappa è stata la più soft con leggeri sali e scendi tra vigneti. Paesaggi da cartolina con tanto di degustazione vini. Da Civitella del Lago a Baschi sono volati 13 km anche se dopo la pausa degustazione e pranzo ammetto che è stato un po' difficile riprendere il cammino per quanto mi ero rilassata (e no, non ero ubriaca). A Baschi troviamo l'alloggio più carino di tutto il viaggio, secondo la mia classifica personale. Un B&B delizioso con stanze di colori diversi che poi ci offrirà una colazione molto sontuosa (ergo tavola imbandita di ogni leccornia). Ci diamo una sistemata e poi usciamo alla scoperta del borgo e visitiamo anche un piccolo museo. Essendo l'ultima sera prima della fine del cammino, abbiamo fatto poi un aperitivo (era diventato d'obbligo farne uno al giorno) e poi in seguito avremmo avuto la cena in un ristorante vicino (compreso nel prezzo del cammino organizzato). Questa cena è stata piena di emozioni. C'è stato il discorso della nostra guida che mi ha molto commosso, il calore di un gruppo fantastico a cui presto avrei detto addio, anzi no, arrivederci. Perché non si sa mai nella vita.












Ultimo giorno: da Baschi a Tenaglie. solo 16 km ma un concentrato di viste mozzafiato. Provai un misto di gioia a tristezza mentre camminavo per quest'ultimo tratto. Ero felice di godere di queste meraviglie della Natura ma anche triste che il cammino stava giungendo al termine così presto. Questi giorni erano praticamente volati e ogni giornata con i miei compagni è stata divertente e piacevole. Un'avventura che custodirò per sempre nel cuore. 




Anche questa non è stata una tappa impegnativa ma la reputo la più bella dal punto di vista paesaggistico. Passiamo in mezzo alla campagna, anche vicino a dei calanchi, e poi entriamo in una valle incantevole. Poco dopo abbiamo il piacere di vedere una necropoli etrusca. Molto suggestiva, non c'è che dire. Una bella quantità di passi più avanti e troviamo un posticino creato da Ettore e dalla sua compagna Tanya per far ricaricare le energie ai camminatori. All'interno della grotta abbiamo trovato di tutto, sia da bere che da mangiare con tanto di camino acceso per fare le bruschette e l'affettatrice per i salumi. Tutto a offerta libera a fine pasto. Poi, sazi e rilassati da questa pausa pranzo, raggiungiamo Montecchio e lì abbiamo trovato la pace dei sensi. Non c'era un'anima in giro, solo gatti (come sempre loro non mancano mai). Facciamo una breve pausa al bar per prenderci qualcosa di fresco e dopo procediamo per l'ultimo pezzo di cammino per arrivare al traguardo. 










Manco un oretta che eravamo di nuovo a Tenaglie dove ci aspettava Marco Fioroni, il creatore del cammino, davanti alla sede di Amerini Trekking. Prendiamo con orgoglio l'attestato, un ultimo drink e ci salutiamo nella speranza di rivederci presto. Riprendo la macchina che è tardo pomeriggio e, una volta attivato di nuovo Waze, parto per destinazione casa con il cuore gonfio di soddisfazione.



Piccole considerazioni:
- E' stata la mia prima esperienza con un cammino organizzato ma posso dire che è stata la scelta migliore che potessi fare nello scegliere Appennino Slow. La guida, Elena, è stata molto efficiente e socievole, dettagliata nelle informazioni naturalistiche durante il cammino e molto brava nello gestire le difficoltà e le esigenze di ognuno di noi. Poi con il trasporto bagagli abbiamo potuto godere della bellezza del cammino senza troppo peso sulle spalle. In alcuni tratti ripidi è stato una mano santa. Ma ovviamente parlo per me che ho poca preparazione fisica ed esperienza e a cui piace concedersi qualche "coccola" in un cammino. Per gli esperti, gli amanti dell'escursionismo puro e del campeggio magari può risultare superfluo. Comunque, questa agenzia ha dimostrato una vera passione in quello che fanno e mi hanno evitato ore di tempo per organizzarmi con alloggi, pasti e materiale da portare. 
- Essendo spesso da sola nel viaggiare sono abituata a dormire in ambienti pieni di sconosciuti e mi so adattare a ogni coinquilino e alloggio spartano. Quindi non mi è dispiaciuto fare questa esperienza con altri sconosciuti provenienti da varie parti di Italia. Quello che mi ha sorpreso è che non pensavo di affezionarmi e di sentirmi subito in sintonia con il gruppo già dal primo giorno. Ne abbiamo passate tante in quei cinque giorni, soprattutto nella giornata di pioggia, ma ne siamo usciti sempre con il sorriso. Per non dire i continui aperitivi, ormai avevamo creato il gruppo degli ubriaconi, ma ci stavano tutti. Eravamo in Umbria quindi assaggiare le loro birre artigianali e prodotti locali era un must. E poi si dice "prima il dovere poi il piacere", dopo la fatica della camminata ci meritavamo tutto. Un grazie enorme a queste persone per aver reso le mie giornate magnifiche e solari: a Elena, Ester, Simone, Mary, alle mie tre adorabili "grazie" Franca, Cosetta e Paola, a Maria Rosa, Alessandro e Valerio. Grazie di esistere e spero di incrociare di nuovo la vostra strada.
- Ci sono state tappe più culturali e altre più paesaggistiche ma quello che ho trovato molto carino sono stati i piccoli rifugi per i break che abbiamo trovato nel tragitto. Come il ristorino del viandante che, come potete vedere tra le foto qui sopra, consisteva in un piccolo capanno con dentro bevande e snack con un frigo e il necessario per farsi il caffè. E anche il rifugio di Ettore che sembrava una piccola osteria nascosta in una caverna. Tutto con offerta libera, senza prezzi specifici. Ci si aspetta da noi camminatori la stessa onestà e cortesia avuta.
- All'inizio, prima di pensare di farmi organizzare il viaggio, avevo comprato la guida con le tracce gps. Per chi pensa di fare questo cammino per conto proprio dovete prenderla di sicuro. A me è risultata utile perché anche se avevo Elena su cui fare affidamento, essere comunque preparata all'escursione non faceva male. C'è un motivo per cui non ho messo foto o scritto i nomi delle strutture in cui abbiamo alloggiato ed è perché è tutto scritto nella guida e comprandola aiutate questo cammino a esistere e ad essere mantenuto bene. 

Con questo mi fermo qui. Penso di aver detto tutto ma se avete domande a riguardo, non esitate a contattarmi o a commentare qui sotto. E' un cammino che vale la pena di fare. Fare queste escursioni ci salva la mente dal continuo caos della vita di tutti i giorni e ci fa godere della bellezza del mondo. Provare per credere.



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