sabato 15 aprile 2017

Recensione: Crash di Barbara Poscolieri



TITOLO: Crash
AUTORE: Barbara Poscolieri
GENERE: Narrativa
PAGINE: 200
PREZZO: 3,99 ebook 12,90 cartaceo

Alessandro Alari è un giovane pilota romano della scuderia Speed-Y, in corsa per il titolo mondiale del Grand Race. Durante il Circuito di Roma rimane vittima di un incidente in cui perde entrambe le gambe. Il mondo dei motori è sconvolto, così come tutte le persone vicine al pilota. Solo Alessandro crede che un ritorno alle gare sia ancora possibile, con o senza gambe. Inizia quindi un percorso di accettazione e di riabilitazione, supportato dalla fidanzata Federica, dai genitori e dagli amici, con l’obiettivo di riguadagnarsi il posto che merita nella vita e in pista. Ma nel frattempo la Speed-Y ha trovato un nuovo pilota e sembra non credere nel suo recupero. La fiducia di Alessandro vacilla e anche il rapporto con Federica ne risente. Si rifugia quindi nel suo piccolo paese d’origine, dove ritrova la serenità in una vita semplice. Ma il Grand Race invoca il suo nome e, per quanto Alessandro cerchi di ignorarne il richiamo, le corse restano parte di lui.


Mood: hope.
Questo libro si potrebbe definire in diversi modi ma quello migliore per provare ad identificarlo è descrivere la maniera in cui tocca argomenti degni di essere presi in considerazione, in cui lascia qualcosa solo sfiorando appena le corde di una chitarra immaginaria. 
La storia di Alessandro Alari, la storia narrata, è stata curata in maniera impeccabile. Io non m'intendo di gare automobilistiche ma nonostante ciò sono riuscita ad identificare, in qualche modo, i personaggi dandogli forma e nomi di alcuni grandi del MotoGP, permettendomi di entrare meglio nella storia.
Diversi anni fa un'incidente, sempre in curva, ha portato via un grande del motociclismo, in questo caso invece, il destino -se vogliamo definirlo così- tenta di privare al nostro pilota di correre come ha sempre fatto, allontanando sempre più il suo sogno e rendendolo una lontana illusione, pur se vivo.
Continua a vivere ma non tutto è uguale a prima, qualcosa è cambiato. L'incidente gli ha portato via una parte di sé e non in senso figurato. Se all'inizio sembra speranzoso e dichiara di voler continuare nel suo intento, arriva un momento in cui fa i conti con la realtà. Perde, ad un certo punto, tutta la sicurezza che lo caratterizza, la determinazione che viene meno: parandogli davanti un'alternativa differente ma avvolte sono dei piccoli eroi ad aprire gli occhi agli adulti. Ricordate Il piccolo principe e gli adulti che non riescono a guardare più in là del loro naso? Il piccolo Mattia, seppur un bambino, sarà la speranza immortale del nostro protagonista che nel suo stato di confusione ad un certo punto si ritroverà ad avere paura. Ha paura che la sua ragazza rimanga con lui per quello che era, non per quello che è, anzi lui stesso si chiede ancora se potrebbe identificarsi allo stesso modo.
Federica insieme al nostro piccolo principe ed un'amico di vecchia data, Giulio, - che di cose atroci ne ha viste, avendo combattuto delle guerre vere - daranno modo ad Alessandro di credere, di continuare a crede, di affrontare le sue paure un passo alla volta. Mano a mano, che le difficoltà si avvicinano, riuscendo a sconfiggerle. Non è solo. Non è il solo a dover rialzarsi e ripartire. Non è il solo a sentirsi in questo modo ma può con le sue scelte, essere un punto di riferimento proprio per Mattia che incontra la prima volta in una sala d'aspetto, con una pretesi al posto del braccio.
La nota negativa? Non tutti sapremmo perdonare tanto facilmente l'autore dell'incidente che gli è costato tanto caro. Mi dispiace ma definire, fin da subito Martinez "amico", per me è troppo.


Grazie alla Dunwich per la copia omaggio!

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