lunedì 27 giugno 2011

La nobile e il contadino

Eccovi una vecchia fanfiction su Twin Princess che feci tempo fa^^ Buona lettura

La nobile e il contadino


In questa ff AU, vi avverto ke sarà con Fine, la nobile, e Shade, il contadino… mi dispiace un po’ dargli questa parte al mio povero Shade ma dopotutto la vita di campagna nn è male^^

1 capitolo: Una nuova vita nel villaggio


Era Luglio. In una bella giornata di sole. Il villaggio era in agitazione. Il perché era per la felice nascita dell’ erede dei Prominence, una famiglia di nobili, amata da tutto il villaggio del Sole.
Era formata dal conte Tolouse, un uomo di bell’aspetto dai capelli azzurri, gli occhi verdi e dal carattere orgoglioso e impulsivo ma era sempre dolce e gentile con tutti come sua moglie, la contessa Elza, anche lei molto bella, dai capelli rossi e gli occhi di un rosso tendente all’arancione. Tra poco si sarebbe unito a loro, un tanto atteso erede, che avrebbero amato e protetto fino alla morte.
Infatti, nel castello dei nobili Prominence, stava avendo luogo il parto della contessa.
-ok adesso mia signora quando sente che il dolore si accentua spinga forte ok.???- disse la balia, Camelot.
-OK- rispose la contessa Elza mentre spingeva con tutte le sue forze.
-Forza signora ci siamo,ancora un altra spinta,dai vedo la testa forza...-
-NON CE LA FACCIO PIÙ…. AAHHHHH…-
-Ecco, vedo la testa,un altra spinta,ci siamo quasi.....sta uscendo.....dai signora un ultima spinta....vaiiiii........eccola signora Elza, è nata.....ed è una splendida bambina-
Dopo aver sentito quella bella notizia, la contessa svenì dalla stanchezza. Intanto il conte Tolouse, che durante il parto girava su e giù davanti la porta della camera, appena sentito i vagiti della bambina, corse dentro la stanza, dove trovò Camelot che copriva felice la piccola in un fagottino rosa e quando la balia si accorse di lui gli andò incontro con in braccio la neonata.
-Congratulazioni! E’ nata sua figlia, signore. Guardi come è bella- disse ad un conte incantato dalla bellezza della figlia.
-E’ stupenda! Non ho mai visto niente di più bello!- Era con le lacrime agli occhi mentre diceva questo.
-La prenda in braccio- e gli porse la bambina mentre lui cercava di prenderla goffamente.
Lui appena si trovò la piccola, sorridente, tra le braccia, fu l’uomo più felice della terra e la osservò. Sua figlia aveva preso tutto dalla madre, gli occhi, però erano rosa, e i capelli rossi. Era uno splendore!
Dopo un po’ si svegliò anche la signora Elza che rimase commossa a guardare suo marito con la bambina in braccio. Poi il signore andò da lei porgendole il fagottino rosa e sedendosi accanto a lei.
-Visto che meraviglia, nostra figlia!?!- disse Elza a suo marito.
-Già- rispose felice, il conte.
-Mi somiglia moltissimo, vero caro?-
-Spero che anche di carattere somigli a te, non voglio che sia impulsiva come me-
-A me piace la tua impulsività, e con quella che sei riuscito a conquistarmi-
-Grazie tesoro, ti amo- disse baciandola appassionatamente.
-Anch’io, amore mio-
-Come la chiamerete?- chiese la balia intromettendosi nel loro dialogo.
-Fine- rispose il conte Tolouse.
-Fine Prominence?... Si…. Mi piace… d’ora in poi, piccola mia, ti chiamerai Fine…ti piace?” chiese alla piccola che ormai si era addormentata. E tutti i presenti risero e cominciarono a sperare con tutto il cuore che il futuro della piccola Fine sarebbe stato felice. Poi, ad un tratto, Tolouse si ricordò che doveva far vedere la sua bambina anche agli abitanti del villaggio, che erano rimasti in attesa di notizie, preoccupati per la nascita. Andò, con in braccio la piccola, verso la terrazza dove trovò davanti a lui, il panorama dei paesani radunati apposta per vedere l’erede nato. Così Tolouse alzò la bambina ancora dormiente e annunciò fiero la sua bella notizia.
-Salve a tutti, compaesani! Sono lieto di presentarvi la nuova contessina del villaggio del Sole, Fine Prominence- e appena finisce di dirlo, si alza un coro di urla e complimenti verso la nuova arrivata. Vedendo tanta felicità, Tolouse capì subito una cosa. Sua figlia, la piccola Fine, sarebbe stata la contessa più amata di tutti i tempi. E di questo ne erano certi anche la contessa Elza e Camelot.

2 capitolo: Il bambino prodigio

Nel villaggio del Sole, c’era anche un'altra famiglia, nota quanto i Prominence, ma al contrario di loro, erano semplici contadini. Erano i Lunaria. La loro fama era dovuta alle generazioni di rappresentanti del popolo che la formavano. Avevano il terreno più grande e più ricco del villaggio ed erano i più simpatici del paese. Il capo famiglia era Claus, un uomo cicciotello dai capelli rosa e gli occhi verdi, sua moglie, Maria, era una donna bellissima dai capelli e gli occhi blu come la notte e aveva un carattere dolce e affettuoso anche se dalla sua espressione fredda non sembrava. I due coniugi avevano un figlio, Shade, un bambino di due anni uguale a sua madre in tutto e per tutto. Lo chiamavano “il bambino prodigio” perché già alla sua tenera età, era già in grado di cavalcare il suo cavallo preferito, Regina, ed era molto intelligente. Infatti il piccolo Shade era l’orgoglio della famiglia. Sapeva leggere e scrivere come uno di dieci anni e imparava in fretta. Con il passare del tempo, il giovane Lunaria aumentò sempre di più le sue capacità. Ma la sua gioia più grande arrivò quando, all’età di nove anni, nacque la sua sorellina. La piccola Milky Lunaria. La adorava. Era tutta paffutella, aveva i capelli del padre e gli occhi della madre. Lui si curava sempre di lei. Era il suo tesoro. Purtroppo, quattro mesi dopo la nascita di Milky, il signor Claus morì lasciando sua moglie e i suoi due adorati figli.
-Mamma… non è ora che vai a riposare. Sei stanca, vai a letto- disse Shade a sua madre che stava piangendo davanti alla foto del marito.
-Non preoccuparti, figlio mio… io sto bene. Adesso tuo padre si trova in cielo e sta vegliando su di noi- gli rispose la signora Lunaria che cercava di trattenere le lacrime in presenza del figlio.
-Lo so, madre… lo so. Ma papà non sarebbe contento di vederti così. sorridi mamma! Fallo per Milky. Anche lei soffre come noi, tuttavia dobbiamo rimanere forti-
-Hai ragione caro. Cercherò di sorridere. Dopotutto la vita continua-
-Già-
Nei giorni successivi, Shade, vedendo il dolore della madre e la sorella che piangeva in continuazione, prese una decisione. Adesso che suo padre non c’era più, solo lui poteva proteggere la loro famiglia. E lo avrebbe fatto, per sempre. Imparò ad usare la frusta e la spada. Così da poter continuare a vivere.

3 capitolo: Fuga in paese

La contessina Fine ormai aveva compiuto sedici anni e, come avevano previsto tempo fa i suoi genitori, era diventata la beniamina del villaggio. Tutti la adoravano. Portava gioia ed allegria. Inoltre era anche una bellissima ragazza. Tutti i ragazzi e i nobili la corteggiavano ma lei li ha sempre rifiutati gentilmente. Cercava il vero amore e finora non si era nemmeno minimamente infatuata di qualcuno. Neppure del marchese Bright Diamonds che aveva fama di essere il più bel giovane del regno di Wonder. Lui la veniva sempre a trovare fin da piccoli perché i loro genitori volevano organizzare un matrimonio vantaggioso per entrambe le famiglie.
Bright si innamorò della bella Fine ma lei non volle sapere di ricambiarlo. Non era il suo tipo. La ragazza preferiva di più trovare un ragazzo bello, audace e valoroso. Uno che gli avrebbe fatto venire i brividi solo con il suo tocco. Tuttavia, finora questo non era accaduto.
Un giorno d’estate, Bright andò dai Prominence per rivedere la sua adorata e così si accomodarono loro due nel gazebo in giardino.
-Sono felice di rivederla così radiosa, contessina Fine. Spero di non averla disturbata- disse il marchese Bright.
-Si figuri. Lei non disturba affatto. È sempre un piacere rivedere un caro amico- rispose Fine.
-Già. Ma quando arriverà il momento che quel amico si trasformi in qualcosa di più importante?- chiese ansioso Bright.
-Non ricominciate, per favore! lo sapete che non posso ricambiare i vostri sentimenti- rispose tristemente la ragazza.
-Perché, dolce Fine? Io vi amo da sempre e sono sicuro che il mio amore vi aiuterà a vivere felice la vostra vita-
-Cosa vi fa pensare che la mia vita non sia già felice?-
-Vi si vede dallo sguardo triste che portate da un po’ di tempo. Cosa vi preoccupa? Avete litigato con i vostri genitori?-
-No no… non è questo. Solo che mi sento rinchiusa dietro queste quattro mura. Fin da bambina ho potuto vedere la gente del villaggio solo da lontano e questo mi dispiace-
-Ma noi siamo nobili. Non possiamo mischiarci troppo tra la plebaglia-
-Quella “plebaglia”, come la chiamate voi, sono i miei amici e non mi interessa le differenze sociali-
-Fine, cercate di ragionare. Per favore-
-No, Bright. La mia opinione è e rimarrà tale-
-Capisco. Siete testarda come un mulo. D’accordo. Ora devo ritornare nel mio villaggio. È stato un piacere rivedervi, contessina- salutò Bright insieme ad un baciamano.
-Arrivederci, marchese- salutò Fine.
Appena se ne andò, Fine fece un sospiro di sollievo. Finalmente se n’era andato. Come era duro il protocollo. E i suoi genitori volevano fargli sposare un tipo simile!?! Certo, carino lo era davvero, però non era fatto per lei. Doveva uscire da quelle quattro mura. Trovare un po’ di pace con sé stessa e il mondo che la circondava. Così decise, all’insaputa dei suoi cari, di scappare e nascondersi per un po’ nel villaggio. L’unico luogo dove poteva lasciar perdere il suo odiato protocollo.

4 capitolo: L’incontro

In punta di piedi, la contessa Fine andò nelle stalle e prese il suo cavallo per destinazione villaggio del Sole. Gli dispiaceva fare tutto di nascosto ai genitori e a Camelot ma non aveva scelta. Doveva trovare tranquillità lontano da loro anche se questo significava disubbidire agli ordini di suo padre. “Non sei più una bambina, figlia mia! Devi trascorrere il tuo tempo tra i nobili no tra i popolani. Perciò ti proibisco di andare in paese senza il mio permesso” questo gli disse il padre quando aveva quattordici anni. E lei gli aveva sempre ubbidito finora. Ma ora era stanca di essere schiava della sua posizione sociale e del protocollo. Fine voleva essere semplicemente Fine. Una ragazza esuberante, solare e piena di vita. Non la ragazza sempre composta e aggraziata che conoscevano i nobili.
Dopo la sua lunga cavalcata, Fine arrivò nel suo posto speciale. Era una parte di lago dove c’era un panorama stupendo. La contessina, fin da bambina, ci andava sempre quando voleva stare sola con i suoi pensieri proprio come in quel momento. Si sdraiò sul l’erba accanto ad un salice piangente vicino alla riva del lago e rimase a riflettere per circa mezz’ora poi decise di rinfrescarsi facendosi un bel bagno sul lago. Si spogliò del suo bel vestito rimanendo nuda ed entrò in acqua. Che sensazione meravigliosa. La sua pelle a contatto con quell’acqua limpida e fresca. Era rilassante farsi il bagno così.
Intanto, un ragazzo dai capelli e dagli occhi blu stava cavalcando dalle stesse parti della contessa. All’improvviso sentì dei rumori d’acqua e vide una figura di giovane donna che si faceva il bagno. Scese da cavallo e si nascose dietro ad un cespuglio per osservare quell’angelica creatura. Quella ragazza era bellissima. I suoi lunghi capelli rossi ricadevano bagnati sulla sua schiena rendendola ancora più divina. Si sentiva un maniaco comportandosi così ma non riusciva a staccargli gli occhi di dosso e il suo cuore cominciò a battere furiosamente. Senza rendersene conto, si cominciò a muovere in direzione della ragazza facendo muovere il cespuglio dove era nascosto. Facendo rumore, attirò l’attenzione della contessa Fine che si girò di colpo e davanti si trovò il ragazzo più bello che avesse mai visto. Si chiedeva come mai fosse rimasto fermo a fissarla senza proferire parola ma finché non si ricordò di essere completamente nuda. Di conseguenza, diventò tutta rossa, uscì e si coprì velocemente con un panno che si era portata. Appena si fu coperta, non avendo il coraggio di parlare dalla vergogna che provava, scappò via, lasciando il ragazzo incantato dalla sua bellezza.

5 capitolo: Rivelazioni

Per fortuna che era estate! Almeno così i capelli della ragazza potevano asciugarsi in fretta intanto che cavalcava veloce verso casa. ma c’erano molte domande che occupavano la mente di Fine. Chi era quel ragazzo? Che ci faceva lì? E perché il suo cuore ha cominciato a battere forte appena lo ha visto? Troppe domande e niente risposte. Tuttavia non doveva pensarci troppo, tanto non lo avrebbe più rivisto. Non gli era più permesso frequentare i popolani. Ordini del padre.
Shade era rimasto a fissare il punto dove era scomparsa la ragazza. Anche lui aveva le stesse domande della contessina ma, al contrario di lei, ci pensò molto sia in quel posto che appena tornato a casa. Non faceva che pensare a lei. Giorno e notte. Questa storia durò per una settimana finché lavorando nei campi, lui sentì una voce gridare aiuto. Vide un cavallo imbizzarrito e sopra di esso si trovava una ragazza. Era la stessa ragazza del lago! Andò subito a salvarla. Fermò il cavallo e riuscì pian piano a calmarlo mentre la ragazza, ancora spaventata e con gli occhi chiusi, non faceva che ringraziarlo. Fece scendere la ragazza e in quell’istante, anche lei lo riconobbe. Stava nuovamente per scappare quando Shade la fermò per un braccio. Lei lo guardò stranita.
-Scusate l’impertinenza. Ma posso sapere come vi chiamate e perché scappate- gli chiese Shade in modo cordiale.
-Prima di tutto, io non parlo con gli sconosciuti e poi dovreste presentarvi prima voi. Seconda cosa io scappò perché mi avete vista nuda e ciò mi fa vergognare- rispose la contessina imbarazzata.
-Avete ragione. Comunque non volevo sembrarvi un pervertito. Mi dispiace avervi fatto capire questo ma non ho potuto fare a meno di notare la vostra bellezza. Io mi chiamo Shade Lunaria e sono del villaggio del Sole. Voi invece? Non vi ho mai visto in paese-
-Anch’io sono del villaggio del Sole ma è normale che non mi abbiate vista-
-Come mai?-
-Perché non mi è permesso stare tra la gente del villaggio-
-Siete nobile, quindi-
-Esatto. Sono la contessa Fine Prominence. È strano che non abbiate mai sentito parlare di me in paese-
-Fine Prominence!? Sì… certo che ho sentito parlare di voi! Avete fama di essere la più bella e dolce nobile del regno- disse Shade ma se ne pentì subito capendo quello che aveva detto. Diventò rosso dall’imbarazzo facendo diventare rossa anche la contessa.
-Perdonatemi ma ora devo proprio andare- dichiarò il ragazzo scappando di fronte agli occhi di una Fine preoccupata per lo suo strano comportamento.
“Ma perché proprio di una nobile dovevo innamorarmi? Tra tutte le ragazze che conosco perché proprio lei?” Si domandava mentalmente Shade intanto che scappava, disperato, dalla ragazza che gli rapì il cuore.

6 capitolo: Problemi di cuore

Il giovane Lunaria ritornò a casa dopo la fuga che aveva fatto. Si sedette su una sedia e cominciò a disperarsi e a sospirare. La madre vedendolo così strano si preoccupò molto.
-Che cosa hai, figlio mio?- chiese gentilmente la signora Lunaria.
-Niente, mamma! Non preoccuparti- rispose Shade con un sorriso di circostanza.
-Come faccio a non preoccuparmi con te che sembra ti sia crollato il mondo addosso!? Non mentirmi e dimmi quello che ti tormenta. A me hai sempre detto tutto- disse la madre.
-Hai ragione ma vedi… si tratta di problemi che ho… con una ragazza- disse arrossito, il ragazzo.
-Ahhhh… ora capisco tutto! Il mio bambino si è finalmente innamorato, non è così?- disse la signora.
-Mamma! Non sono più un bambino!- rimproverò il giovane.
-Giusto. Scusami, figliolo. E solo che non posso ancora crederci che il mio caro bambino adesso sia diventato un uomo- disse la signora commossa.
-Oh mamma!- disse Shade abbracciandola.
-Su, adesso dimmi! Chi è la fortunata?- chiese la madre finendo l’abbraccio.
-Non posso dirtelo. Il mio è un amore impossibile- rispose il ragazzo tristemente.
-Come mai? Lei è fidanzata? Oppure sposata?- chiese preoccupata la signora Lunaria.
-No. Non credo. Doveva avere almeno due o tre anni in meno di me- spiegò Shade.
-Me la potresti descrivere?- chiese la signora sospettando qualcosa sulla presunta ragazza.
-Aveva lunghi capelli rossi e degli splendidi occhi rosa- La madre aveva capito chi era poiché solo una ragazza del villaggio del Sole aveva quelle tonalità di colore.
-Indossava abiti eleganti?- continuò la signora Maria per confermare i suoi sospetti.
-Mamma, io…- cominciò incerto il ragazzo.
-Rispondi e basta- disse seria la madre.
-Sì- rispose semplicemente Shade.
-Dimmi che non è vero! Ti sei innamorata della contessina Fine Prominence?- disse sconvolta la signora.
-Sì, mamma. Sono innamorato di lei- confermò tristemente il figlio.
-Figlio mio… lo sai che…- cominciò la madre.
-Lo so! Lo so che non dovevo innamorarmi di lei ma è successo e le cose non possono cambiare. E’ stata l’unica che è riuscita dal primo sguardo a prendere il mio cuore. Nessun’altra c’era riuscita finora- confessò Shade.
-Ma di tutte le ragazze che conosci, proprio di una nobile ti sei andato a infatuare? Ti rendi conto che siete diversi. La gente come lei non può unirsi a quelli come noi- spiegò la signora Lunaria.
-Quindi, secondo te, dovrei dimenticarla- disse il ragazzo dai capelli blu.
-Sì, Shade. Te lo dico per il tuo bene- disse la signora Maria.
-Capisco, mamma. Ora se non ti dispiace vado a riposare. E’ stata una giornata pesante- disse Shade alzandosi dalla sedia.
-Allora buon riposo, figlio mio. E pensa a quello che ti ho detto, perfavore- disse la signora dai capelli blu.
-Va bene. Ciao mamma- salutò il figlio andando in camera sua dove si sdraiò subito sul letto pensando tra sé. Avrebbe seguito il consiglio della madre o avrebbe seguito il suo cuore? Chissà…

7 capitolo: Il disonore

Dopo aver avuto quello strano incontro, Fine se ne ritornò al castello. Quel giovane era davvero bello e i suoi occhi… così profondi e magnetici… la attiravano. Gli batteva forte il cuore e non faceva che pensare a lui. Da quando lo aveva visto la prima volta al lago. Possibile si fosse innamorata? No. Non poteva. Lui era un contadino. Tuttavia… al cuore non si comanda. Era una sensazione piacevole quella che provava. Non si era mai sentita così. Era la prima volta che provava qualcosa di profondo per un ragazzo.
Arrivò a casa e in salotto trovò la madre che stava ricamando.
-Salve madre- salutò cordialmente Fine.
-Salve bambina mia- salutò sorridendogli, Elza.
-Potrei parlarvi un momento? È importante- gli disse Fine.
-Certo. Dimmi pure- la incoraggiò la madre. La giovane sapeva che con lei poteva parlare di tutto. Non era tanto orgogliosa quanto il padre.
-Madre io… mi è difficile parlarne. È la prima volta che sento tutto questo perciò spero che sappiate aiutarmi a capire- cominciò la figlia.
-Vediamo che posso fare- e appena lo dice, la contessa Elza si mette ad ascoltare la figlia. La ragazza gli spiega ciò che prova ultimamente da quando vide un ragazzo e la madre nel sentirla si preoccupa. Aveva capito che cosa aveva la sua bambina e non era una cosa buona. Almeno per la famiglia Prominence. Ma lei voleva solo il bene per la sua adorata figlia come il marito. Tuttavia lui, oltre che geloso, era anche molto orgoglioso e non avrebbe mai permesso che la sua unica figlia amasse un popolano.
-Eh mia cara! Ti sei innamorata- gli rivelò Elza.
-Come sarebbe a dire? I-io non posso essermi innamorata di uno che non è un nobile. Papà non approverebbe mai. Sarebbe il disonore per la famiglia- disse sconvolta Fine sapendo benissimo che la contessa aveva ragione.
-Proprio così- disse una voce entrando nella conversazione madre-figlia.
-Pa-padre- disse Fine.
-Ho ascoltato tutto e ti assicuro che non ti permetterò di frequentare quel giovane. Tu dovrai sposare il marchese Diamonds come era già stato deciso- dichiarò serio il conte Tolouse.
-Ma padre! Io non amo il marchese. Sono innamorata di un altro ed è lui che voglio sposare- disse intimorita dal padre, Fine.
-Non dirlo! Non pensarci neppure e se oserai contraddirmi, te ne pentirai amaramente. Anche se sei mia figlia- disse Tolouse.
-Ma caro! Stai esagerando- lo rimproverò la moglie.
-Niente più ma! Per ora ti punirò rinchiudendoti nel fienile di una fattoria qui vicino. I padroni della fattoria sono miei conoscenti e ti sorveglieranno. Non permetteranno che tu esca e veda altre persone. Ora vai- decise infine, il conte facendola portare via dalle guardie del castello.
-Perché mi fate questo, padre?- domandò cominciando a piangere, la ragazza.
-E’ per il tuo bene, figliola. E per il bene della nostra famiglia- rispose il padre triste vedendo portare via la sua bambina. Voleva bene a sua figlia ma ciò non avrebbe rovinato l’onore dei Prominence.
-Allora, mia cara. Come si chiama questo ragazzo?- domandò riferito alla moglie, Tolouse, appena Fine se ne andò dalla stanza.
-Per favore. Calmatevi, caro. Avete già punito nostra figlia. Non vi basta?-
-Il nome- disse solamente il conte ignorando le parole di Elza.
-Shade Lunaria- sussurrò tristemente la contessa.
-Shade Lunaria eh? Credo proprio che dovrò stare attento a quel giovane. Dovrà pagare per quello che ha fatto alla mia unica erede. È una promessa- disse arrabbiato il conte Tolouse per poi lasciare la sua sposa sola nel salotto.

8 capitolo: Confidenze e aiuto

Fine, come ordinato dal conte Tolouse, fu portata alla fattoria Becking. Gli anziani signori Becking la accolsero gentilmente ma purtroppo dovevano seguire gli ordini del loro padrone, così la rinchiusero nel fienile. Arrivò l’ora di cena. E la signora Becking portò da mangiare alla ragazza. La trovò seduta davanti alla finestra a guardare il cielo con aria triste. Gli dispiaceva vederla così. Disgraziatamente non aveva avuto figli e si era subito affezionata a quella giovane.
-Che cosa ha, contessina? Perché è così triste?- chiese preoccupata la signora.
-Lei lo sa il motivo per cui sono qui?- chiese la contessa.
-No. Non mi hanno informato di nulla. È lo stesso motivo della sua tristezza?- domandò l’anziana.
-Sì. Vede… io mi sono innamorata di un ragazzo. Ma lui non è un nobile. E questo mio padre non la presa bene. Sarebbe una macchia nella nostra famiglia- spiegò Fine.
-Ho compreso. Ma… scusi se sono invadente, chi è costui?-
-Promette di non dirlo a nessuno? Se si spargesse la voce sarebbe la fine-
-Glielo prometto, contessina. Conti su di me-
-Va bene. Lui è Shade Lunaria-
-Ah… il figlio di Maria e Claus Lunaria. È proprio un bravo ragazzo. Ed è anche il più bello di tutti i ragazzi della contea. Posso capire perché vi siete innamorata di lui-
-Già. Tuttavia non so se lui mi ricambia. Sarebbe meglio di no. Almeno si salverebbe dall’ira di mio padre-
-Come non potrebbe ricambiare l’amore di uno splendore di ragazza come lei? Sarebbe un pazzo-
-Grazie signora Becking. Mi ha fatto bene parlare con lei-
-Di niente, signorina Fine. Ora però mangiate qualcosa. Se no il vostro lui non vi riconoscerà vedendovi troppo dimagrita-
-Ah ah tranquilla… mangio- e cominciò a cenare. Grazie a quella buffa signora era riuscita a riacquistare il suo buon umore. Gli era grata di questo.
Intanto l’anziana, appena entrò in casa, volle mandare un messaggio al giovane Lunaria. Voleva fare qualcosa per la dolce Fine e la avrebbe aiutata ad ogni costo. Scrisse il messaggio spiegandogli la situazione e lo legò ad un suo fedele piccione viaggiatore. Così il messaggio era andato.
Intanto Shade stava pensando sempre alla sua bellissima ragazza dai capelli rossi finché non arrivò il messaggio. Lo lesse, poi scappò via dalla finestra per destinazione fattoria Becking.

9 Capitolo: Dichiarazioni d’amore

Cavalcò senza fermarsi un attimo verso la fattoria dove si trovava la sua ragazza. Nella lettera c’era scritto che era stata rinchiusa a causa sua. Del suo amore per lui. Così decise di rimanergli accanto e dichiarargli finalmente il suo amore. Non gli importava di sua madre e dei genitori di lei. La avrebbe incontrata e gli avrebbe parlato.
Arrivò alla fattoria a notte fonda. Entrò nel fienile grazie all’aiuto della signora che aveva lasciato intenzionalmente la chiave e la guardò. In tutto il suo splendore. Stava dormendo dolcemente sulla paglia e lui, non resistendo alla tentazione, la baciò. Prima piano poi con più passione, svegliandola improvvisamente.
-Tu-tu sei Shade! Che ci fai qui? Se i miei scoprono che sei venuto, ti ammazzano- gli disse Fine.
-E perché? Che cosa centro io?- chiese sapendo già la risposta, Shade.
-Bhè ecco… lasciamo perdere. A proposito come hai fatto a trovarmi? Aspetta! Non mi dire che è stata la signora Becking?- disse la contessina arrossendo e in tono di rimprovero.
-Ti vuole molto bene quella donna e ha voluto aiutarti- gli spiegò il giovane.
-Lo so ma non voglio che si metti nei guai a causa mia. Mio padre potrebbe arrabbiarsi. Ma… quindi se te lo ha detto lei dove ero, significa che sai anche il motivo- disse Fine ancora rossa.
-Già. Fine… sono qui apposta per dirti una cosa molto importante- cominciò imbarazzato, Shade.
-No! Non dirmelo! Così renderai le cose più difficili. Vattene e ignora i miei sentimenti. Ricorda che sono una nobile e non ci è permesso stare insieme-
-Perdonami ma devo farlo. Fine, io ti amo. Non mi importa degli altri. Voglio solo te. E ti giuro che farò qualsiasi cosa per averti-
-Shade… sei sicuro di quello che dici? Un giorno potresti pentirtene-
-Non me ne pentirò mai. Sei l’unica che è riuscita a prendermi il cuore e sarà sempre tuo. Fino alla fine dei miei giorni-
Fine rimase in silenzio con Shade che la fissava. Nei suoi occhi non c’era la menzogna. Era sincero.
-Ti amo anch’io- sussurrò infine, Fine, dopo un interminabile minuto di silenzio e sguardi guadagnandosi un abbraccio dal ragazzo.
-Oh Fine! D’ora in poi ti starò sempre accanto. Non ti lascerò mai. E Ricorda. L’amore non ha classi sociali. Non dimenticarlo mai- disse Shade felicissimo della dichiarazione.
-Sì, Shade. Mi fido di te- e appena lo dice, lo bacia appassionatamente.
I baci si susseguirono finché non si sentì anche il desiderio. Cominciarono a spogliarsi fino a quando non rimasero nudi.
-Fine. Sei sicura?- gli chiese Shade.
-Sicurissima… Ti amo- gli rispose Fine.
-Anch’io amore mio- e si amarono. Si amarono per tutta la notte finendo sudati, affannati e stanchi tra le braccia dell’altro.

10 Capitolo: Risveglio

Arrivò l’alba e Shade si svegliò per prima. Disturbato da un raggio di sole che penetrava dalla piccola finestra del fienile. Era ancora mezzo addormentato finché non si accorse di un corpo che riposava abbracciato a lui. La sua Fine si era concessa a lui. È stata la notte più bella della sua vita. Ne aveva avute di ragazze ma non le aveva mai toccate. Quella con Fine è stata la sua prima volta ed era stata favolosa. Non aveva mai provato tanto piacere in una volta. Quindi era questo che si provava! Ne aveva sentito parlare dai ragazzi più grandi e dai vecchi del villaggio quando era piccolo. Sua madre gli cercava sempre di tappargli le orecchie essendo troppo piccolo per quei discorsi tuttavia lui riusciva sempre a sentire tutto. Non facevano che ripetergli “Sai ragazzo… adesso tu non puoi comprenderci ma, quando sarai abbastanza grande da innamorarti di una bellissima ragazza, non vorrai solo il suo cuore ma anche il suo corpo. È nel destino di ogni uomo, desiderare una donna. Non ci si può sottrarre ai propri istinti” Solo adesso capiva quei discorsi. Da quando aveva visto per la prima volta Fine in quel lago. Quel corpo. Quel magnifico corpo lo aveva desiderato subito e adesso lo aveva avuto tutto per sé.
Ma all’improvviso a risvegliarlo dai suoi pensieri fu la ragazza che si stava svegliando.
-Buon giorno, bella addormentata. Dormito bene?- chiese premuroso, Shade baciandola dolcemente sulle labbra.
-Divinamente e tu?- chiese Fine ancora un po’ addormentata.
-Anch’io- rispose semplicemente il ragazzo continuando a baciarla.
-E’ stato magnifico- confessò la contessina tutta imbarazzata.
-Quindi ti è piaciuto?- domandò malizioso, Shade.
-Tantissimo-
-Anche a me-
-Tuttavia ho paura di quello che succederà dopo. Noi ci amiamo ma mio padre ce la farà pagare cara. È un uomo troppo orgoglioso-
-Lo so ma l’importante è stare insieme. Affronteremo le difficoltà insieme, amore mio-
-Sì però tu non conosci mio padre. Sarebbe capace di farti uccidere e di rinchiudere me in una torre oppure costringermi a sposare il marchese Diamonds. Non voglio pensarci!-
-Ehy! Chi sarebbe questo marchese Diamonds?- domandò geloso Shade.
-Ah ah… ma che sei geloso?- gli chiese divertita Fine.
-Allora chi è?- ridomandò ignorando la domanda di lei.
-Si chiama Bright. Lui ed io ci conosciamo fin da bambini. I nostri genitori vogliono che ci sposiamo però io non lo amo e poi la pensiamo diversamente. Lui mi vorrebbe sposare e pensa che noi nobili siamo esseri superiori alla “plebaglia” mentre io no. Non voglio sposarlo e non la penserò mai come lui. È bellissimo ma non è il mio tipo- spiegò la ragazza.
-Ah sì? E’ allora chi sarebbe il tuo tipo?-
-Non lo immagini? Con chi ho fatto l’amore secondo te?-
-Io volevo sapere lo stesso qual è il tuo tipo ideale-
-Ok. Vediamo… deve essere alto, bello, gentile, audace e… coraggioso-
-Direi che ho tutte le qualità giuste per essere il tuo amore-
-Già. Ora però ci conviene alzarci. Non sarebbe piacevole farsi trovare così dalla signora Becking, non trovi?-
-Hai ragione. Su vestiamoci- e si vestirono senza staccare mai gli occhi l’uno dall’altra.
-Fine, ho intenzione di fare una cosa importante per noi due- disse all’improvviso, Shade.
-Di che si tratta?- chiese curiosa, Fine.
-Voglio andare dai tuoi genitori e chiedere la tua mano-
-Ma sei impazzito? Non hai sentito quello che ho detto prima? Mio padre ti ucciderà appena metterai piede al castello-
-Lo so ma voglio rischiare. Io voglio parlargli da uomo a uomo e se sarà necessario, lo sfiderò a duello. Non rinuncerò mai a te, sappilo-
-Oh Shade! Per favore stai attento. Non voglio che ti accada qualcosa-
-Stai tranquilla. Tornerò sempre da te. Ovunque io sia ti raggiungerò, te lo prometto-
-Allora ciao… e torna presto- salutò la rossa baciandolo appassionatamente.
-Ciao amore mio- la salutò Shade per poi uscire dal fienile e poi cavalcare verso il castello dei Prominence.

11 Capitolo: Inganni

Il giovane Lunaria arrivò presto davanti la maestosa dimora dei Prominence. Raccolse tutto il coraggio necessario ed entrò. Era una meraviglia. Pieno di monumenti e quadri che riempivano le pareti del castello da anni. Dopo aver ammirato il tutto, percorse tutto il corridoio fino ad arrivare alla biblioteca, dove una cameriera lo aveva avvisato che lo attendeva il signor Prominence.
Infatti lui era lì, seduto sulla poltrona che lo fissava serio.
-Salve- salutò Shade alquanto nervoso.
-Buongiorno. Prego, si accomodi- lo salutò cordialmente, Tolouse facendolo sedere sulla poltrona di fronte a lui.
-Grazie-
-Allora, a che devo questa visita, signor Lunaria?-
-Lei lo sa già. Non faccia l’ignori. Sappiamo tutti e due perché sono qui. Non sono forse il motivo per cui avete imprigionato vostra figlia in un fienile?-
-Come fa a sapere tutto questo?-
-L’ho incontrata ieri sera-
-Come vi siete permesso!? Non dovete mai più rivedere mia figlia, chiaro? Dovete capire che voi non siete fatto per lei-
-Invece il marchese Diamonds sì-
-Lui è un marchese e può dare a Fine una vita da regina mentre voi siete solamente un popolano che la farebbe vivere in mezzo alle vacche-
-Il posto non ha importanza quando c’è l’amore. Questo Fine lo sa e voi che non volete saperne di questo-
-Noi Prominence abbiamo una reputazione da salvaguardare e ci dobbiamo preoccupare solo di quello-
-E la felicità di Fine non è più importante?-
-Certamente ed è perciò che senza discutere sposerà il marchese. Imparerà ad amarlo piano piano-
-E’ una cosa che non sopporto di voi nobili. Perché dovete sposarvi senza amore? L’amore non è una pianta che cresce con il tempo, deve venire spontaneo e non obbligato-
-Ora basta discutere. Sono stanco. Facciamo così allora. Vi propongo un patto-
-Che patto?-
-Voi andrete in America per cinque anni e se ritornerete che avete fatto fortuna, vi concederò mia figlia-
-In caso contrario?-
-Darò Fine al marchese Diamonds. Che ne dite? Ci state?-
Shade era piuttosto dubbioso. Non sapeva se fidarsi o meno del conte, tuttavia non aveva scelta se voleva sposare Fine.
-D’accordo. Ci sto. A che ora parte la nave per l’America?-
-Tra mezz’ora-
-Che cosa? Ho tempo a malapena per prendere i bagagli e salutare la mia famiglia quindi-
-Già. Se fossi in lei correrei-
-Vado. Arrivederci, conte- e corse fuori dal castello e cavalcò verso casa sua.
-Buona fortuna nel nuovo mondo e… addio Shade Lunaria- pensò malignamente il conte vedendo il ragazzo andarsene via per sempre. Finalmente si era liberato di quello scocciatore e adesso gli mancava solo Fine da convincere a sposare Bright e il gioco era fatto.
Shade era arrivato a casa. Preparò in fretta i bagagli e dopo aver spiegato velocemente la situazione, salutò le sue donne. Sicuramente sua madre e sua sorella gli sarebbero mancate tantissimo come Fine, ma gli promise che quando sarebbe ritornato, avrebbero vissuto più felici. Uscì di nuovo di casa e cavalcò in tutta fretta al porto. Arrivò in tempo per salpare e rimase nel ponte a vedere la sua terra allontanarsi. Purtroppo non aveva avuto il tempo di salutare la sua Fine però la cosa che lo consolava era che al suo ritorno avrebbero coronato il loro sogno d’amore.
-Arrivederci villaggio del sole. A presto mamma. Ciao piccola Milky e addio mia amata Fine. Ritornerò e così ci sposeremo. È una promessa. Aspettami- pensava Shade vedendo l’orizzonte. Non sapeva però che il conte lo aveva ingannato e perciò partì speranzoso verso una nuova vita in America.

12 Capitolo: Il dolore dell’abbandono

Fine era rimasta nel fienile e poco dopo che Shade se ne fu andato, arrivò la signora Becking. Quella dolce vecchietta la aveva aiutata a rivedere il suo amato e a confessargli il suo amore perciò gli doveva tutta la riconoscenza del mondo. La abbracciò di slancio e la ringraziò all’infinito. La signora, da parte sua, era felice che la sua contessina fosse felice e così gli chiese di raccontargli tutto quello che era successa tra lei e Shade. Rimasero ore a parlare finché non arrivarono i soldati del conte. Il padre la rivoleva a palazzo per parlarle e lei non poteva di certo rifiutarsi. Forse si trattava della proposta di matrimonio di Shade. In quel caso, sia lei che il suo amato sarebbero morti presto.
Nel salotto c’era già il padre ad attenderla. Però era strano. Il conte aveva un sorriso diverso dal solito. Era maligno.
-Bentornata figliola- salutò il padre.
-Salve padre- salutò la ragazza.
-Hai imparato la lezione nel fienile o ci vuoi riandare?-
-Il fienile non mi ha fatto cambiare idea se è questo che volevate sapere-
-Testarda come sempre. Questa caratteristica l’hai presa da me. Ah! Ho incontrato il tuo Shade stamattina-
-C-come?-
-Mi ha detto parecchie cose ma alla fine ha ceduto ad un offerta-
-Che offerta?-
-Gli ho dato una cospicua somma per partire e farsi una nuova vita in America per lasciarti stare-
-E-e lui ha accettato?-
-Certo che ha accettato. Nessuno avrebbe rifiutato una simile offerta, mia cara-
-Ma lui mi ama!-
-Se ti amava veramente non ti avrebbe abbandonata. Non ti sei chiesta perché lui non è qui? A quest’ora è in viaggio per l’America e non ti pensa minimamente-
-Non è vero! Lui tornerà da me, ne sono sicura. Il nostro è un amore vero- disse Fine cominciando a piangere. A Tolouse faceva male vederla così. In fondo era suo padre e gli voleva un bene dell’anima ma doveva anche pensare alla famiglia e al suo buon nome.
-Come puoi non credermi? Sono tuo padre. Dovresti credere a me e non a lui-
-Voi padre siete accecato dall’orgoglio e per questo che non credo alle vostre parole-
-Perché non vuoi capire? Shade se ne è andato fregandosene di te e tu continui a pensarlo? Dimenticalo, Fine. Dimentica e ricostruisci una tua nuova vita-
-L’abbandono… mi ha abbandonata… lui non mi ha mai amato…- sussurrava con lo sguardo vuoto e disperato, Fine. Non lo avrebbe mai ammesso ma suo padre aveva ragione. Shade dove era? Non era lì con lei a dargli coraggio. Non era lì al suo fianco a ricoprirla d’amore come gli aveva promesso.
-Mi dispiace, piccola mia- disse Tolouse davvero addolorato. Non l’aveva mai vista così. In quello stato pietoso tuttavia pensava che con il tempo gli sarebbe passato.
-Padre… posso andare in camera mia? Sono alquanto stanca- gli chiese Fine distrutta dal dolore. Almeno, arrivata in camera sua, si sarebbe liberata dal peso delle lacrime che versava per quell’amore ormai perduto.
-Sì. Vai pure, cara- gli disse il conte. Aveva detto fin troppe bugie per oggi e tutto per l’onore della famiglia. Aveva bisogno di rimanere solo anche lui.
-Grazie padre. A dopo- salutò la contessina avviandosi nella sua stanza. Era l’unico posto all’interno della casa dove avrebbe potuto piangere senza essere vista da nessuno. Ormai il suo cuore era stato spezzato. Non faceva che fargli male. La soffocava. Era già stata ferita abbastanza, non voleva anche la compassione degli altri. Gli bastava già la sua. E così si avviò nel suo rifugio sicuro.

13 Capitolo: Una sorpresa inaspettata


Era passata una settimana da quando Shade era partito per l’America e Fine era ancora con lo sguardo vuoto. E come se non bastasse, gli si aggiunsero anche dei malesseri come nausea e capogiri. Il marchese Bright la veniva a trovare sempre cercando di convincerla a sposarla ma lei gli diceva di aspettare perché ancora non se la sentiva di maritarsi.
Una sera, al castello Prominence, c’era in corso una festa. Fine stava ballando con Bright, sotto costrizione del padre, finché non gli girò la testa e svenì, preoccupando tutti i presenti.
Bright, preoccupato più che mai, la prese in braccio e la portò in camera sua per poi chiamare un medico. I genitori di lei lo raggiunsero e, appena arrivato il dottore, rimasero in attesa fuori dalla stanza.
Il vecchio dottore, dopo averla visitata, parlò alla ragazza.
-Mi dica, contessina. Da quanto non ha il ciclo?-
-D-da circa un mese-
-Quindi è in ritardo-
-Sì-
-Non siete vergine, vero?-
-Ma-ma come fate a saperlo?-
-Ve lo dirò francamente, contessina Fine. Lei è in stato interessante-
“Oh mio Dio! Aspetto un figlio da Shade. Come faccio? Mio padre mi ucciderà” pensò Fine sconvolta.
-Non ci sono dubbi. Ora vi lascio. Mi raccomando riguardatevi. Arrivederci- e uscì dalla stanza lasciando una Fine in stato di shock e trovandosi davanti i signori Prominence e il marchese Diamonds in ansia.
-Signori Prominence potrei parlarvi in privato?- chiese il dottore alludendo al marchese.
-Va bene. Marchese! Dopo vi diremo noi come sta Fine se non vi dispiace. Adesso siamo troppo curiosi di sapere per rifiutare- disse Elza troppo agitata per la salute della figlia.
-Vi capisco. D’accordo. Io vado a congedare gli altri invitati. A dopo- e se ne andò verso la sala.
-Allora diteci, dottore! Che cos’ha nostra figlia?- domandò Tolouse.
-Prima rispondete a questa domanda. Per caso, vostra figlia e il marchese hanno… consumato prima del matrimonio?-
-No che io sappia. Perché?-
-Perché la contessina è… come dire… incinta-
-COSA?- urlò sorpreso, Tolouse. Sapeva già a chi dare la colpa della gravidanza della figlia. Adesso solo Dio lo avrebbe fermato dall’uccidere Shade appena sarebbe ritornato.
-Com’è possibile? Pensavamo fosse ancora vergine- disse Elza con le lacrime agli occhi guardando preoccupata il marito. Era furioso.
-Quello che vi ho detto è la pura verità. Alla contessina Fine gliel’ho già detto e adesso anche a voi. Il mio dovere l’ho fatto. Ora vado. Arrivederci- disse congedandosi il dottore. Lo sguardo del conte non prometteva niente di buono quindi a preferito scappare prima della tragedia.
-C-che facciamo adesso?- domandò la contessa.
-Ora dobbiamo per forza costringere Fine a sposare Bright-
-Ma il marchese accetterà di sposarla sapendola incinta di un altro?-
-Speriamo, Elza. Se no dovrò diseredare nostra figlia. È per il bene del nome Prominence-
-Nome Prominence!? Vi rendete conto che stiamo parlando del sangue del nostro sangue? Ascoltami bene, Tolouse! Io non abbandonerò mai mia figlia. E non mi importa del nostro onore e del vostro stupido orgoglio. Se la caccerai, io andrò con lei- e detto questo lasciò il conte da solo per andare dalla figlia.
-Dannazione! Ora anche Elza mi è contro. Dovrò convincere a tutti i costi sia Fine che Bright a convolare a nozze. In caso contrario, sarà la rovina-
Pensò Tolouse per poi andare in biblioteca.

14 Capitolo: L’amore di Bright

-Fine! Figlia mia, posso entrare?- chiese Elza bussando alla porta della camera della figlia.
-Sì, madre. Entrate- disse Fine ancora sconvolta. Elza entrò, chiuse la porta e si sedé sul letto vicino alla ragazza.
-Tesoro, devi farti forza. Stai per avere un bambino. Non è una cosa incredibile?-
-Ma cosa dite? Adesso papà mi ucciderà per aver distrutto l’onore dei Prominence e tutto per un mio errore-
-Un neonato non è mai un errore. È il frutto dell’amore tra due persone che si amano e tu hai amato molto Shade, vero?- disse dolcemente, la contessa.
-Non voglio più sentire quel nome! Mi ha abbandonata. Adesso aspetto un figlio suo mentre lui si starà divertendo con qualche sgualdrina in America- disse piena di astio, Fine.
-Però non è colpa del piccolo. Lui è una creatura innocente-
-Avete ragione, madre. Infatti lo terrò e lo crescerò con tanto amore. Non mi importa cosa dirà papà. Voglio essere una buona madre. -
-Brava, piccola mia. E stai tranquilla, non sarai sola. Ci sarò io con te- disse la madre abbracciandola.
-Grazie, mamma. Ti voglio bene- rispose commossa, Fine.
-Anch’io ti voglio bene- e rimasero abbracciate.
Intanto, il conte Tolouse ha voluto parlare subito con il marchese Bright.
-Eccomi, conte. Come sta Fine?- domandò preoccupato, Bright.
-E’ proprio di questo che vi devo parlare. Sedetevi- disse Tolouse indicandogli la poltrona davanti a lui.
-Grazie ma ora ditemi tutto-
-Voi amate molto mia figlia, giusto?-
-Certo. La amo tantissimo ed è per questo che voglio farla mia moglie-
-Ne sono lieto ma c’è un problema-
-Quale?-
-Fine aspetta un bambino- disse diretto, il conte. Il marchese ne rimase scosso. Chi aveva osato profanare la sua futura sposa?
-State scherzando- domandò arrabbiato Bright anche se sapeva già la risposta.
-No-
-Chi è il padre?-
-Un lurido contadino che ha violentato la mia bambina. Adesso è lontano ma se osa ritornare, la sua vita avrà fine-
-Sicuramente. Sarò io a dargli il colpo di grazia-
-Grazie, marchese. Però adesso non vorrete più sposare Fine e questo mi dispiace molto-
-Invece voglio ancora sposarla-
-Ma come? Accettereste di farla vostra moglie anche se è incinta di un figlio non vostro?-
-Sì. Non mentivo quando dicevo che amavo tanto vostra figlia. La amo a tal punto da dare il mio cognome al suo bastardo-
-Quindi farete la vostra proposta di matrimonio e accetterete il bambino?-
-Esatto. Lo crescerò come figlio mio e non nessuno saprà mai chi è il suo vero padre. Tutto per la mia Fine e per l’onore dei rispettabili Prominence!-
-Allora siamo d’accordo. Parlerò prima io con Fine poi stabiliremo il matrimonio, ok?-
-Ok. Ora, però, devo andare. Arrivederci, conte- salutò Bright. Stava per andarsene quando…
-Marchese, mi raccomando. Questa conversazione rimarrà solo tra noi. Perfino i vostri genitori dovranno credere che il bastardo sia davvero il loro nipotino-
-Non preoccupatevi. Manterrò il segreto. Di nuovo arrivederci- e se ne andò.
“E questa è fatta. Ora tocca a Fine” pensò malignamente, Tolouse andando dalla figlia.

15 Capitolo: La scelta e il matrimonio riparatore

Tolouse si precipitò subito nella camera della figlia con sguardo truce. Gliel’avrebbe fatta pagare cara a quel idiota di Lunaria per aver messo incinta Fine. Il suo nipotino doveva essere di puro sangue nobile e no misto. Aprì la porta e vide madre e figlia abbracciate teneramente che quando entrò lui, fecero scomparire il sorriso.
-Come stai, figliola?- chiese il conte.
-Bene, padre- rispose fredda, Fine.
-Passa al dunque, Tolouse. Non girarci troppo intorno- disse anche lei fredda, Elza.
-Come volete. Dunque, il marchese Bright vorrebbe sposare Fine pur sapendo che lei è incinta di un altro-
-Dici davvero?- chiese incredula, la contessa. Sapeva che Bright amava Fine ma non così tanto da salvarla da quel disonore.
-Certamente. Tra poco verrà qui e gli proporrà il matrimonio di persona. Tu che vuoi fare? Se non vuoi farlo per il nome dei Prominence, fallo almeno per il bambino- chiese rivolto alla figlia. Lei, dopo averci pensato attentamente, accettò. Non voleva dare la soddisfazione a Shade di averla umiliata. Con il matrimonio con Bright, avrebbe salvato sia l’onore della famiglia sia la felicità del bambino che avrebbe avuto un padre.
-Accetterò- disse decisa Fine.
-Sei sicura?- gli chiese la madre.
-Sicurissima. Purtroppo non potrò più amare ma almeno darò un padre a mio figlio- disse la contessina.
-Hai fatto la scelta giusta, Fine. Vado a chiamare il marchese- disse il conte per poi andare a chiamare il ragazzo che si presentò davanti alle due donne.
-Contessina Fine. Allora accettate di convolare a nozze con me?- disse serio, Bright.
-Sì, marchese Bright. Accettò di diventare vostra moglie- gli rispose Fine.
-Ne sono felice- disse abbracciandola.
Passò un mese e la cerimonia fu celebrata nella chiesa del villaggio del sole. Fine e Bright erano diventati ufficialmente marito e moglie. Nessuno sapeva che la contessina Fine aspettava già un bambino prima del matrimonio e nessuno doveva venirlo a sapere. Sarebbe stata la rovina di tutto.

16 Capitolo: I gemelli

Passarono otto mesi dal matrimonio di Fine e Bright. Tra poco doveva arrivare il giorno del parto e tutti erano impazienti di sapere se sarebbe stato un maschio o una femmina. A Fine questo non importava. Gli importava solo che il suo bambino nascesse sano e forte. Bright si prendeva cura di lei da bravo marito e Fine ne era contenta. Aveva un uomo che la amava sinceramente. Tuttavia lei non lo avrebbe mai potuto ricambiare.
Arrivò il giorno. Fine stava per mettere alla luce il bimbo e finalmente nacque. Anzi. nacquero perché alla fine aveva partorito due gemelli. Tutti e due maschi. Uno aveva i capelli del padre e gli occhi della madre mentre l’altro il contrario. Erano due bambini bellissimi. Bright era molto contento come i signori Prominence del resto. Per il piccolo dai capelli blu decisero di dargli il nome Eclipse mentre per quello dai capelli rossi Drake.
Fine li avrebbe protetti a costo della vita pur di dargli una vita felice. Non avrebbe permesso a nessuno di farli soffrire e provare dolore come era successo a lei. Loro dovevano rimanere fuori dalla menzogna che albergava al castello dei Prominence.
Gli anni erano volati. Adesso i gemelli avevano cinque anni. Per il loro quinto compleanno, la madre decise di organizzargli una festa con tanti regali. Era sempre fiera dei suoi angioletti e non gli faceva mai mancare nulla. Da parte dei bambini, volevano un bene dell’anima alla loro mammina, che li amava con tutto il cuore, e anche a colui che credevano essere loro padre, però lui era sempre distaccato e non gli faceva quasi mai le carezze che si dovrebbero fare ai propri figli.
-Eclipse! Drake! Venite a spegnere le candeline- li chiamò Fine.
-Arriviamo- rispose all’unisono, i gemelli per poi raggiungere una torta gigantesca.
-Wow! È enorme- esclamò entusiasta, Drake.
-Già- disse Eclipse.
-Tanti auguri, bambini miei!- disse sorridendo, la rossa.
-Grazie madre!-
-Su! Soffiate-
-Sì- e soffiarono le loro cinque candeline facendo applaudire tutti gli invitati.
-Bravi-
-Grazie a tutti-
-Questo regalo è da parte mia e di vostro padre- disse Fine porgendogli due pacchi.
-Grazie- dissero sorridendo alla madre. Fine, a quei sorrisi, sussultò. I suoi figli gli ricordavano sempre l’unico uomo che abbia amato. E questo la faceva soffrire terribilmente.
-Madre. State bene? Vi vedo pallida- gli disse Eclipse preoccupato come il fratello.
-S-sì. sto bene. Non preoccupatevi. Ora aprite i regali degli altri-
-Ok- ma non erano molto convinti.
La festa passò felicemente tra risate e scherzi. I gemelli avevano ricevuto molti regali ed erano molto soddisfatti e Fine, invece, era tranquilla a vedere i suoi bambini felici.
Intanto in una nave, diretta al villaggio del sole, stava ritornando con a bordo una persona.

17 Capitolo: Il ritorno di Shade

La nave era finalmente sbarcata in porto e un uomo dai capelli e gli occhi cobalto era felice. Era ritornato a casa dopo cinque anni ed ora niente gli avrebbe impedito di separarsi da Fine. Purtroppo per lui, non sapeva ancora gli eventi e gli inganni successi.
Era diventato ricchissimo. Più del marchese Diamonds e la prima cosa che aveva intenzione di fare era comprare una villa e un titolo nobiliare alla sua famiglia. I giorni di povertà erano finiti per loro.
Arrivò a casa e trovò la madre a preparare da mangiare in cucina insieme a Milky, ormai quattordicenne.
-Ummm… quanto mi era mancato lo stufato di casa mia- disse annusando il dolce profumino dello stufato e sorprendendo le due donne.
-SHADE!- -FRATELLONE!- urlarono dalla felicità, la madre e la sorella, andando ad abbracciarlo.
-Ah ah…Calma! Così mi soffocate-
-Sh-Shade… s-sei proprio tu? Non è un sogno, vero?- cercava di dire, Milky tra un singhiozzo e un altro.
-Si, sono proprio io, sorellina- rispose dolcemente, accarezzandogli i suoi lunghi capelli rosa. Gli erano mancate tantissimo. Sua madre non faceva che piangere e lui le guardava felice di essere ritornato nella sua terra.
La madre non era cambiata per niente mentre la piccola Milky… bhè! Non era più piccola. Era diventata una bellissima ragazza.
-Come sei cresciuto, figlio mio-
-Già. In America è stata dura ma finalmente potremo vivere una vita da re. Ho fatto fortuna e adesso possiamo permetterci tutto-
-Dici davvero? Anche i dolci più costosi?-
-Certo Milky- “Come pensavo. Non è cambiata mentalmente. E’ sempre la solita golosona”
-Evviva! Bravo, fratellone!-
-Ma per prima cosa, voglio comprare una villa e il titolo di conte per la famiglia Lunaria-
-Shade! Ma perché tutto questo?-
-Perché mi sposo, madre-
-Ti sposi? E con chi?-
-Con Fine Prominence-
-Figlio mio… devi sapere una cosa- cominciò dispiaciuta, Maria.
-Dite pure-
-Sono successe molte cose in questi cinque anni e vedi… Fine è… sposata adesso e con dei figli-
-Cosa? Non ho sentito bene- disse sperando di aver capito male.
-Fine è diventata la marchesa Diamonds-
-M-ma non è possibile! Io e il conte Tolouse avevamo un accordo-
-Quanto sei ingenuo, figliolo. Era per questo che ti avevo detto di stare lontano dal mondo dei nobili. È pieno di inganni e bugie-
-NO! Fine non è una bugiarda. Lei si sarà certamente opposta al matrimonio. Noi due ci amiamo-
-Mi dispiace ma non è così. Ormai è finita. Devi dimenticarla, Shade!-
-MAI!- e uscì di casa come una furia. Prese il suo cavallo e galoppò fino al castello Prominence alla ricerca della verità vista dai suoi occhi.

18 Capitolo: Furia e freddezza

Il giovane Lunaria cavalcò veloce come il vento per raggiungere al più presto il castello. Voleva la verità e l’avrebbe avuta.
Arrivò al giardino. Scese da cavallo e andò a sbirciare in una vetrata aperta, dove sentì delle voci di bambini mischiate con una voce dolcissima che conosceva bene. La scena che intravide era meravigliosa. La sua Fine era diventata ancora più bella in quei cinque anni e stava giocando con due bambini. Ma all’improvviso, il suo sguardo da meravigliato si trasformò infuriato. La madre aveva ragione. Quei bambini sono i figli di Fine. Suoi e di quel dannato marchese. Quanto aveva desiderato che fossero dei piccoli Lunaria. Fine gli aveva mentito. Non era vero che lo amava. Se no lo avrebbe aspettato e insieme avrebbero creato una loro famiglia.
Senza pensarci, entrò nella stanza. Fine appena lo vide, gli venne un colpo.
-S-Shade- sussurrò.
-Fine- salutò freddo.
-Madre! Ma chi è lui?- chiese curioso, Drake.
-E’ un mio vecchio amico, tesoro- disse poco convinta.
-Ah sì? Pensavo che fossimo qualcosa di più- disse Shade infuriato.
-Non è il momento per dire queste cose. Ci sono i bambini-
-Bhè! Sarebbe la volta buona che scoprono che madre bugiarda hanno-
-Non ti permetto di insinuare una cosa del genere! Caso mai il bugiardo sei tu!-
-Che vorresti dire? Non sono io quello che si è sposato e si è fatto una famiglia infischiandosene del sottoscritto-
-Non fare tanto il santo! Tu, invece, ti sarai divertito in America in cinque anni- Shade stava per controbattere quando irruppe una voce.
-Ma che succede qua?-
-Bright!- esclamò Fine.
-Chi è costui?-
-Mi chiamo Shade Lunaria. Finalmente la vedo di persona, marchese. Fine mi aveva parlato di voi- Bright era sconvolto. Si trovava davanti al vero padre dei gemelli. Una rabbia lo invase. Quell’uomo aveva abusato di sua moglie e doveva pagare.
-Cosa fate qui? Non siete il benvenuto- disse arrabbiato Bright.
-Adesso me ne vado, tranquilli. Ma ci rivedremo presto- disse per poi scomparire dalla stanza.
-Cosa faceva lui qui?-
-Emmm… bambini! Andate a giocare con la nonna. Io e vostro padre dobbiamo parlare- disse Fine per allontare i bambini da quella situazione.
-Va bene. Ci vediamo dopo- e se ne uscirono per andare a cercare la signora Elza.
-Ti ho fatto una domanda, Fine-
-Non lo so. Pensavo che fosse ancora in America-
-Come si è permesso di venire al castello? Dopo quello che ti ha fatto!-
-Me lo chiedo anch’io. Ma se spera di rovinarmi ancora la vita si sbaglia di grosso-
-Informerò vostro padre di quanto è accaduto. Così rinforzerà la difesa del castello. Non si avvicinerà più a te. Puoi stare tranquilla-
-Grazie Bright- e lo abbracciò. Averlo rivisto, gli aveva provocato un dolore al cuore. Quella ferita che pensava si fosse ricucita, era ritornata a sanguinare. Non lo aveva dimenticato. E neppure ci sarebbe mai riuscita, visto che i suoi figli somigliano al padre. Ma lo avrebbe fatto soffrire. Come lui aveva fatto soffrire lei. Non avrebbe mai saputo che Eclipse e Drake sono figli suoi.

-Che cosa? Quel dannato è ritornato?- chiese infuriato, Tolouse, dopo aver sentito la spiegazione del marchese.
-Già. Dobbiamo assolutamente mettere più sorveglianza al castello-
-Avete ragione. Darò subito l’ordine. E Fine… come sta?-
-E’ scossa, poverina. Aver rivisto colui che l’ha violentata deve essere stato uno shock per lei-
-Sicuramente. Andrò subito da lei. Meno male che ci siete voi, Bright. Senza di voi, Fine non sopravvivrebbe-
-Sono suo marito. È naturale che mi prenda cura di lei-
-E’ vero. Ora vado-
-Ok, conte- e rimase da solo in biblioteca a leggere mentre Tolouse andò dalla figlia.
-Come ti senti, Fine?-
-Non avevate detto che non sarebbe più ritornato?- chiese fredda.
-Mi dispiace. Non avevo previsto che ritornasse-
-Se siete venuto per dirmi di mantenere il segreto della paternità dei gemelli, potete anche stare tranquillo. Non ho alcuna intenzione di rivelarglielo-
-Di questo ne ero sicuro. Infatti non sono venuto per quello. Volevo semplicemente sapere come stavi-
-Strano che vi preoccupiate ancora per me. Pensavo vi importasse di più il nome dei Prominence che vostra figlia- disse sempre con freddezza.
-Fine, ti prego. io sono pur sempre tuo padre-
-Un padre che non gli interessano nemmeno i suoi nipoti. Solo perché sono di sangue misto-
-Cosa ti aspettavi? Che li amassi?-
-Mia madre ci riesce. Perché voi no?-
-Non lo so- ammise dispiaciuto. Quei cinque anni si era addolcito un po’. Non voleva ammetterlo ma voleva bene ai gemelli solo che ogni volta che li guardava, gli veniva in mente, quel contadino e finiva sempre con il trattarli freddamente.
-Uscite adesso. Voglio stare da sola-
-D’accordo… figlia mia- sussurrò infine, il conte, uscendo dalla stanza.

19 Capitolo: La Verità

Shade se ne ritornò a casa. Era ancora infuriato ma quello che non capiva era perché Fine gli aveva detto quella cosa.
“-Non fare tanto il santo! Tu, invece, ti sarai divertito in America in cinque anni-”
Che cosa voleva dire? Lui non aveva guardato nessun altra donna. Non l’aveva mai tradita in America. Aveva passato degli anni difficili lì. A tentare di fare fortuna. Ma finalmente era tornato vincitore. Tuttavia ora a che gli serviva la ricchezza se non poteva avere Fine. Avrebbe usato i suoi soldi per permettere alla sua famiglia di vivere in modo agiato.

Passarono settimane. Shade aveva svolto le pratiche per diventare conte e fece costruire un castello nelle vicinanze del lago. Un giorno Fine andò a farsi un bagno al suo solito posto. Si spogliò e si tuffò in acqua. Quei momenti erano per lei un modo per allontanarsi dalla realtà. Facendosi il bagno sperava di lavarsi via i sensi di colpa e ritornare bambina ma invano. Desiderava tanto ritornare indietro nel tempo e cancellare il suo incontro con Shade. Così adesso sarebbe felice.
-Vedo che non hai mai cambiato il tuo posto preferito-
-E tu non hai perso il vizio di spiare le donne mentre fanno il bagno- disse coprendosi con un pezzo di stoffa mentre stava ancora in acqua.
-Non sono un maniaco-
-Certo come no-
-E’ stato qui che ho ammirato per la prima volta la tua bellezza- disse sognante ignorando le parole della ragazza.
-Se speri di riconquistarmi, ti sbagli. Ti ho dimenticato già da un pezzo-
-Non mi interessa una bugiarda. E poi non ho alcuna intenzione di portarti via dai tuoi figli e da tuo marito-
-Io sarei la bugiarda? Caso mai sarei l’illusa. Sono stata proprio una stupida a credere ai tuoi sentimenti. Pensavo che mi amavi e invece mi hai abbandonato senza riguardi- disse con astio.
-Di che stai parlando? Io non ti ho mai abbandonato-
-Ah sì? Allora perché dopo che lo abbiamo fatto, sei scomparso. Pensavo di trovarti da mio padre e invece lui mi aveva detto che te n’eri andato in America lasciandomi sola-
-Ma io avevo fatto un patto con tuo padre. Non te lo aveva detto?-
-Che cosa mi doveva dire?-
-Che è stato lui ha mandarmi in America-
-Che cosa?-
-Mi disse che se volevo sposarti, avrei dovuto far fortuna. E mi aveva detto anche che non ti avrebbe dato in sposa al marchese, finchè non fossi ritornato-
-Stai dicendo sul serio?-
-Io non mento mai-
-E allora perché non mi sei venuto a salutare prima di partire? Potevi spiegarmi tutto-
-Ma non avevo tempo. La nave sbarcava tra poco e ho avuto solo il tempo di fare i bagagli e salutare mia madre e mia sorella-
-Quanto ho sofferto- disse Fine cominciando a piangere.
-Fine!- esclamò correndo nell’acqua ad abbracciarla. Gli era mancata da morire. Adesso avevano capito che il loro dolore era stato causato dalle menzogne del conte. Finalmente si erano ritrovati e chiariti.
-Shade!- disse stando nel suo abbraccio.
-Ti amo tanto, Fine! Ti giuro che non ti ho mai tradito in questi anni. Sei l’unica che ho amato e che amerò per sempre- disse baciandola con passione. Fine era felice. Si lasciava trasportare dai suoi baci ma ad un tratto gli affiorò un pensiero nella mente. Che cosa sarebbe successo ora che lei era sposata? E i suoi bambini che fine avrebbero fatto?
Shade stava ancora a baciarla scendendo al collo. Voleva fare di nuovo l’amore con lei. La desiderava ancora. Le stava per togliere il pezzo di stoffa che la copriva quando lei lo fermò.
-No. Non possiamo farlo- disse poco convinta.
-Perché?-
-Perché non ti amo più. Adesso sono maritata e ho due bambini. Dimenticami, Shade!-
-Non è vero che non mi ami. Sento che anche tu mi desideri. Non mentirmi. Ho capito che sei sposata ma possiamo superare ogni difficoltà insieme-
-Smettila! Siamo cambiati ormai. Accetta la realtà!-
-Per me non è realtà se non ci sei tu-
-Basta! Non voglio più ascoltarti. Non farti più vedere, ti prego- e scappò via. Doveva lasciarlo andare. Dimenticarlo. Anche se significava soffrire ancora.
“Ti riavrò, Fine. Tu sei mia e non ti dimenticherò mai. Puoi anche scappare da me ma dai tuoi sentimenti no. Ci rivedremo mia bellissima contessina”

20 Capitolo: Visite di nascosto

Fine non faceva che piangere disperata in camera sua. Perché era successo tutto questo? Come mai il destino ha voluto farla innamorare di Shade e non di Bright? Perché ha voluto rovinargli la vita? Ma cosa più grave è perché non ha detto a Shade che era il padre di Eclipse e Drake?
Che avesse così tanta paura che suo padre gliela facesse pagare per avergli rivelato la verità? Probabilmente era così.
Poi a distoglierla dai suoi pensieri e lacrime fu sua madre che entrò nella stanza.
-Tesoro, che cos’hai? Perché piangi?-
-L’ho rivisto, madre-
-Shade, non è vero?-
-Sì… ero andata a fare il bagno al lago e lì l’ho incontrato-
-Che cosa ti ha detto?-
-La verità. Che lui non mi ha mai abbandonato. È stato mio padre ha ingannare tutti noi-
-Dici davvero? Come ha potuto Tolouse arrivare a tanto?- disse sconvolta, Elza.
-Non lo so. Quel suo dannato orgoglio! Lo odio. Se non fosse tanto orgoglioso, non ci avrebbe fatto soffrire a tutti!-
-Lui ti vuole molto bene. Fine. Per quanto tu possa odiarlo, lui è pur sempre tuo padre-
-Sì e appunto per questo spero che finalmente apra gli occhi e veda al dì là dell’orgoglio e il nome Prominence-
-Anch’io lo spero. Anzi, sono sicura che ritornerà l’uomo gentile e affettuoso di una volta. Di quando eri bambina, ti ricordi?-
-Certo che mi ricordo! È stato il periodo più bella della mia vita-
-Tuo padre non voleva farti toccare da nessuno. Nemmeno dalla balia. Eri solo sua e di nessun’altro. La sua dolce principessa-
-Già. Come si vede che i tempi sono cambiati. Io non sono più una bambina e mio padre non è più… mio padre-
-Ritornerà. Basterà che succeda qualcosa di importante che lo faccia ritornare-
-Sì ma cosa?-
-Si vedrà. Comunque che altro ti ha detto Shade?-
-M-mi ha anche detto che mi ama ancora e che non vuole rinunciare a me pur sapendomi sposata-
-Che audacia. Peccato che non saprei proprio come possa fare per superare l’ostacolo del tuo matrimonio e poi i bambini, gli hai detto anche di loro?-
-No. Non glielo detto-
-Perché? Lui ha il diritto di sapere che è il padre-
-Lo so ma ho paura-
-Di cosa?-
-Di mio padre. Non voglio che si vendichi ancora su di lui, allontanandomelo un'altra volta-
-Ti capisco, figliola mia. Tuttavia è ingiusto che lui non sappia di avere una simile fortuna. Si potrebbe arrabbiare sapendo che non gli hai detto subito quest’importante verità. Insomma! Ha due figli gemelli e di cinque anni ormai. Devi dirglielo presto-
-Non saprei. In ogni caso ci penserò-
-D’accordo. Però, sbrigati a decidere, mi raccomando-
-Sì, madre. Grazie- disse abbracciandola. Lei ci era sempre stata per lei. Era andata addirittura contro suo padre per aiutarla e sostenerla nella buona o nella cattiva sorte. E poi adorava i suoi nipotini. Li viziava sempre.
-Bene! Ora ti lascio andare dai miei angioletti preferiti. Ti stanno reclamando, mammina-
-Vado subito da loro. A dopo madre-
-A dopo, Fine- e ognuno andò per le sue faccende.

Intanto, Shade stava venendo nella dimora dei Prominence. Aveva deciso che ogni volta che i conti e il marchese fossero fuori, sarebbe andato a trovare di nascosto, Fine e i suoi bambini. Non sapeva spiegarselo ma quei gemelli lo attiravano come una calamita. Non voleva separarsene. Come se fosse il padre. Un affetto sconosciuto sentiva pensando a loro. L’affetto che Bright non gli dava.
Arrivò a destinazione e trovò Fine insieme ai piccoli. Era uno spettacolo bellissimo. Una madre che coccola i figli è sempre stata una delle visioni più belle al mondo.
-Salve- salutò entrando nel giardino.
-Perché sei venuto? Ti avevo detto che non dovevamo più rivederci-
-Lo so però ho deciso di non darti ascolto-
-Il solito testardo-
-La solita sciocca. Verrò qui ogni volta che non ci saranno i tuoi e Bright. Voglio passare il tempo con voi-
-Signore! Vuol dire che giocherà con noi?- chiese con la luce speranzosa negli occhi, Eclipse.
-Certo, piccoli- rispose sorridendogli.
-Sìììì!!! Abbiamo un nuovo amico di giochi!- esclamarono dalla felicità, i gemelli.
-Eh eh… su! Ditemi subito a che volete giocare- disse dolcemente, Shade, sotto lo sguardo preoccupato di Fine. Lei era felice che lui si comportasse già da padre ma se il conte e il marchese lo avessero scoperto, sarebbe stata la fine.
-Vieni mamma!- la risvegliò dai suoi pensieri, Drake.
-Eh? Ah sì… arrivo- e cominciarono a giocare tutti insieme. Passarono due ore fantastiche tra risate e scherzi. Sembravano una vera famiglia.
-Signor Shade! Da quanto conosce nostra madre?- chiese all’improvviso, il bambino dai capelli rossi.
-Bhè… da cinque anni-
-Davvero? Prima che nascessimo noi?- chiese ingenuamente Eclipse.
-Già-
-Emmm… iniziamo un altro gioco? Che ne dite di nascondino?- domandò per sviare il discorso, Fine.
-Sì! Chi conta per primo?-
-Inizio io. Va bene?- si propose, Shade.
-Ok. Allora andiamo a nasconderci!-
E giocarono a nascondino passando un'altra ora finché Shade dovette andare via.
-Uffa! Già se ne va signore?-
-Chiamatemi pure Shade, bambini. E non datemi del lei, d’accordo?-
-D’accordo ma ritornerai presto?-
-Sicuro! Verrò qui ogni volta per giocare insieme-
-Menomale! Finalmente c’è qualcuno che gioca con noi oltre alla mamma e alla nonna-
-Ma come? Vostro padre non sta mai con voi?-
-No. E non capiamo il perché. Forse ha troppi impegni-
-Sarà per quello. Non preoccupatevi-
-Sai, avrei preferito che tu fossi nostro padre. Ti comporti proprio come un vero papà-
A queste parole, Fine sbiancò. Sapeva che i gemelli fossero intelligenti come Shade ma non fino a quel punto.
-Ma bambini!- li rimproverò.
-Oh grazie. Allora vorrà dire che sarò il vostro secondo padre. Che ve ne pare?- rispose Shade ignorando il rimprovero di Fine.
-Sì! che bello!-
-Ora vado. Ci vediamo presto. Ciao- disse accarezzando la testa dei piccoli.
-Ciao- salutarono sorridenti, i bambini.
-Ciao Shade- salutò Fine con sguardo basso.
-Ciao… Fine- e se ne ritornò a casa sua, felice come non mai.

21 Capitolo: La paternità dei gemelli

Ormai, il giovane Lunaria veniva assiduamente a trovare Fine e i gemelli. Si era veramente affezionato a quelle pesti. In realtà dalla prima volta che li vide pur non essendo figli suoi. O almeno lo credeva lui. Vedeva qualcosa di famigliare in loro.
Un giorno, Shade non è potuto venire di pomeriggio per degli impegni e perciò arrivò al castello che era sera tardi. Ma sperava comunque di vedere i piccoli. Purtroppo non c’era anima viva e tutte le luci erano spente tranne quella delle cucine. Delle cameriere stavano parlando di alcune cose. Dicevano che era da poco che avevano lasciato la marchesa Fine a mettere a nanna i bambini e altre cose che avevano fatto durante la giornata finchè non arrivarono ad un argomento molto interessante.
-Certo che chiunque si accorgerebbe che quei gemelli non sono figli del marchese. Non gli somigliano per niente-
“Cosa? Bright non è il padre?”
-Già. Una volta avevo ascoltato una conversazione tra il conte e il marchese prima che nascessero i bambini. Dicevano che nessuno doveva sapere chi è il loro vero padre perché si trattava di un contadino che ha violentato la giovane contessina-
-Violentato? Io invece avevo sentito che lei lo amava e che si era lasciata andare. Ma quello che non capisco è perché il marchese Diamonds ha deciso lo stesso di chiedere in moglie la contessina Fine pur sapendola incinta di un altro-
-Sarà perché la ama così tanto da accettare quei bambini come figli suoi anche se vedo che non gli riesce tanto bene di donargli affetto paterno-
-Il vero padre sicuramente deve avere gli occhi e i capelli blu cobalto vedendo i gemelli-
“Oh mio dio!”
-Sì. Povera contessina però-
-Perché povera?-
-Perché ha dovuto sposare lo stesso il marchese pur non amandolo. In quel periodo soffriva molto perché il suo amore l’aveva abbandonata e quando seppe di essere in stato interessante, ha dovuto accettare il matrimonio per salvare la famiglia dalla vergogna-
-Dev’essere stato duro per lei-
-Proprio così-
-Ma come si chiamava quel contadino che la mise incinta?-
-Shade Lunaria-
-Il figlio di Maria?-
-Già. Proprio lui-
“I-Io sono il padre di Eclipse e Drake? Sicuramente è stata quella volta nel fienile. Perché Fine non me lo ha detto? Voglio spiegazioni e le voglio subito!” pensò arrabbiato andando a cercare Fine. Sicuramente stava ancora a mettere a dormire i gemelli e perciò si avviò nella loro stanza. Come ha fatto a non accorgi subito che quei bambini erano suoi? Insomma! Pure le cameriere se ne erano accorti guardandoli! Che stupido che era stato!
Entrò nella stanza e vide Fine in camicia da notte a cantare la ninna nanna ai loro figli.
Aveva una voce stupenda e i piccoli si erano addormentati. Fine dopo un po’ si girò e vide Shade sulla porta che la fissava.
-Perché sei qui a quest’ora?-
-Devo parlarti. Subito!” ordinò con rabbia.
-D-d’accordo. Arrivo- e uscirono per andare nella serra di rose del castello.
-Che cosa vuoi?-
-Che cosa voglio? Dimmelo tu! Non c’è qualcosa che ti sei dimenticata di dirmi? Come per esempio che sono padre di due gemelli?- urlò arrabbiato.
-C-come fai a saperlo? Chi te lo ha detto?- chiese spaventata.
-Non ha importanza chi me lo ha detto. Avrei preferito che me lo dicessi tu una cosa così importante. Come hai potuto, Fine? Perché non hai voluto dirmi niente?-
-Avevo paura di mio padre. Hai visto di che cosa è stato capace e perciò avevo paura che se ti dicevo la verità, ti avrebbe allontanato un'altra volta da noi-
-Ma adesso che lo so, non mi farò più ingannare e sopporterò di tutto per restare insieme a te e ai nostri bambini- disse Shade. Ora non era più arrabbiato. Aveva capito il motivo che l’ha spinta a non dirgli la verità ed ora era tutto chiarito.
-Ne sei sicuro?-
-Certo. E ho anche intenzione di dirgli che sono il loro vero padre-
-Ma sono così piccoli. Aspetta almeno una settimana. Non è una notizia da prendere alla leggera-
-Lo so ma che cambia se domani o tra una settimana? Anzi. Secondo me hanno già intuito qualcosa. Sono molto intelligenti-
-Questo lo hanno preso da te-
-E da te la bellezza-
-Non è vero- disse arrossendo.
-Sì che è vero. E ne sono felice- disse cominciando a baciarla appassionatamente.
-Shade… che hai intenzione di fare?- disse facendosi sdraiare sul pavimento della serra.
-Ti voglio, Fine- sussurrò sulle sue labbra.
-E’ passato così tanto tempo. Era la mia prima volta-
-Anche la mia-
-Non mi ricordo granché di come si fa-
-Ma come? Bright non ti ha mai toccata in cinque anni?-
-No. Dormiamo in stanze diverse. Non volevo consumare il matrimonio e lui accettò questa situazione-
-Ti deve amare parecchio se ti accontenta sempre- disse malinconico.
-Sì ma io amo te-
-Lo so e mi sei mancata tantissimo. Non ho mai dimenticato il tuo bellissimo viso e… il tuo magnifico corpo-
-N-neanch’io- ammise imbarazzata.
-Su…Lasciati andare- disse sensuale iniziando a levarle i vestiti.
-D’accordo- e iniziarono a fare l’amore. Con grande intensità. Gli era mancato a entrambi quel contatto e finalmente potevano soddisfare il loro desiderio.

22 Capitolo: Gioia momentanea

Fine e Shade si svegliarono presto. Volevano vedere insieme i loro bambini prima che si svegliassero tutti. Si vestirono e andarono silenziosamente nella stanza dei gemelli. Entrarono e videro i loro angioletti dormire tranquillamente.
-Che splendore. Mi hai dato due bellissimi bimbi. Una vera benedizione-
-Sono la fusione perfetta di noi due. E di questo ne vado orgogliosa-
-Ci credo! Però continuo a dire che sono belli come la mamma- disse malizioso.
-Piantala! Anche tu hai dato il tuo contributo-
-Hai ragione. Come sono stato stupido a non accorgermi prima che sono figli miei. Soprattutto vedendo gli occhi di Drake. Sono identici ai miei. E per non parlare dei capelli di Eclipse-
-Infatti-
-Da quello che ho visto questi giorni, però, ho capito che il carattere allegro e vivace lo hanno preso da te-
-Perché? Tu non eri allegro e vivace da piccolo?-
-No. Sono sempre stato diverso dagli altri. Ero soprannominato il bambino prodigio per la mia intelligenza e gli altri bambini mi allontanavano perché pensavano fossi strano. La mia unica amica è sempre stata la mia cavalla Regina finchè non arrivò anche mia sorella Milky-
-Capisco. Comunque sono sicuro che con il tempo sei migliorato in fatto di amicizie-
-Non proprio. Dopo la morte di mio padre, il mio carattere era diventato ancora più freddo e non mi facevo avvicinare da nessuno. Ma poi mi accorsi che questo atteggiamento attraeva di più le ragazze e da allora ho avuto molte amicizie femminili-
-Ah sì? Quindi non sono stata l’unica- disse tristemente.
-Ti sbagli. Tu sei stata l’unica ad avermi preso il cuore-
-E non hai mai fatto l’amore con nessuna di quelle ragazze?-
-Mai. Te l’ho detto. Quella volta al fienile era stata la prima e poi non sapevo di averti ingravidata se no sarei rimasto e per sposarti, ti avrei rapita-
-Scemo! Non scherzare-
-Non sto scherzando, Fine. Dico sul serio. Farei qualsiasi cosa per starti accanto. Anche l’impossibile-
-Shade, amore mio- e lo abbraccia dolcemente.
-Fine… cercherò in ogni modo di sistemare la faccenda con il tuo matrimonio con Bright ma tu promettimi che dirai ai nostri figli che sono il loro vero papà-
-Te lo prometto. Però non fare del male a Bright-
-Lui ha cercato di portarti via da me. Perché non dovrei?- chiese irritato.
-Perché anche lui è vittima degli inganni di mio padre. Pensa che tu mi abbia violentato quel giorno al fienile e ha voluto solo proteggermi- rispose dura liberandosi dall’abbraccio, Fine.
-Sembra quasi che il tuo maritino ti piaccia davvero-
-Non fare il geloso, Shade! Io voglio bene a Bright. È normale che gliene voglia. Ci conosciamo fin da piccoli e l’ho sempre visto come fratello maggiore. Quindi non ti permetterò di fargli del male-
-Ah! È così!? Ti metti contro di me?-
-Non è quello che ho detto. Voglio solo che Bright resti fuori dalla vendetta tra te e mio padre-
-Non so se ti farò questo favore-
-D’accordo. Allora quella è la porta-
-Mi stai cacciando?-
-Esatto-
-Non l’avrai vinta-
-Addio- e si girò offesa dall’altra parte mentre Shade, geloso e arrabbiatissimo per la litigata, se ne va via.

23 Capitolo: Il potere degli occhi

Il caro Lunaria aveva cavalcato furioso fino alla sua nuova residenza. Adesso lui e la sua famiglia abitavano in un bellissimo castello come conti Lunaria e non gli mancava mai nulla. La madre, vedendo suo figlio ritornare così arrabbiato, lo raggiunse nel salotto.
-Che cos’hai, figlio mio?-
-Niente, madre- disse duro.
-Qualcuno ti ha fatto pur arrabbiare no? E comunque è da un po’ che non fai altro che andare dai Prominence. Che succede, Shade?-
-Vi ho detto niente-
-Io non mi muovo di qui finché non me lo dici. Non starai facendo qualche sciocchezza?-
-Bhè…-
-Lo immaginavo. Tu non riesci a vivere se non fai delle cavolate nella vita-
-Invece di rimproverarmi perché non mi lasciate da solo?-
-Prima dimmi quello che dovresti dirmi-
-E va bene! Avete vinto. Ho litigato con Fine-
-Frequenti ancora Fine? Ti ho già detto che è sposata e con figli e tu ancora la guardi?-
-Non è come sembra, madre. Almeno non del tutto-
-Che vorresti dire?-
-Che sono io il padre dei gemelli-
-Stai scherzando?- domandò sconvolta. Scoprire così di avere dei nipotini era stato un duro colpo per lei.
-Mai stato più serio-
-Perciò mi stai dicendo che tu cinque anni fa hai sverginato la contessina… e che l’hai messa incinta dei miei nipoti?-
-Esatto-
-Sto per svenire- disse Maria per poi svenire tra le braccia del figlio.
“Lo sapevo che finiva così e non ha tutti i torti. Ha appena scoperto di avere due nipoti di cinque anni”
La prese in braccio e la posò nel letto dove poco dopo lei si svegliò.
-Shade- sussurrò.
-Sì, madre?-
-Scusami se ho reagito così ma adesso sto bene. Ora dimmi il perché hai litigato con Fine-
-Perché… perché mi sono sentito tradito per delle cose che ha detto-
-Quali cose?-
-Mi ha detto che non mi permetterà mai di far del male a suo marito per avermi insieme a lei. Avevamo deciso che io avrei fatto qualsiasi cosa per togliere il problema del suo matrimonio e lei avrebbe detto ai nostri figli che sono il loro padre. Vedete? Io sono disposto a tutto per lei e invece lei no. Preferisce quel marchese del cavolo a me-
-Questo non è tradimento ma la tua gelosia, figlio mio. Devi cercare di comprenderla. Dopotutto il marchese ha fatto tanto per lei ed è normale che gli sia grata. E per di più si conoscono da bambini perciò è normale che si vogliono bene-
-Sarà anche così ma io non gli chiederò mai scusa. Mai e poi mai. Anche lei ha sbagliato dicendomi quelle cose. Si è messa contro di me e dovrà pagarne le conseguenze- disse incrociando le braccia e con sguardo arrabbiato.
-Che hai intenzione di fare tu? Tanto sono sicura che appena la vedrai, cambierai idea e farete pace-
-Ne dubito-
-Vogliamo scommettere? Allora vai da lei e guardala dritta negli occhi dicendogli che gliela farai pagare. Voglio proprio vedere se ci riesci-
-Ci riuscirò eccome. Allora vi saluto. Ci vediamo dopo- e se ne andò al castello Prominence.
“Quel ragazzo è un caso disperato. E’ sempre stato troppo geloso proprio come suo padre. Povera Fine che dovrà sopportarlo. Ma auguro tanta felicità e fortuna nel loro amore”
Fine stava nella serra ad innaffiare le rose quando vide Shade arrivare verso di lei.
-Che vuoi? Sei già ritornato?-
-Ti volevo dire solo un ultima cosa-
-Tanto non ti ascolto. Quindi potevi anche non disturbarti a venire-
-Eh no, mia cara! Adesso mi ascolti eccome- esclamò arrabbiato, Shade, voltando Fine a guardarlo negli occhi.
Dannazione! Lo avesse mai fatto. Forse era meglio che gli parlava senza guardarla negli occhi. Quei bellissimi occhi cremisi avevano sempre avuto un potere speciale per lui. lo attiravano e gli toglievano ogni traccia di sentimento negativo che aveva in corpo.
-Allora?-
-Emmm… ecco io… ooooh al diavolo!- e la baciò appassionatamente. Lei all’inizio ne fu molto sorpresa. Pensava che lui fosse impazzito. Prima ci litigava e adesso la baciava. Era strano forte!
-Ma Shade… che ti è preso?-
-Perdonami amore mio. Ti chiedo scusa per quello che ti ho detto prima. La gelosia non mi ha fatto ragionare e così ho rischiato di perderti-
-Anch’io ti chiedo scusa. Non dovevo provocare troppo la tua gelosia ma è stato più forte di me. In un certo senso mi piace quando fai il geloso. Mi ecciti ancora di più- disse maliziosa.
-Sai, anch’io mi sento eccitato in questo momento. Vorresti venire con me?-
-E dove?-
-E’ una sorpresa-
-Va bene. Andiamo-

24 Capitolo: Posto segreto

I due ragazzi cavalcarono fino ad una radura che solo Shade conosceva poiché la gente del villaggio non ci metteva mai piede per una sciocca legenda.
-Quelli del villaggio non ci vengono perché la legenda di questo posto dice che ci sia un mostro a tre teste da queste parti ma ho scoperto che era soltanto un trucco ottico che scoprii quando ero piccolo-
-Capisco. Perché mi hai portato qui?-
-Per restare da soli senza che i bambini o qualcun altro ci veda- disse facendola scendere da cavallo e poi baciarla.
-Mi piace questo posto. Ha un certo fascino-
-Già. E possiamo starci in totale intimità senza che qualcuno ci disturbi-
-Hai pensato proprio a tutto, eh?- sussurrò lasciandosi trasportare dai baci.
-Sì. d’ora in poi questo sarà il nostro rifugio segreto, va bene?-
-Va bene ma ora basta parlare- disse per poi lasciarsi andare entrambi alla passione.

-E’ meglio che andiamo, ora. Mio padre e Bright si potrebbero insospettire- disse rivestendosi.
-Ancora un altro po’, dai-
-Non fare il bambino, Shade! Avremo tutto il tempo per stare insieme-
-Lo so ma io ho sempre voglia di te-
-Anch’io però non voglio rischiare di perdere tutto questo-
-Finirà presto, amore mio. Tranquilla. Io starò per sempre al tuo fianco e ti aiuterò-
-Senza uccidere Bright?- disse Fine con uno sguardo “Vero?”
-Uff… sì. non farò del male a Bright ma se lui mi costringe mi difenderò sappilo-
-D’accordo. Almeno la buona volontà ce la stai mettendo-
-Non mi merito un premio?-
-Certo. Eccolo qui- disse baciandolo velocemente sulle labbra.
-Tutto qui?-
-Hai avuto già troppo prima facendo l’amore perciò ora basta-
-Antipatica-
-Sbrigati a vestirti se no me ne vado io da sola-
-Va bene, arrivo- disse con tono di resa.
Cavalcarono per la strada del ritorno e ben presto si ritrovarono al castello.
-Entri pure tu?- chiese baciandolo stando ancora sul cavallo.
-No. Ci saranno i tuoi genitori e Bright. Se ci scoprono, saranno guai-
-Hai ragione. Però non mi piace questa storia. Fai la parte dell’amante ma io voglio che tu sia di più-
-Anch’io amore. Non voglio essere il tuo amante ma tuo marito. Con carte in regola e tutto. Non mi importa di quello che penserà la gente di noi e di quello che è successo. Ti voglio amare per sempre all’infuori dei pregiudizi degli altri-
-Oh Shade! Ti amo e ti amerò per sempre- disse baciandolo con più bramosia.
-Fine!- una voce la chiamò infuriata.
-P-padre-
-Che cosa fa lui qui? E che cosa stavate facendo? Ti avevo detto di stargli lontano-
-Padre io…-
-Ferma Fine. Ci penso io a lui. Ho giusto un paio di cosette da dirgli. Sono stanco di tutto questo. È ora di farla finita-
-Shade, che vuoi fare?- chiese preoccupata.
Lui non rispose e rimase a fissare con rabbia, l’uomo che aveva dinnanzi. L’aria era tesa ma finalmente era arrivato il momento di chiarire.

25 Capitolo: Sfida per amore

-Ci avete divisi. Ci avete fatto soffrire. Non vi basta quello che avete fatto, conte?-
-L’ho fatto per il bene di mia figlia e dei Prominence. Il fine giustifica i mezzi si dice-
-Tutto questo per orgoglio. Il nome Prominence. Il nome Prominence. Non sapete dire altro? È per questo che ho cominciato a odiare il vostro orgoglio. Lui vi ha portato via da me. Preferite il nostro nome a me che sono la vostra principessa di una volta- disse con le lacrime, Fine.
-Fine, amore. Questo vuol dire che ti sei sentita sola in questi ultimi anni, vero?-
-Sì… il suo orgoglio era aumentato quando avevo raggiunto l’età per sposarmi. Da allora mi ripeteva in continuazione di onorare i Prominence con ogni cosa. Non sopportavo che lui mi trattava come un oggetto da utilizzare per l’onore-
-Perché non vuoi capire, Fine? Quel nome che chiami con disprezzo è colui che ci fa vivere nel lusso e ci mantiene. Rinnegandolo significherebbe un sacco di cose ma soprattutto la non sopravvivenza e la rovina-
-Non voglio ascoltarvi! State dicendo un mucchio di sciocchezze. Aprite gli occhi una buona volta. Fatelo per me se vi è rimasto ancora dell’affetto nei miei confronti-
-Figliola mia, ti farò cambiare idea. Shade, vi sfido. Chi vincerà avrà Fine e questa volta non ci sono inganni. Adesso. Nella sala d’armi- disse irato.
-D’accordo, conte Tolouse. Sono pronto- e si diressero alla sala d’armi del castello.
-NO! Shade sei impazzito. Non devi farlo- gli disse durante il tragitto per raggiungere la sala.
-Avevo già intenzione di sfidarlo io ma a quanto vedo mi ha preceduto. Mi dispiace, Fine, ma è ora di finire questa storia. È durata anche troppo- disse con sguardo serio.
-Ma se ti dovesse succedere qualcosa, il mio cuore non sopravvivrebbe-
-Nemmeno il mio tuttavia morirebbe anche se stessi lontana da te. Quindi devo fare questa sfida per forza. Ricordi? Avrei fatto qualsiasi cosa per averti con me e sto mantenendo la parola. Non c’è nemmeno da fare del male a Bright, visto?-
-Io non ne sarei tanto sicuro- irruppe una voce dalla sala d’armi.
-Bright! Che fai? Perché sei con quella spada in mano?- disse sconvolta.
-L’ho invitato io a combattere. Aveva il diritto di riprendersi sua moglie, non credi?- disse Tolouse.
-NO E POI NO! Non voglio questo duello! Non voglio che uno di voi si faccia male per me. Io vi voglio bene a tutti e tre!- disse scoppiando a piangere.
-E’ inevitabile, Fine. Il destino per noi è stato scritto. O lui o noi- disse Bright con sguardo d’odio verso Shade.
-Non è come credi, Bright! Lo so che mio padre ti ha raccontato che Shade ha abusato di me ma non è vero! A mentito a tutti! A te compreso-
-Ah sì? allora come sono andate le cose? Non mi dire che lo hai amato di tua volontà?-
-Invece è così. Mi dispiace, Bright. Io ho sempre amato Shade. Per te provo solo affetto fraterno. Quando ho accettato di sposarti, ero delusa e ferita per l’abbandono e ammetto anche di aver pensato per un momento di farmi una vita con te. Ma purtroppo non ci sono mai riuscita. Il mio affetto per te non è mai andato oltre a quello che si prova per un fratello. Sono riuscita a vivere fino adesso solo per una ragione. I miei figli, Bright. Sono loro che mi hanno dato la forza di sopravvivere e non il nome Prominence come dice mio padre-
-Tu non sai quello che dici, Fine. Hai perso il senno. Ma stai tranquilla. Una volta tolto di mezzo questo lurido verme, noi due vivremo finalmente una vita da veri coniugi come ho sempre sognato, amore mio. E nessuno ci separerà mai-
-Bright… no- sussurrò piangendo.
-Piantiamola con le parole adesso. È inutile parlare con loro, Fine. Tanto non capiscono-
-Bada a come parli! Ora avrai la punizione che ti avrei voluto infliggere da anni. Quindi che abbia inizio il duello. Sarà Bright il tuo primo avversario e anche l’ultimo. Cominciate!- disse Tolouse.

26 Capitolo: Imprevisto

Il duello cominciò senza indugi. Bright corse subito ad attaccarlo ma Shade si difese bene e contrattaccò. Procedeva tutto violentemente e sotto lo sguardo preoccupato e ansioso di Fine. Tolouse, invece, guardava impassibile la scena.
-Guarda attentamente figlia mia. Perché finalmente sarà la fine delle nostre disgrazie-
Lei non rispose. Era troppo in ansia per il suo amato Shade. Se lui fosse morto, cosa ne sarebbe stato di lei? Avrebbe continuato a vivere una vita vuota e spenta. Avrebbe potuto uccidersi, ma poi che ne sarebbe stato dei piccoli? Non poteva farli soffrire.
I colpi si susseguivano a vicenda. Tra attacchi e parate. Entrambi erano ottimi spadaccino. Da Bright se lo aspettavano ma da Shade no. Adesso che Fine ci pensava, lui una volta glielo aveva detto che se la cavava con la frusta e con la spada.
-Siete solo una feccia della società. Come avete potuto solo pensare di avere una nobile? Fine è mia ormai. E i suoi figli mi appartengono- diceva maligno Bright attaccandolo ancora più ferocemente.
-Come siete stupido, marchese. Che uno sia nobile o contadino non fa differenza. L’amore supera tutto quanto. Io e Fine ci amiamo alla follia e sono io il padre dei suoi figli che a voi piaccia o meno, questo non cambia- disse difendendosi faticosamente dal colpo di Bright.
-Maledetto! È tutta colpa vostra se Fine non mi ha mai amato. Ci hai rovinato la vita! Morite qui e adesso- disse disarmando Shade. Adesso il ragazzo dai capelli blu era senza difese e con Bright pronto ad ucciderlo affondando la lama nel cuore.
-Addio Shade- disse Bright preparandosi per l’affondo.
-NOOOO! BRIGHT NON FARLO!- urlò Fine sconvolta e con le lacrime che scendevano copiose dagli occhi.
-Vedi Fine. Per amor tuo sono disposto anche ad uccidere un uomo, mio rivale. MUORI!- disse affondando la lama. Però non andò a colpire Shade bensì Fine che era corsa a proteggere il suo innamorato.
-Fi-Fine perché? Perché lo hai fatto?- sussurrava esterrefatto, Bright. Shade invece non riusciva a far uscire una parola. In un attimo il suo cuore smise di battere e nei suoi occhi si leggeva la paura e il dolore di perderla. Lei era davanti a lui con la lama sporca di sangue che gli usciva dalla spalla. Grazie al cielo non l’aveva colpita in un punto vitale tuttavia gli stava uscendo molto sangue. Debole e dolorante, svenne tra le braccia del suo amore. Però non prima di avergli sussurrato delle parole.
-Menomale… sei salvo… mio unico amore-
Fu un secondo e Shade diede sfogo del suo dolore.
-Fine! Fine, amore mio, svegliati! Non lasciarmi, ti prego! non saprei vivere senza di te!- disse piangendo, Shade.
-Oh mio Dio! Fine, bambina mia- disse, anche lui spaventato per la sua adorata figlia, Tolouse.
-Che cosa le ho fatto? Non volevo farle del male- sussurrava vuoto e sconvolto, Bright.
-Guardie! Qualcuno vada a chiamare il dottore presto!- ordinò Tolouse. E ben presto, fu obbedito.

27 Capitolo: La forza dell’amore

Fine fu portata in braccio da Shade. Durante la sua corsa verso la stanza della ragazza, la contessa e i bambini, allarmati dalla grande confusione che girava, andarono a vedere. Ma quello che videro li lasciò addolorati.
-Santo Cielo! Mia figlia! Che cosa le è successo?-
-MAMMA!- urlarono preoccupatissimo i gemelli correndo insieme a Shade.
-Ve lo dirò dopo. Ora l’importante è portare Fine in camera dove potrà stendersi- disse inseguito da tutta la famiglia.
La trasportò subito in camera sua e ben presto il dottore andò a visitarla.
Tutti quanti rimassero ad aspettare fuori con ansia. La preoccupazione li stava uccidendo. Poi fu Tolouse a rompere il silenzio.
-Come ho potuto essere così malvagio in tutti questi anni? L’orgoglio mi aveva accecato a tal punto da far soffrire coloro che amo. Mia moglie e soprattutto la mia piccola Fine. La mia adorata principessa. Sono stato così meschino- diceva con la testa tra le mani. Ora che Fine si era fatta male e rischiava la vita, il suo cuore, pieno di orgoglio, fu illuminato dal potere dell’amore, risvegliandolo finalmente.
-Tolouse caro! Sei tornato in te- disse Elza abbracciandolo. Aveva assolutamente bisogno di conforto. Non poteva resistere da sola nel pensare la loro bambina sanguinante.
-Sì, Elza. Perdonami per quello che ho fatto. Sono stato un vile-
-Sia io che Fine abbiamo sempre sperato nel tuo ritorno. L’orgoglio ti aveva cambiato a tal punto da non farti riconoscere da noi-
-Lo so. Ma vi prometto che non succederà più. Ora desidero solo poter riabbracciare la mia Fine. Shade!- lo chiamò ad un tratto.
-Sì, conte-
-Chiedo perdono anche a te. Che scia di menzogne ho sparso! E tutto per quel stupido nome! Ho aperto gli occhi finalmente e spero tu possa perdonarmi-
-La perdono, conte Tolouse. Mi dispiace non essere più contento di questo ma Fine è di là che perde molto sangue e non riprende i sensi. Mi sento inutile e il mio cuore sta soffocando- disse sconvolto e infuriato con se stesso.
-Proviamo anche noi dolore e preoccupazione ma dobbiamo essere forti. Fallo per i tuoi figli, Shade. I miei nipotini- disse guardando i bambini che confusi si avvicinarono al nonno.
-Che cosa hai detto, nonno? Chi sono i figli di Shade?- chiese Eclipse.
-Siete voi, bambini. Shade è il vostro vero padre-
-E l’altro papà?- chiese Drake osservando Bright.
-Non sono mai stato vostro padre, Drake. Non mi sono mai comportato tale perché sapevo che non eravate figli miei. Vi chiedo scusa se non vi ho dato affetto ma è stato più forte di me- disse Bright piangendo. Era così che stavano i fatti. La sua gelosia e rabbia per Shade gli aveva sempre impedito di provare affetto paterno per quelle due pesti. Comunque gli voleva bene lo stesso. Senza che se ne accorse, i due gemelli lo abbracciarono.
-Non importa se non sei nostro padre. Noi ti vogliamo bene lo stesso. Per noi, sarai come uno zio d’ora in poi-
-Grazie Drake. Grazie Eclipse- disse commosso. Era sicuro. La dolcezza l’avevano ereditata dalla loro mamma.
-Bambini miei- sussurrò Shade commosso e felice che ora i suoi figli sapessero la verità.
-Papà. Tu sei davvero il nostro papà, vero?- chiese Eclipse.
-Certo Eclipse. Io non mento. Ricordate il gioco della verità? Se qualcuno diceva una bugia sarebbe finito dal diavoletto-
-Hai ragione. Le bugie non si devono dire, papà- disse Drake.
-Per favore, ditelo ancora. Chiamatemi ancora papà- disse con le lacrime addosso.
-PAPA’ PAPA’ PAPA’!- urlarono andando ad abbracciarlo per poi piangere tra le sue braccia.
-Piccoli miei- disse shade felice. Aveva trovato qualcosa di buono in quella situazione tragica. L’ansia per la sua amata non era svanita ma ora poteva dire di avere la forza per sperare. La forza dell’amore che provava per Fine e per i loro gemelli sarebbe stata la chiave per salvarla.

28 Capitolo: La salvezza

Erano ormai da diverse ore che aspettavano fuori e di Fine ancora nessuna notizia.
-Mio Dio. Salvala, ti prego. non potrei vivere senza di lei- pregava Shade. Non era mai stato un religioso però in quella situazione disperata chiese ammenda al Signore.
-Per favore, Dio. Fa guarire la nostra mammina- pregavano insieme a lui, i gemelli.
-Bravi bambini. Facciamo sentire quanto vogliamo bene a vostra madre-
-Sì papà-
-L’amore ci darà la forza per salvarla. Me lo sento-
-Hai ragione, Shade. Noi tutti amiamo Fine e ti aiuteremo a guarirla-
-Grazie conte Tolouse-
-Su! Adesso preghiamo tutti insieme pensando alla nostra adorata Fine-
-Sì- e si misero tutti a pregare davanti alla stanza infondendo alla ragazza ferita coraggio e voglia di vivere.
-Mhm…- cominciava ad aprire la bocca, Fine, sotto lo sguardo sorpreso del dottore. Pensava che con tutto quel sangue, non sarebbe sopravvissuta tanto e invece stava riprendendo i sensi.
-Marchesa. Mi sentite?-
-Mhm…-
-Non muovetevi. Vi sto mettendo il sangue che avete perso. Dovete pazientare ancora un po’-
-Dov’è Shade? E i miei bambini?- disse svegliandosi del tutto ma ancora dolorante.
-Dovete stare tranquilla, milady-
-Voglio vederli-
-Dopo. Adesso rilassatevi-
-No. Voglio vederli ora. Saranno preoccupati a morte-
-D’accordo però lei deve stare calma e attendere che tutto il sangue necessario vi faccia riprendere del tutto, ok?-
-Ok. Mi li può chiamare, per favore-
-Sì, marchesa- e andò fuori dalla stanza e fu subito travolto da domande.
-Come sta mia figlia, dottore?-
-Si sta riprendendo?-
-E’ successo un vero miracolo. Vedendo le sue condizioni, credevo che non ce l’avrebbe fatta ma poi ho visto che si era svegliata e che il suo cuore aveva ricominciato a battere normalmente. Adesso è di là che aspetta i suoi figli e il signor Shade-
-Andiamo subito. Ragazzi. raggiungiamo la mamma. Forza- esclamò contento per poi entrare nella stanza con i figli.
Era strafelice. La forza dell’amore suo, dei gemelli, della sua famiglia e di Bright l’aveva raggiunta facendole riprendere vita. Non vedeva l’ora di vederla salva. Tuttavia il rimorso per avergli lasciato fare da barriera per salvarlo non lo lasciava.
-Mammina!- esclamarono i bambini avvinandosi al letto per abbracciarla.
-Bambini miei. Scusatemi se vi ho fatto preoccupare. Ma ora è tutto finito- disse sorridendo e piangendo contemporaneamente, Fine.
-Amore mio. Sono così felice che tu sia sana e salva- disse Shade commosso.
-Shade. Menomale che sei vivo. Che cosa è successo poi?- disse abbracciando anche lui.
-Si è chiarito tutto. Tuo padre è ritornato quello di un tempo maledicendo l’orgoglio ma Bright è preda dei rimorsi. Proprio come me-
-Non ne avete motivo. non dovete incolparvi per una cosa che ho voluto fare io. Bright non era in sé e tu eri lì che stavi per morire infilzato. Che avrei dovuto?-
-Avresti dovuto lasciarmi morire. Tu avresti continuato a vivere la tua vita con i nostri figli e te ne saresti fatta una ragione-
-Ma che stai dicendo? Credi davvero che io ti avrei dimenticato così su due piedi? Per chi mi hai preso, Shade? Io ti amo perdutamente e non ti avrei mai dimenticato-
-Anch’io ti amo ma devi capire che se tu fossi morta, io non avrei resistito nel raggiungerti presto in cielo. L’unico mio rimpianto sarebbe stato quello…- ma si fermò guardando i figli che li osservavano curiosi.
-Eclipse. Drake. Potete andare dai nonni e Bright per dirgli che sto bene e che tra poco possono entrare?-
-Sì, mamma- e uscirono.
-Stavi per dire che il tuo rimpianto sarebbe stato quello di lasciare orfani i nostri ragazzi, non è così?- gli chiese Fine sdraiandosi per un dolore acuto che provava.
-Sì. Perdonami se non avrei avuto la forza di crescerli senza di te ma il dolore non mi avrebbe fatto vivere. Sarebbe stata solo un infinita agonia e avrei finito per influenzare anche Eclipse e Drake rendendogli la vita un inferno-
-Capisco. Mi vergogno ad ammetterlo ma anch’io avrei fatto come te. Mi è bastato stare lontano da te per cinque anni per capire la sofferenza della solitudine da chi si ama alla follia. Infatti facevo del male ai gemelli ogni volta che loro mi sorprendevano a piangere. In quei momenti avrei preferito morire pur di non farli partecipi del mio dolore-
-Non dire così, ti prego. Dobbiamo smetterla di dire queste cose-
-Tu, però, promettimi che d’ora in poi vivremo felici insieme. Promettimelo-
-Te lo prometto, Fine. Appena sarai guarita del tutto, ci sposeremo e vivremo sereni con i bambini-
-Sì, amore. Avremo finalmente un futuro tranquillo per noi e i piccoli-
-Ti amo- disse baciandola.
-Da morire- completò Fine rispondendo al bacio con ardore.

29 Capitolo: Occasione di perdono

Dopo qualche minuto, i due innamorati furono raggiunti da tutti gli altri. La contessa Elza andò subito ad abbracciare contenta e con le lacrime agli occhi la figlia. Si era sentita morire nell’attesa di avere sue notizie proprio come tutti. Solo che lei e i bambini non si erano trattenuti nel piangere.
-Tesoro mio. Sei sana e salva. Dio ti benedica-
-Madre. Sono qui e guarirò presto quindi non farmi vedere le tue lacrime. Voglio che tu sorrida-
-Sì, Fine- disse sorridendogli felice. Poi lo sguardo di Fine andò al padre che la guardava sollevato.
-Padre- sussurrò contenta di aver rivisto in quegli occhi di nuovo suo padre. E non quel mostro pieno d’orgoglio.
-La mia principessa. Ci hai spaventato tanto sai- gli disse lui.
-Lo so. Scusatemi padre-
-No. Sono io che devo scusarmi. Perdonami, bambina mia, per averti fatto soffrire in un modo indicibile per anni. In fondo al cuore ero sempre io, ma il mio orgoglio mi aveva soggiogato e rinchiuso ogni forma di affetto-
-L’ho sempre saputo e me lo sentivo che saresti ritornato da me e dalla mamma. Il tuo amore per noi non poteva sparire così-
-Vorrei trovare un modo per farmi perdonare del male che ho fatto. Ditemi qualunque cosa e io la farò-
-Un modo solo ci sarebbe- disse Shade.
-E quale?-
-Darmi la mano di vostra figlia-
-Ma lei è sposata con Bright- disse lui guardando di sottecchi il marchese.
-E’ giusto così. Fine non mi ha mai amato e perciò è inutile insistere. Voglio solo la sua felicità e così accetto di annullare il matrimonio- disse Bright con un sorriso malinconico.
-Bright- sussurrò commossa, Fine.
-Grazie marchese-
-Non mi dovete ringraziare. Fate felice Fine e i gemelli, questo mi importa-
-Vieni qua Bright. Fatti abbracciare- gli disse sussurrando per la debolezza Fine. Lui obbedì. Abbracciandola teneramente.
-Stai tranquillo. Sono sicura che troverai presto qualcuno che ti ami come meriti. Sei un uomo fantastico, amico mio. Troverai sicuramente una donna meritevole del tuo affetto- continuò lei sussurrandoglielo allo orecchio.
-Ti ringrazio, Fine- disse commosso dalle sue parole.
-Bene. Allora accetto di darvi in moglie mia figlia, Shade. E per quanto riguarda voi, Bright, vorrei fare qualcosa anche per voi- disse Tolouse.
-Non ce n’è bisogno, conte Tolouse. Ho già detto che desidero solo la felicità di questa splendida creatura che è sua figlia. Mi basta questo per essere felice anch’io. Ora me ne vado. Farò i bagagli e me ne ritornerò a casa. Non c’è più motivo che resti qui- disse Bright facendo per andarsene.
-Marchese- lo chiamò d’un tratto, Shade.
-Sì?-
-Vi auguro tutta la felicità del mondo e grazie per avervi preso cura della mia Fine-
-Grazie Shade. Spero di rivedervi presto- disse sorridendogli e poi uscire.
-E’ tutto sistemato quindi?- chiese Elza.
-Sì, mia cara. Presto avremo un nuovo genero noi due. Ma stavolta la vita sarà diversa. Amerò i miei nipotini come non ho mai fatto- disse guardandoli.
-Nonno!- esclamarono andando ad abbracciarlo.
-Preparatevi piccoli. Che vostro nonno rimedierà viziandovi a non finire- gli disse Tolouse.
-Oh no!- esclamarono tutti tranne i gemelli a cui brillavano gli occhi pensando ai giocattoli e ai dolci.
Dopo un momento di silenzio, scoppiarono a ridere. Finalmente era tornata l’allegria a casa Prominence.

30 Capitolo: Coronazione del sogno d’amore

-Madre! Mi potete dare una mano a prepararmi? Ancora non posso credere che mi sposo con il mio Shade- disse felicissima.
-Certo tesoro. E credici. Non è un sogno. Vi meritate questo lieto fine dopo le cose che sono successe in questi anni- disse Elza aiutando la figlia a prepararsi per il matrimonio.
-No lieto fine. Ma lieto inizio della nostra nuova vita. Dopo la cerimonia, io e i gemelli andremo a vivere nel castello di Shade. Anche la signora Maria vuole recuperare il tempo perduto con i suoi nipotini-
-Quel che è giusto è giusto. Mi dispiacerà non avere sempre in casa quelle pesti. Dovrò abituarmi-
-Tanto non saremo lontani. Siamo a meno di un chilometro di distanza. Potete venire a trovarci quando volete-
-Hai ragione-
-E poi… presto avrete un altro nipotino o nipotina- disse sorridendo radiosa Fine. Si accarezzò la pancia e guardò la madre che era felicissima e sorpresa.
-E’ una notizia bellissima, Fine! Da quanto aspetti un bambino?-
-Da due settimane. Prima che fui ferita con la spada di Bright. Solo quando il dottore mi visitò, me ne accorsi. Il bambino era sopravvissuto al colpo-
-Perché il medico non ci ha detto niente?-
-Perché glielo avevo chiesto io. Volevo dirvelo dopo il matrimonio-
-Aspetta! Ma due settimane fa, non eri ancora sposata con Bright?-
-Sì ma che centra?-
-Non sarà suo il bambino?-
-Che andate a pensare!? Io e Bright non abbiamo mai consumato il matrimonio-
-E allora come hai fatto a rimanere incinta in quel periodo?-
-I-io e Shade avevamo fatto l’amore nella serra dopo che lui scoprì di essere il padre dei gemelli- ammise imbarazzata.
-Ahhh capisco. Audace il ragazzo. Mi piace come genero-
-Madre!- la rimproverò al culmine dell’imbarazzo.
-Ah ah… e pensare che ti vedo ancora come una bambina. La nostra principessa. Casomai sono io che non riesco a credere che stai per sposarti- disse accarezzandogli le guance.
-Madre… ti voglio bene. Sia a te che a papà- disse abbracciandola forte.
-Grazie figlia mia. Anche noi ti vogliamo bene… Su! Sbrighiamoci che tuo padre ti sta attendendo per portarti all’altare e Shade sarà preoccupato che lo lasci lì da solo-
-Ah ah… questo non succederà mai. Sono troppo ansiosa di amarlo per tutta la vita per perdere un occasione del genere-
-Giusto. Allora corriamo- disse la madre uscendo dalla stanza seguita dalla figlia.
La cerimonia ebbe inizio. La sposa fece il suo ingresso in chiesa e il padre le prese la mano per condurla dallo sposo.
-Sei stupenda, mia principessa- gli sussurrò il conte.
-Grazie padre- rispose sorridendogli radiosa.
Shade la ammirava in tutto il suo splendore e i gemelli vedevano la madre come una dea.
Tolouse diede la mano di Fine a Shade e così poté iniziare il rito nuziale.
Le parole del prete procedettero e finalmente ci fu: -Vi dichiaro marito e moglie. Adesso può baciare la sposa-
Shade non se lo fece ripetere due volte e la baciò con passione davanti a tutti. I bambini si girarono imbarazzati ma accorgendosi che non la finivano più, Tolouse li richiamò con un colpo di tosse.
-Coff coff Per favore, un po’ contegno. Ci sono i bambini- li rimproverò.
-Scusatemi padre- rispose imbarazzata staccandosi dal nuovo marito.
-Ah ah… scusate a tutti. L’amore che ci potete fare- rispose divertito Shade uscendo dalla chiesa con Fine.
-Evviva gli sposi!- gli augurarono tutto il villaggio lanciandogli il riso.
I festeggiamenti per i novelli sposi si susseguirono fino a tarda sera e presto Fine e Shade si congedarono. Quella sarebbe stata la loro prima notte di nozze e non volevano aspettare oltre. Sarebbe stata indimenticabile.
-Siamo soli finalmente- disse malizioso Shade portando in braccio la sua amata fino al suo castello.
-Già. Non potevi proprio più aspettare eh- disse lei mentre lui la distendeva sul letto per sdraiarcisi sopra.
-E tu invece?- chiese baciandola con trasporto.
-Shade-
-Sì-
-Ho una notizia da darti-
-E’ buona o cattiva?-
-Per me è bellissima-
-Di che si tratta allora?-
-Aspettiamo un altro bambino-
-Cosa?- esclamò sorpreso.
-Sono incinta, amore-
-E-e da quanto?-
-Da quella volta che abbiamo fatto l’amore nella serra, ricordi?-
-Ah già! Come dimenticarlo? È stato meraviglioso-
-Anche per me-
-Sono così felice, Fine. Porti in grembo un altro mio figlio e ne abbiamo già due splendidi. Non potevi farmi doni più preziosi- disse accarezzandogli il ventre.
-Anch’io sono contenta. Vorresti che fosse maschio o femmina?-
-Stavolta vorrei una femminuccia. Abbiamo due maschi e perciò è giusto che abbiamo anche una bambina-
-Hai ragione. Comunque… non stavamo facendo qualcosa noi due?- chiese maliziosa baciandolo.
-Tranquilla. Non me ne sono dimenticato. Preparati ad una notte da sogno, mia adorata moglie- disse cominciando a spogliarla.
-Non vedo l’ora, Shade. Sono sicura che mi piacerà intensamente essere sposata con te-
-Sono d’accordo. Che abbi inizio la nostra vita insieme-
Quelle furono le ultime parole della giornata per poi lasciare spazio alla passione che i due sposi stavano consumando ma mai esaurito. La loro vita d’ora in poi sarebbe stata serena con il loro amore che cresceva ogni secondo di più e i loro due figli che ben presto sarebbero diventati tre.
Una pace dopo un mare di peripezie e inganni e un amore che aveva vinto contro le menzogne.

Fine

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