domenica 1 gennaio 2023

Alla scoperta del Cammino dei Briganti - Parte 1

 

CAMMINO DEI BRIGANTI


Buon anno, miei cari readers! Ok, avrei tante cose a cui pensare, tra cui recensioni parecchio arretrate - gulp! -, racconti da scrivere - doppio gulp! - e altre cose MA volevo assolutamente condividere con voi questa mia esperienza. La mia passione per il trekking è nata per caso, vedendo i vari documentari sul nostro Bel Paese, e mi ha spinto a cercare i vari cammini che ci vengono proposti per scoprire il nostro territorio con solo l'uso delle gambe (e di qualche mezzo di eccezione). Ovviamente, essendo alle prime armi, cammini come la Francigena e quello di Santiago sono fuori dalla mia portata per il momento, quindi ne ho scelto uno che mi occupasse solo una settimana di ferie: il Cammino dei Briganti. E' un percorso ad anello di 100 km che attraversa il confine tra Lazio e Abruzzo, quindi stavo praticamente a poche ore da casa se usavo la macchina o i mezzi. Per farvi un'idea di questo Cammino e come è nato vi porto al SITO UFFICIALE.





Per intraprendere questo viaggio, mi ero organizzata un mese prima. Tra il decidere e contattare gli alloggi (CONSIGLIATISSIMO E DI ESTREMA IMPORTANZA PRENOTARE IN ANTICIPO), studiare il percorso e comprare il necessario (zaino, bacchette da trekking, giacca, ecc...) il tempo è volato e in un attimo è arrivato il giorno della partenza. Sono partita il 30 Ottobre da Roma per Tagliacozzo per poi prendere da lì un altro treno per Sante Marie, il luogo di inizio del cammino. Essendo domenica, c'era poca scelta dei mezzi e quando sono arrivata a Sante Marie, essa era strapiena di gente. A quanto pare sono capitata per puro caso in mezzo alla loro sagra della Castagna ed è stata davvero bella, piena di musica e intrattenimento. Per non parlare del cibo, ho trovato buonissime le cacio e ova e l'impiccato. Ho approfittato dell'evento anche per andare al Museo del Brigantaggio che per l'occasione ospitava la Mostra delle Radio d'epoca. Davvero molto interessante.





Stanca, sono poi andata all'alloggio che avevo prenotato, l'Ostello nel Castello e sono subito crollata a dormire. L'Ostello è una struttura situata tra le mura del vecchio castello di Sante Marie ed è gestito dalla Cooperativa Sette Borghi. Con 25 euro ho avuto a disposizione una camera tutta mia (vista la stagione non c'era molta gente), una cucina, un salone e due bagni. E compresa nel prezzo ho fatto colazione in uno dei bar del paese. 


Fatta colazione e con il salvacondotto preso al Municipio il giorno prima, sono partita per questa avventura. Il percorso si prospetta già ripido in alcuni tratti tra Sante Marie e Santo Stefano e dopo qualche minuto avevo già il fiatone. Normale vista la mia inesperienza ma dopo aver preso il ritmo, è andata piuttosto bene. Il percorso è ben segnato e puoi trovare facilmente fontane per riempire la boraccia. 





Passato Santo Stefano, si va per Valdevarri, un paesino di pochissime anime, per poi attraversare una bella porzione di bosco. Questa parte è stata la più difficile di tutto il viaggio e mi ha procurato delle infiammazioni sulle ginocchia per via delle discese ripide. Sembrava che il bosco non finisse mai e stava cominciando a fare buio ma, facendomi forza, ho raggiunto l'uscita e sono sbucata a Poggiovalle. Da lì poi ci è voluta una mezz'oretta per raggiungere la fine di questa prima tappa, Nesce.









Nesce è una piccola frazione di Pescorocchiano, in provincia di Rieti. Avrà sì e no un'ottantina di abitanti e tra loro c'è questa persona squisita e molto calorosa, la signora Franca, che mi ha ospitato nel suo B&B La Casa della Fonte. La sua accoglienza è stata così calorosa da farmi passare le fatiche provate durante la giornata. Con 48 euro, ho avuto una stanza bellissima, bagno privato, una cena abbondante (la zuppa di ceci era divina!) e una colazione super ricca. La signora Franca mi ha anche proposto di farmi dei panini da gustare durante il viaggio ma alla fine ho accettato la sua gentilezza per potermi portare via del caffè e alcune fette di dolce avanzate dalla colazione.


Nella seconda giornata di cammino, ho lasciato Nesce per la volta di Villerose per finire poi a Torano. Questo tratto è stato molto semplice e breve rispetto a quello del giorno prima. Si sono alternate strade di campagne e asfaltate con paesaggi di montagna mozzafiato.





Non avendo trovato alloggio a Cartore, ho deciso di fermare la seconda tappa a Torano, facendo la variante che non va direttamente a Spedino. Da quel bivio la segnaletica diventa bianco e blu, e posso dire che sono rimasta molto soddisfatta di questa scelta di percorso. Torano è davvero grazioso.







Arrivata a Torano, sono andata diretta all'alloggio. L'Ostello Casa Bella è munito di varie stanze, bagni e aree pubbliche dove guardare la tv o giocare con le varie proposte che ti si presentano. Con 30 euro ho avuto una camera matrimoniale, bagno privato e la colazione.
E' giunta la terza giornata del cammino e ho lasciato alle spalle Torano, dopo aver preso dei panini per il pranzo, per andare a Spedino. 




Giunta a Spedino, ho approfittato per prendermi un caffè al bar e avere delle informazioni dal proprietario riguardo al tragitto. Anche questa volta, il cammino era abbastanza semplice. Dopo Spedino, sono entrata nel bosco e sono finita a Cartore, un borghetto davvero carino che fu sede di briganti. 






Siamo nel Parco Nazionale della Duchessa e da Cartore si può decidere di fare un percorso ad anello per arrivare al Lago. Io ho preferito lasciar perdere, trovandomi da sola ed essendo una principiante, non me la sono sentita di affrontare un simile tragitto. Perciò, ho lasciato Cartore per poter finire la giornata a Rosciolo. Qui siamo in terreni alti e ti ritrovi faccia a faccia con le montagne. Si passa per il Passo delle Forche per poi arrivare ad ammirare la bellissima chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta. Costruzione che risale al X secolo.






Devo essere sincera, col fatto che era troppo impegnata a evitare i greggi (ho paura dei cani pastore) e con lo spostamento errato della segnaletica, avevo saltato la chiesa per andare direttamente a Rosciolo. Ma grazie alla gentilezza della signora Barbara, proprietaria del B&B dove avrei alloggiato, e al signor Pino, disponibile abitante del paese, ho potuto raggiungere la chiesa in macchina, avere la visita guidata di essa più quella al centro di Rosciolo e vedere il loro presepe permanente. Con questo, Rosciolo è diventato il borgo più bello che ho visitato in questo cammino.














Finito di fare la turista e ormai fatto buio, sono tornata nel B&B La Residenza e, sempre grazie alla proprietaria Barbara, ho potuto ordinare la cena nel ristorante vicino, La Locanda dell'Arco. Il signor Luca mi ha preparato delle Pappardelle al cinghiale e zafferano davvero squisite.


Quando sono entrata nel B&B è stato come andare indietro nel tempo. E' un edificio antico con portoni di legno, in un borgo medievale in mezzo ai monti, e con 60 € ho potuto occupare una camera, avere il bagno e salotto tutti per me. Il giorno dopo ho poi gustato la colazione nella parte bassa della casa, una caverna davvero accogliente. 



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E per adesso la finisco qui. Nella prossima parte vi svelerò la seconda metà del viaggio con altre bellissime foto.


5 commenti:

  1. Bello, bello! Avevo sentito parlare di questo cammino (anch'io sono una fan dei trekking) ma non ne sapevo molto! Aspetto la prossima puntata!

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    1. Ciao, Monica cara <3 Guarda, non è un cammino difficile solo che ho avuto l'ardire di unire due tappe, esagerando il primo giorno. Per una camminatrice esperta non sarebbe stato niente di che ma io non avevo mai fatto un percorso che richiedeva più giorni e non ero allenata fisicamente. Il dolore alle ginocchia mi ha privato di alcune cose ma spero di recuperarle la prossima volta.

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  2. Deve essere stata un'esperienza incredibile, sarebbe davvero da fare almeno una volta nella vita!

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  3. Deve essere stata un'esperienza dalle molteplici emozioni , anche perché quando facciamo trekking riusciamo a godere di ogni particolare dell'ambiente che ci circonda

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  4. Non avevo mai sentito parlare di questo cammino, ma da come hai scritto deve essere stata una bellissima esperienza.

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