TRANSIBERIANA D'ITALIA
Correva l'anno 2022 quando scoprii l'esistenza di questo treno storico. O meglio fine anno 2022, quando vidi in tv un servizio proprio riguardo alla Transiberiana d'Italia. Il nome è nato per puro caso dalle parole di un giornalista che l'ha definita tale a causa delle abbondanti nevicate che la circondavano d'inverno e che la faceva somigliare alla famosa linea ferroviaria russa. Ha dovuto superare molte difficoltà per non andare perduta col passare degli anni. Gli abitanti hanno lottato per questa linea storica e per valorizzare il loro patrimonio ambientale e adesso abbiamo molte date disponibili per intraprendere le sue corse per tutto l'anno.
La Transiberiana d'Italia è stata inaugurata nel fine Ottocento e parte in Abruzzo da Sulmona, la città dei confetti e di Ovidio, per finire a Isernia, in Molise. O almeno questa era la tratta originale che a metà del Novecento fu distrutta, ricostruita per poi chiudere nel 2011. Grazie alla Fondazione FS Italiane e all'associazione Le Rotaie-Molise, questo treno ha ripreso vita con tratte diverse ma che ci fanno sempre godere della bellezza del Parco della Maiella e di alcuni borghi.
I biglietti vanno presto in sold out d'inverno quindi prenotai il mio a novembre del 2022 per poterci andare a fine Febbraio 2023. Sono partita da Roma il 24 Febbraio per andare a Sulmona, dove ho passato un pomeriggio a fare la turista, a comprare montagne di confetti per poi soggiornare in una bellissima casetta a due passi dal centro storico. Sulmona non è grandissima e seguendo la strada principale, Via Ovidio, si riesce a vedere la maggior parte dei monumenti importanti.
Per cena mi ero presa dei buonissimi arrosticini con patate con buccia in take away in una braceria. Quando vado in Abruzzo non rinuncio mai agli arrosticini, è una regola che mi sono fissata. Sono troppo buoni!
Il mattino dopo, faccio colazione con il necessario lasciato in struttura che era compreso nel prezzo. Che nostalgia quando ho utilizzato la cara vecchia moca per farmi il caffè. Stare in quella vecchia casa di paese mi faceva sentire come da nonna.
Vado in stazione e all'entrata ci sono i responsabili che controllano le prenotazioni del treno storico. Subito dopo possiamo vedere in tutto il suo splendore la Transiberiana d'Italia. Non appena si entra all'interno si viene catapultati nel passato con i sedili in legno e le tende sui finestrini. Il bello è venuto dopo nel vedere i bagni. Vi dico solo che si poteva andare lì solo durante la corsa e mai quando il treno era fermo.
Le fermate non sono state tante e durante la corsa si ha una simpatica guida e intrattenimento da parte dell'Allegra Compagnia Musicale con canzoni popolari accompagnati dalla fisarmonica. Non ci si annoia, insomma. E poi si ha una bellissima vista naturale dal finestrino. Eravamo circondati da monti e boschi e più ci avvicinavamo a Roccaraso e più neve si vedeva. Anche se non ce n'era molta, come mi aspettavo. La Stagione è stata fiacca e questo mi ha deluso. Faceva freddo ma la neve era poco alta e presente.
La prima fermata è a Palena dove ci accolgono con banchi di prodotti locali e non tra cui cacio e ova, ferratelle, panini, pizza e molto altro. Tanto per fare una piccola merenda. Per la cronaca, erano le 11 del mattino e alla fine ho scelto una ferratella (amo il loro ripieno) e un bicchiere di vin brulè. Mi sarei mangiata tutta la bancarella, giuro.
Dopo ciò, ci sono due opzioni. Chi ha prenotato la visita nel paese di Palena, deve aspettare il bus fuori dalla stazione, mentre chi non era interessato e non aveva prenotato, poteva girare un paio di ore nei pressi innevati della stazione mangiando con calma la sua merenda. Io ero nella seconda categoria. Ho aspettato di ripartire con il treno per raggiungere poi Pescocostanzo. E lì si che mi sarei fermata. E lì trovai il mio bus.
Al momento della prenotazione, si può scegliere un'attività extra. Io scelsi la visita nel borgo di Pescocostanzo. Molti mi avevano consigliato di vedere questo borgo e sono rimasta compiaciuta. Anche se speravo in qualche minuto in più per conto proprio a girare il borgo. Dopo la visita guidata, non si ha tempo per nient'altro, si va dritti al bus per tornare al capolinea del treno storico, Roccaraso.
Arrivati a Roccaraso, solo noia. Non c'è niente da vedere e ho trovato per pura fortuna un posto in un ristorante (dove non metterò mai più piede in futuro per la scortesia dimostrata) per pranzare. E così mi trovai in anticipo di mezz'ora dentro alla Transiberiana per tornare a Sulmona. Una cosa è certa, Roccaraso è solo per chi vuole sciare. Non ci sono altri intrattenimenti né monumenti da visitare. Solo ristoranti, bar e negozi per sci. Ci hanno lasciato troppo tempo libero lì, per i miei gusti.
Tutto sommato non è andata male. Sono rientrata nella mia casetta a Sulmona verso le 18. Ho mangiato una pizza al volo e poi mi sono rilassata. Il giorno dopo sono tornata a Roma con il primo treno disponibile solo alle 14,30 circa. Sono stata fortunata che era la domenica che dovevano disinnescare la bomba trovata ad Avezzano. Perciò sono tornata verso sera a casa con la valigietta piena di confetti e di ricordi abbastanza piacevoli.
RIEPILOGO E CONSIGLI DEL VIAGGIO:
- Pensavo che in quel periodo ci fosse più neve per poter godere al meglio del paesaggio del Parco della Maiella ma non è stato così. Prossima volta spero di trovare posto per Gennaio o nei primi di Febbraio.
- Se siete interessati a fare questa esperienza, prenotate non appena vedete uscire le date. Fanno presto a finire i posti. Io sono riuscita solo dopo che avevano aggiunto nuove date.
- Sono venuta il giorno prima e ho alloggiato a Sulmona. E' bellissima e merita una giornata per vederla. L'alloggio l'ho trovato su Booking e si chiama la Casetta del Pastore. Il proprietario, Antonio, e la sua compagna sono stati davvero gentili e disponibili. La casa è piccola ma adatta per una singola persona o una coppia. Appena apri il portone di legno hai la sala da pranzo e la cucina con la scala a chiocciola che porta al piano sopra composta da una camera da letto e un bagno. Ha tutti i confort e la cucina è ben fornita. Per le cene mi sono arrangiata con il take away, ho usato la cucina solo per farmi il caffè e il tè e per prepararmi i panini per il pranzo prima del viaggio di ritorno. Nel frigo avevo già bottiglie di acqua, succhi di frutta e latte, forniti dall'host, quindi non ho dovuto fare la spesa se non alla fine per i panini, ma niente di che. Insomma, per farla breve, vi consiglio questo alloggio se viaggiate in solitaria come me o in coppia.
- L'organizzazione dell'esperienza sul treno storico non è male. Anche se avrei preferito più fermate e meno ore di permanenza a Roccaraso. Ottimo il cibo alla fermata di Palena e bella la visita a Pescocostanzo, solo che in quest'ultimo avrei preferito avere anche momenti di libertà dopo la guida. Giusto per vedere di più e fare foto. E' stato tutto troppo sbrigativo per poi arrivare a Roccaraso in cui il tempo a disposizione era troppo per solo pranzare e vedere il niente.
- La guida all'interno del treno era simpaticissima e disponibile a rispondere a tutte le domande e dubbi dei passeggeri. E l'Allegra Compagnia Musicale ci ha tenuto buona compagnia per tutto il viaggio con i loro canti regalandoci anche tanti sorrisi.
- I treni storici sono un'ottimo modo per far apprezzare il nostro bel territorio andando anche indietro nel tempo quando lavorare nelle ferrovie era molto più faticoso e difficile. Consiglio questa esperienza anche alle famiglie con bambini piccoli così da cominciare anche presto a far innamorare le future generazioni dell'ambiente che ci circonda e, perché no?, per farglielo rispettare di più.
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