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sabato 6 marzo 2021

Blog Tour - Il Regno di Rame di S. A. Chakraborty


Giorno a tutti! Eccomi qui a impazzire per un'altra aggiunta nella collana Fantastica della Mondadori. L'ho già detto che quest'ultima sarà la mia rovina? Bè, in questo mese soprattutto.

Titolo: Il regno di rame
Autore: S. A. Chakraborty
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Uscita: 2 Marzo 2021
Pagine: 648
Prezzo: 24,00 €

La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell’abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere.

Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù.

Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo.

Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l’intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.

SE TI E' PIACIUTO QUESTO, AMERAI ANCHE...
Della serie "non ne abbiamo mai abbastanza" o "allunghiamo la già infinita wishlist".

Sono la luce contro l’oscurità.
L’acciaio contro la negromanzia dei Druj.
E usano demoni per cacciare altri demoni…

Nazafareen vive per la vendetta. È una ragazza dell’isolato clan Four-Legs e tutto ciò che sa dei Water Dog del Re è che legano a sé delle creature malvagie chiamate daeva per proteggere l’impero dai non-morti. Ma quando arrivano degli esploratori per reclutare persone con il dono, afferra al volo l’opportunità di unirsi alle loro file per dare la caccia ai mostri che le hanno ucciso la sorella.

Segnata dal dolore, è disposta a pagare ogni prezzo, anche se significa legarsi a un daeva chiamato Darius. Umano solo nell’aspetto, possiede un potere terrificante, controllato da Nazafareen. Ma i bracciali d’oro che li uniscono hanno un indesiderato effetto collaterale. Ciascuno prova le emozioni dell’altro, e l’umana e il daeva cominciano a diventare pericolosamente intimi.

Mentre inseguono un nemico mortale lungo l’arida Great Salt Plain fino alla scintillante capitale Persepolae, dissotterrando i segreti del passato di Darius, Nazafareen è costretta a mettere in dubbio la schiavitù dei daeva e la sua stessa lealtà nei confronti dell’impero. Ma con un male antico che si agita al nord e un giovane conquistatore che controlla l’ovest, il destino dell’intera civiltà potrebbe essere in pericolo…


C'è stato un tempo in cui la sua terra era ricca di arte e di cultura. Laia non può ricordarsene, eppure ha sentito spesso i racconti su come fosse la vita prima che l'Impero trasformasse il mondo in un luogo grigio e dominato dalla tirannia, dove la scrittura è proibita e in cui una parola di troppo può significare la morte. Laia lo sa fin troppo bene, perché i suoi genitori sono caduti vittima di quel regime oppressivo. Da allora, lei ha imparato a tenere segreto l’amore per i libri, a non protestare, a non lamentarsi. Ma la sua esistenza cambia quando suo fratello Darin viene arrestato con l’accusa di tradimento. Per lui, Laia è disposta a tutto, anche a chiedere aiuto ai ribelli, che le propongono un accordo molto pericoloso: libereranno Darin, se lei diventerà una spia infiltrata nell'Accademia, la scuola in cui vengono formati i guerrieri dell'Impero…
Da quattordici anni, Elias non conosce una realtà diversa da quella dell'Accademia. Quattordici anni di addestramento durissimo, durante i quali si è distinto per forza, coraggio e abilità. Elias è la promessa su cui l'Impero ripone le proprie speranze. Tuttavia, più aumenta la fiducia degli ufficiali nei suoi confronti, più lui vacilla, divorato dai dubbi. Vuole davvero diventare l'ingranaggio di un meccanismo spietato e senza scrupoli? Il giorno in cui conoscerà Laila, Elias troverà la risposta. E il suo destino sarà segnato.


Ogni volta che il sole cala sul regno di Khalid, spietato califfo diciottenne di Khorasan, la morte fa visita a una famiglia della zona. Ogni notte, infatti, il giovane tiranno si unisce in matrimonio con una ragazza del luogo e poi la fa uccidere appena sorge il sole, dopo aver consumato le nozze. Ecco perché tutti restano sorpresi quando la sedicenne Shahrzad si offre volontaria per andare in sposa a Khalid. In realtà, ha un astuto piano per spezzare quest’angosciosa catena di terrore, restando in vita e vendicando la morte della sua migliore amica e di tante altre fanciulle sacrificate ai capricci del califfo. La sua intelligenza e forza di volontà la porteranno a superare la notte, ma pian piano anche lei cadrà in trappola: finirà per innamorarsi proprio di Khalid, scoprendolo molto diverso da come appare ai suoi sudditi. E Shahrzad scoprirà anche che la tragica sorte delle ragazze non è stata voluta dal principe. Per lei ora è fondamentale svelare la vera ragione del loro assurdo sacrificio per spezzare una volta per tutte questo ciclo di morte.


Amani non ha mai avuto dubbi: è sempre stata sicura che prima o poi avrebbe trovato una via di fuga dal deserto spietato e selvaggio in cui è nata. Andarsene è sempre stato nei suoi piani. Quello che invece non si aspettava era di dover fuggire per salvarsi la vita, in compagnia di un ricercato per alto tradimento.
Tiratrice infallibile, per guadagnare i soldi necessari a realizzare il suo sogno Amani partecipa infatti a una gara di tiro travestendosi da uomo. Tra gli avversari, il più temibile è Jin, uno straniero sfrontato, misterioso e affascinante. Troppo tardi Amani scoprirà che Jin è un personaggio chiave nella lotta senza quartiere tra il Sultano di Miraji e il figlio in esilio, il Principe Ribelle. Presto i due si troveranno a scappare attraverso un deserto durissimo e meraviglioso, popolato di personaggi e creature stupefacenti: come i bellissimi e pericolosi Buraqi, fatti di sabbia e vento ma destinati a trasformarsi in magnifici destrieri per chi abbia l'ardire di domarli; i giganteschi rapaci Roc; indomite donne guerriere dalla pelle color oro e sacerdoti capaci di leggere i ricordi altrui nell'acqua... Quando Amani e Jin si troveranno di fronte alle rovine di una città annientata da un fuoco di calore innaturale capiranno che la posta in gioco è più alta di quanto pensassero. Amani dovrà decidere se unirsi alla rivoluzione e capire se davvero quello che vuole è lasciarsi alle spalle il suo deserto.

FAN ART
I diritti sono tutti riservati ai rispettivi e bravissimi autori.











Queste sono tra le mie preferite. Se ne avete altre in mente, fatemele presenti nei commenti ;) Quello delle fan art è un mondo molto vasto e non si riesce spesso a scoprirne tutti i talenti.


Alla prossima!


domenica 7 febbraio 2021

Anteprima - Il regno di rame di S. A. Chakraborty

Ritorna la bravissima Chakraborty con il secondo volume della trilogia Daevabad. Ritroveremo prestissimo Nahri e vedremo cosa avrà in serbo per lei il Destino.


Titolo: Il regno di rame
Autore: S. A. Chakraborty
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Uscita: 2 Marzo 2021
Pagine: 648
Prezzo: 24,00 €

La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell’abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere.

Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù.

Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo.

Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l’intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.



lunedì 8 giugno 2020

Review Party "Città di Ottone" - Intervista completa a S. A. Chakraborty


Il nostro evento si è concluso sabato ma adesso potrete vedere l'intervista intera, fatta da noi blogger partecipanti all'autrice. Ve le abbiamo svelate uno per volta le domande ma, così, è decisamente più comodo leggerle ;)

Titolo: La Città di Ottone
Autore: S. A. Chakraborty
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Uscita: 3 Giugno 2020
Pagine: 528
Prezzo: 22,00 €


EGITTO, XVIII SECOLO. 
Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.

S. A. Chakraborty

 

IN INGLESE 

Hi Shannon! Welcome between us and thank you for agreeing to answer our questions. Let's start by asking you who is S. A. Chakraborty?
S. A. Chakraborty is the author of the critically acclaimed and internationally best-selling The Daevabad Trilogy. Her work has been nominated for the Locus, World Fantasy, Crawford, and Astounding awards. When not buried in books about thirteen-century con artists and Abbasid political intrigue, she enjoys hiking, knitting, and re-creating unnecessarily complicated medieval meals. You can find her online at www.sachakraborty.com or on Twitter and Instagram at @SAChakrabooks, where she likes to talk about history, politics, and Islamic art. She lives in New Jersey with her husband, daughter, and an ever-increasing number of cats.

What fascinated you most about the world in which you set your novel? And why?
The City of Brass wasn’t a book at first—it was actually a sort of an exercise in world-building that I never intended to show a soul. I’m a big history buff and with The City of Brass I wanted to recreate some of the stunning worlds I’d read about while also exploring traditional beliefs about djinn. Djinn are said to be intelligent beings similar to humans, created from smokeless fire and living unseen in our midst—a fascinating, albeit slightly frightening concept, this idea of creatures living silently among us, dispassionately watching the rise and fall of our various civilizations.
It’s also a concept that offers a great opportunity to imagine how djinn might have built their world, mimicking the ways of their human neighbors. So in The City of Brass, there’s a djinn version of Baghdad’s great library, filled with the ancient books humans have lost alongside powerful texts of magic; they battle with weapons from Achaemenid Persia (enhanced by fire of course); the medical traditions of famed scholars like Ibn Sina have been adapted to treat magical maladies; dancers conjure flowers while singing Mughal love songs; a court system based on the Zanzibar Sultanate deals justice to merchants who bewitch their competitors… not to mention a cityscape featuring everything from ziggurats and pyramids to minarets and stupas. I also pushed a little further with the idea of the unseen, imagining a world of enchanted creatures created from other elements passing through ours: marid raising rivers into great serpents, peris whipping the air into tornados, djinn conjuring maps of smoke and racing birds of fire. I then set short stories in this world, fleshing out the history and various characters.

Which character was the easiest one to write about and which one was the hardest to bring to life? Why?
Both Ali and Nahri were a joy to write, but I really liked diving into Nahri’s character. There were a lot of fantasy tropes I wanted to dive into and reinterpret in these books—the orphan with a secret, noble background, the jaded con artist, the brooding handsome warrior with a tragic past who must be the hero, right?—but one I really wanted to play with was the idea of magical healer. Listen, healthcare is a rough field. You’re seeing people at their worst and most vulnerable and people—both doctors and patients—are messy, complicated creatures who react to this in different ways. I wanted to show Nahri truly growing into this role, including all the struggles and setbacks that would include. And I wanted to show that this would take practice—years of it—rather than some innate talent on her part.

What was the scene in City of Brass that represented a real challenge for you?
I won’t spoil it, but there’s a scene towards the end of the book where Dara and Nahri fight, and one of them acts in a way I would consider very nearly unforgiveable, setting in motion a great violence. It was very difficult to right because while I wanted the reader to sympathize with both, it also needed to be clear that their actions could not be justified.

What did it mean for you to know that your book would be adapted for a TV series?
It’s very exciting! We’re still in the very early stages so I’m trying not to get my hopes up, but I think it could be incredible. Epic fantasy is having a big moment in television and film right now, but most of those world are modeled after Europe. It would be nice to see something different.

Who are your favorite authors?
I have a lot of favorites, but in particular I really enjoy NK Jemisin, Naguib Mahfouz, Tasha Suri, Amitav Ghosh, and P. Djeli Clark.

Any advice for aspiring writers?
Writing is hard, and publishing is even more difficult and often depends on luck and timing as much as skill. I often recommend aspiring writers make sure they’re getting joy from it. Write what excites you and what gives you satisfaction even if no one else ever writes it. And try to focus on completing projects even if they’re in rough shape than perfecting those first ten pages. It will let you see the entire shape of a story better.

Can you tell us about your future plans?
Right now I’m working on my next trilogy, a historical fantasy set in the 13th century Indian Ocean. A bit like Pirates of the Caribbeanmeets Ocean’s 11, it’s about an infamous, retired pirate who gets pulled back into the game when she’s offered the chance to right a wrong from her past and score a fabled treasure. But in order to do so, she not only needs to reassemble her old crew and outwit a ruthless ex-Crusader, she’ll need to survive the fantastical legends she’d learned the hard way don’t only exist in stories.

Thank you so much again for satisfying our curiosity. We wish you much luck in your career.


IN ITALIANO (Traduzione a cura di AngelTany)

Ciao Shannon! Benvenuta tra noi e grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Cominciamo nel chiederti chi è S. A. Chakraborty?
S. A. Chakraborty è l'autrice del bestseller internazionale e acclamata trilogia di The Daevabad. Il suo lavoro è stato nominato per i premi Locus, World Fantasy, Crawford e Astounding. Quando non è sepolta nei libri che riguardano truffatori del tredicesimo secolo e intrighi politici di Abbasid, le piace fare escursioni, lavorare a maglia e ricreare pasti medievali inutilmente complicati. Puoi trovarla online su www.sachakraborty.com o su Twitter e Instagram @SAChakrabooks, dove le piace parlare di storia, politica e arte islamica. Vive nel New Jersey con suo marito, sua figlia e un numero sempre crescente di gatti.

Che cosa ti ha affascinata di più del mondo in cui hai ambientato il tuo romanzo? E perché?
All'inizio Città di Ottone non era un libro: era in realtà una sorta di esercizio di world-building che non avevo mai avuto intenzione di mostrare ad anima viva. Sono una grande appassionata di storia e con Città di Ottone ho voluto ricreare alcuni dei meravigliosi mondi di cui avevo letto mentre esploravo anche le credenze tradizionali sui Djinn. Si dice che i Djinn siano esseri intelligenti simili agli umani, creati dal fuoco senza fumo e che vivono invisibili in mezzo a noi - un concetto affascinante, sebbene leggermente spaventoso, questa idea di creature che vivono silenziosamente in mezzo a noi, osservando spassionatamente l'ascesa e la caduta delle nostre varie civiltà.
È anche un concetto che offre una grande opportunità per immaginare come i djinn avrebbero potuto costruire il loro mondo, imitando i modi dei loro vicini umani. Quindi in Città di Ottone, c'è una versione djinn della grande biblioteca di Baghdad, piena degli antichi libri che gli umani hanno perso insieme a potenti testi di magia; combattono con armi provenienti dalla Persia achemenide (potenziate dal fuoco ovviamente); le tradizioni mediche di famosi studiosi come Ibn Sina sono state adattate per curare le malattie magiche; i ballerini evocano fiori mentre cantano canzoni d'amore Mughal; un sistema giudiziario basato sul sultanato di Zanzibar offre giustizia ai commercianti che incantano i loro concorrenti ... per non parlare di un paesaggio urbano che include di tutto, dagli ziggurat e piramidi ai minareti e stupa. Ho anche spinto un po' più in là l'idea di invisibile, immaginando un mondo di creature incantate create da altri elementi che passano attraverso i nostri: marid che innalza fiumi in grandi serpenti, peris che frusta l'aria in tornado, djinn che evoca mappe di fumo e corse di uccelli di fuoco. Ho quindi creato racconti in questo mondo, completando la storia e vari personaggi.

Quale personaggio è stato il più facile da creare e quale il più difficile? E perché?
E' stata una gioia scrivere sia di Ali che di Nahri, e mi è davvero piaciuto immergermi nel personaggio di quest'ultima. C'erano molti tropi fantasy in cui volevo immergermi e reinterpretare in questi libri: l'orfana di segrete e nobili origini, il truffatore sfinito, il bel guerriero meditabondo con un tragico passato che deve essere l'eroe, no? Quella con cui volevo davvero giocare era l'idea del guaritore magico. Guarda, l'assistenza sanitaria è un campo difficile. Vedi la gente nel loro momento peggiore e più vulnerabile e le persone - sia i medici che i pazienti – sono creature caotiche e complicate che reagiscono a questo in modi diversi. Volevo mostrare che Nahri stava davvero crescendo in questo ruolo, comprese tutte le lotte e gli insuccessi che avrebbe comportato. E volevo dimostrare che ciò avrebbe richiesto pratica - anni - piuttosto che un talento innato da parte sua.

Qual è stata la scena in City of Brass che ha rappresentato una vera sfida per te?
Non voglio fare spoiler, ma c'è una scena verso la fine del libro in cui Dara e Nahri litigano, e uno di loro si comporta in un modo che considererei quasi imperdonabile, innescando una grande violenza. E' stato molto difficile da correggere perché, mentre volevo che il lettore simpatizzasse con entrambi, doveva anche essere chiaro che le loro azioni non potevano essere giustificate.

Cosa ha significato per te sapere che il tuo libro sarebbe stato adattato per una serie TV?
È molto eccitante! Siamo ancora nelle primissime fasi, quindi sto cercando di non sperare, ma penso che potrebbe essere incredibile. L'Epic Fantasy sta avendo un grande successo in tv e al cinema in questo momento, ma la maggior parte di questi mondi è modellata sull'Europa. Sarebbe bello vedere qualcosa di diverso.

Quali sono i tuoi autori preferiti?
Ne ho molti, ma in particolare mi piacciono molto NK Jemisin, Naguib Mahfouz, Tasha Suri, Amitav Ghosh e P. Djeli Clark.

Qualche consiglio per aspiranti scrittori?
Scrivere è difficile e pubblicare lo è ancora di più, e spesso dipende dalla fortuna, dai tempi, quanto dalle abilità. Consiglio spesso agli aspiranti scrittori di assicurarsi che ne traggano gioia. Scrivi ciò che ti emoziona e ciò che ti dà soddisfazione anche se nessun altro lo scrive mai. E cerca di concentrarti sul completamento dei progetti anche se sono in forma approssimativa piuttosto che perfezionare quelle prime dieci pagine. Ti permetterà di vedere meglio l'intera forma di una storia.

Puoi dirci qualcosa sui tuoi piani futuri?
Giusto ora sto lavorando alla mia prossima trilogia, un fantasy storico ambientato nell'Oceano Indiano del tredicesimo secolo. Un po' come Pirati dei Caraibiche incontra Ocean’s 11, racconta di un famigerato pirata in pensione che ritorna sui suoi passi quando le viene offerta la possibilità di correggere un errore dal suo passato e ottenere un tesoro leggendario. Ma per farlo, non solo ha bisogno di riunire il suo vecchio equipaggio e battere in astuzia un crudele ex crociato, ma dovrà anche sopravvivere alle leggende fantastiche che, aveva imparato a sue spese, non esistono solo nelle storie.

Grazie mille per aver soddisfatto la nostra curiosità. Ti auguriamo tanta fortuna per la tua carriera.


mercoledì 3 giugno 2020

Review Tour - Città di Ottone di S. A. Chakraborty


Giorno, cari lettori! Oggi esce nelle nostre librerie questo fantastico gioiellino. Siete pronti a sapere la mia opinione? Inoltre, per voi, abbiamo un extra da farvi leggere. Ognuna di noi blog avrà, oltre alla sua recensione, una domanda fatta all'autrice, quindi, mi raccomando, non perdetevi una tappa ;)

Titolo: La Città di Ottone
Autore: S. A. Chakraborty
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Uscita: 3 Giugno 2020
Pagine: 528
Prezzo: 22,00 €


EGITTO, XVIII SECOLO. 
Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.


Dire che è stato emozionante, leggere questo libro, è riduttivo. L'ho trovato coinvolgente, dotato di un fascino antico. Fin dalle prime pagine, sembra di sentire la calura dell'Egitto e le roventi sabbie del mondo daeva. L'autrice si è lasciata parecchio andare in descrizioni, dando più importanza al worldbuilding che a tutto il resto, quindi è impossibile non sentirsi come dentro al libro. Da una parte, adoro un'ambientazione ben costruita e dettagliata ma, dall'altra, può risultare un po' pesante, alla lunga. E qui parliamo di un bel volume di poco più di 500 pagine, perciò, mettetevi comodi e sentite in lontananza profumo di spezie, di bruciato e di sangue.

Nahri è una truffatrice. Fin da piccola, ha delle strani capacità sia linguistiche che guaritrici, e questo l'ha resa strana agli occhi degli altri. Non ha avuto altro modo per sopravvivere che rubare alla gente credulona. Ma, un giorno, la sua ennesima truffa le si riversa contro. Ha giocato troppo con la magia e per sbaglio, finisce per evocare il guerriero daeva Dara. Quest'ultimo non è venuto con buone intenzioni e non è particolarmente affezionato al popolo umano. Controvoglia, dovrà, però, salvare la persona che l'ha evocato e condurla a Daevadad, la città di ottone, dove sembra risiedano le origini della ragazza. Dove qualcuno saprà di certo svelarle la verità sulle sue straordinarie capacità. Ma l'arrivo di Nahri nel mondo dei daeva, innescherà una serie di eventi che porteranno alla luce torti del passato e sgretoleranno l'equilibrio precario tra loro.

Il personaggio di Nahri è particolare. Non è la classica eroina che scopre di avere dei poteri e li apprezza subito. No, decisamente. I suoi la rendono strana e, per sopravvivere tra gli uomini, cerca di soffocarne la maggior parte. Almeno finché non si allontana dal mondo mortale e va nella terra dei demoni di fuoco. Lì scopre una civiltà simile a quella degli uomini ma, a differenza di quest'ultima, i daeva le danno modo di scoprire di più riguardo alle sue capacità e di utilizzarle al meglio. Gli insuccessi ci sono, i cambiamenti pure, ma Nahri continua a destreggiarsi in un'ambiente estraneo con gran coraggio e tenacia. Dara, invece, è tra i personaggi più complessi che abbia mai letto in un romanzo fantasy. Non è un semplice guerriero. E' un daeva distrutto nell'anima, tormentato da un passato doloroso che l'ha portato a diventare un mostro sanguinario. La vicinanza di Nahri sembra calmarlo ma anche spingerlo oltre il baratro della follia. Loro insieme sono fuoco e sangue, una coppia che non sembra avere speranze ma che, invece, nonostante le menzogne e il dolore, penso possa funzionare. Poi c'è Ali, il principe di Daevadad, che sembra provare una buona intesa con la protagonista. Anche la sua mente è molto articolata e scopriamo le sue insicurezze e paure. Oltre alla difficile vita a palazzo e gli intrighi che si nascondono in esso. Grazie ai vari punti di vista, il mondo della Chakraborty ci viene mostrato nella sua interezza. E' come fare un viaggio a 360 gradi, un alternarsi di luce e buio.

Worldbuilding è il punto forte di questo romanzo ma, anche, la costruzione dei personaggi è stata molto buona. Si vede che l'autrice ama la storia e, di conseguenza, non ho potuto fare a meno di ammirare la passione che traspare da ogni singola pagina. Città di Ottone, nonostante la sua grande mole, si dimostra essere solo la punta dell'iceberg. C'è ancora tanto da raccontare e il cliffhanger che c'è alla fine non aiuta, di certo, a rendere più sopportabile l'attesa del seguito. Anzi, ti lascia proprio con l'amaro in bocca. Non resta che sperare di ricevere presto un'altra dose di questa droga. Sì, perché di questo si tratta, ormai. Di una droga potentissima a cui è difficile resistere.

e poco più

Grazie mille alla Mondadori per la copia omaggio!

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O meglio dire, un pezzetto di intervista :P 
Se non volete anticipazioni, leggetela dopo aver letto il libro.

IN INGLESE
What was the scene in City of Brass that represented a real challenge for you?
I won’t spoil it, but there’s a scene towards the end of the book where Dara and Nahri fight, and one of them acts in a way I would consider very nearly unforgiveable, setting in motion a great violence. It was very difficult to right because while I wanted the reader to sympathize with both, it also needed to be clear that their actions could not be justified.

IN ITALIANO (Traduzione a cura di AngelTany)
Qual è stata la scena in City of Brass che ha rappresentato una vera sfida per te?
Non voglio fare spoiler, ma c'è una scena verso la fine del libro in cui Dara e Nahri litigano, e uno di loro si comporta in un modo che considererei quasi imperdonabile, innescando una grande violenza. E' stato molto difficile da correggere perché, mentre volevo che il lettore simpatizzasse con entrambi, doveva anche essere chiaro che le loro azioni non potevano essere giustificate.





lunedì 4 maggio 2020

Anteprima - La Città di Ottone di S. A. Chakraborty

Buongiorno, gente! Oggi ha inizio la fase 2! Senza voler fare polemica, mi raccomando solo di continuare a procedere con moderazione e buon senso, senza lasciarsi andare all'euforia della tanto attesa aria aperta. Stiamo soffrendo tutti questa situazione ma dobbiamo ancora un po' stringere i denti così che la fine di questo incubo si avvicini sempre più :) Oggi, per questo inizio settimana, voglio ricordarvi l'uscita di questo interessantissimo libro e che attendevo con immenso piacere. Purtroppo, come avete notato e saputo, gli sconti sui libri cartacei sono arrivati a massimo il 5% (non ne parliamo se no mi escono solo bestemmie) quindi d'ora in poi avremo da pagare quasi il prezzo pieno. Questo libro e altri Mondadori costano, è vero, ma almeno in questo caso sono giustificati dalla grande mole del romanzo. Ben più di 500 pagine ci attendono per entrare in un magico mondo dalle atmosfere di Mille e una notte.


Titolo: La Città di Ottone
Autore: S. A. Chakraborty
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Uscita: 3 Giugno 2020
Pagine: 528
Prezzo: 22,00 €

EGITTO, XVIII SECOLO. 
Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un’abile guaritrice e di saper condurre l’antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.

Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all’interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L’arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.