sabato 23 gennaio 2021

Quattro Lady per un libro #5 - Centro di Amalia Frontali e Rebecca Quasi


Giorno e buon fine settimana, cari lettori! Torniamo con la rubrica mensile che spinge me e le colleghe Lara (La Nicchia Letteraria), Susy (I miei magici mondi) e Katy (Rivendell: Katy Booklover) a leggere romanzi dalle ambientazioni temporali più varie. 

Titolo: Centro 
Autrici - Amalia Frontali e Rebecca Quasi
Editore - Self
Prezzo - 0,99 € ebook
Link d'acquisto: QUI

Londra, 1908.
La capitale britannica si prepara ai Giochi della IV Olimpiade.
Miss Ina Wood appartiene alla squadra femminile di tiro con l’arco e Monsieur Pierre Le Blon è un valente schermidore belga. Si incontrano per caso, a seguito di un piccolo incidente automobilistico e scoprono di avere in comune un certo talento per la dissimulazione: Miss Wood guida un’auto non sua e Monsieur Le Blon non è chi dice di essere.
Tra schermaglie sportive e romantiche gite tra i ranuncoli, si consuma quella che pare destinata a restare una fugace avventura.
Ma il destino, lento e inesorabile, dispone che i nostri atleti si ritrovino a Vienna nel 1914, per affrontare il passato ed essere travolti dagli ingranaggi della Storia.


La maggior parte delle volte, provo delle sensazioni quando leggo una trama. Una specie di istinto che mi spinge a prendere o a rinunciare a leggere quel libro. Può sbagliare, certo, magari una trama non mi ha convinto ma poi si rivela un capolavoro, peccato solo che non è stato il caso di Centro. Della Frontali non ho letto praticamente nulla mentre della Quasi ho apprezzato vari romanzi ed è stato questo a spingermi a provare nonostante la mente mi continuasse a dire no. 

Le vite di Ina Wood e Pierre Le Blon vanno a incrociarsi durante un evento spettacolare, atteso da molti: le Olimpiadi. E' in questo clima festoso e competitivo che scoprono la felicità, un'attrazione esplosiva che va oltre i pregiudizi e le convenzioni sociali. Ina è uno spirito libero, una delle prime donne a gareggiare in un evento così importante, una giovane senza particolare fascino ma che riesce comunque a catturare l'interesse di un uomo bello e prestante come Pierre. Quest'ultimo invece non è chi dice di essere ma vuole comunque godersi questo sentimento fino alla fine. La loro è una relazione nata nella menzogna che si concluderà insieme alle Olimpiadi. Ma il loro legame non è così facile da spezzare. Si dice "se son rose, fioriranno" quindi il Destino ha in serbo per loro una riunione dopo vari anni. Gli amanti dovranno far fronte a molte difficoltà, a molto dolore, ma il loro è un sentimento puro e autentico che li aiuterà a superare ogni cosa.

La prima e la seconda parte del libro sembrano due storie diverse. La prima è più piacevole e spensierata, i due protagonisti si conoscono, si provocano, si amano e il lettore viene sommerso dalla bellissima intesa di questa coppia e conosce aspetti molto interessanti degli sport che praticano e che usano come "rifugio". La seconda, invece, l'ho trovata noiosa e triste. Cambia atmosfera, cambia tono, rispetto alla prima parte, ma se all'inizio ho trovato la storia abbastanza buona, verso metà ho iniziato a sentire il bisogno di allontanarmi dal libro. Leggere Centro è stato per me come sentire musica classica e subito dopo il rock. Mi ha scombussolato e anche se c'è il giusto motivo per questo cambio narrativo, non sono riuscita comunque a farmelo piacere.

I personaggi principali sono ben fatti, non posso negarlo, anche se alla fine mi hanno deluso un po' anche loro in alcune parti. Ina è una donna che non ho potuto fare a meno di ammirare e in cui mi sono rispecchiata molto. Ha sete di libertà, un carattere forte e deciso, e trova nel tiro con l'arco una fuga dalla realtà. E' un'orfana cresciuta in una famiglia che a malapena la tollera, ma cerca con tutte le sue forze di trovare la sua strada. Pierre, invece, è una persona tormentata da ombre, un nobile che vuole essere libero dalle soffocanti regole della Società e che si sente felice nel praticare la scherma. Ina e Pierre vengono da mondi diversi ma hanno in comune molte cose. Tra loro è subito attrazione, vanno oltre la superficialità, oltre l'opinione pubblica, e sbocciano in un amore profondo che farà fronte alla lontananza, alle incomprensioni e alla guerra. Parlando invece degli altri personaggi posso dire che non mi dispiace, di solito, quando vengono "presi in prestito" quelli realmente esistiti, ma non gradisco molto quando vengono eccessivamente stravolti. Ok alle licenze poetiche ma qui è troppo da sopportare per me.

L'unica cosa positiva di tutto ciò, a parte un po' l'ambientazione e i personaggi, è che ho avuto modo di apprezzare anche lo stile della Frontali, indubbiamente buono, e che mi porterà a leggere in futuro anche i suoi libri. Scrivere a quattro mani è un buon esperimento che mi è sempre piaciuto ma che qui purtroppo pesa e va a rendere la lettura scomoda, a mio avviso. Ho notato troppo i cambi di stile, non trovando un lavoro omogeneo e ben collegato. Cosa non facile, che mette in crisi molte autrici. Sono state brave a provare questa sfida ma penso che potevano andare meglio. Centro è un romanzo che non mi ha convinto, che non ha saputo catturarmi ma dal potenziale non indifferente. Non mi è piaciuto, ho finito a fatica di leggere fino alla fine, ma non me la sento di sconsigliarlo. Le autrici hanno fatto un buon lavoro di ricerca e fatto ottime scelte nell'ambientazione, è solo che non hanno fatto centro nel mio cuore, mi spiace.

 




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