venerdì 14 dicembre 2018

Recensione - Il Sognatore di Laini Taylor



Titolo - Il Sognatore
Titolo originale - Strange the Dreamer
Autore - Laini Taylor 
Serie - Strange the Dreamer #1
Editore - Fazi (LainYA) 
Uscita - 5 Luglio 2018   

È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un’esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie.
Il sognatore, primo capitolo della nuova duologia di Laini Taylor, già autrice dell’acclamata trilogia La chimera di Praga, non fa che confermarne il grande talento narrativo. In un mondo fantastico e allo stesso tempo perfettamente credibile, abitato da personaggi indimenticabili, il lettore è chiamato a seguire il sogno di Lazlo Strange, perdendosi con lui tra realtà e magia, amore e violenza, terrore e meraviglia.

Chi può definirsi un sognatore? Praticamente molte persone per non dire che tutti alla fine abbiamo sogni e speranze che ci aiutano a vivere. C'è chi sogna di diventare ricco, chi di avere una biblioteca enorme tutta per sé ma per definire Lazlo Strange si va oltre a queste cose. Sì, è un sognatore dalla fantasia sfrenata, ossessionato dal desiderio di scoprire l'esistenza di una città perduta ma tutto questo lo porterà ad affrontare una missione pericolosa e sofferta.

Non era né un alchimista, né un eroe. Era soltanto un bibliotecario, e un sognatore. Era un lettore e il misconosciuto esperto di una città perduta che non interessava più a nessuno. 

Lazlo è un giovane orfano cresciuto dai severi monaci. Questi ultimi hanno cercato per anni di estirpare dalla sua mente la fantasia ma non appena il ragazzo viene assunto come bibliotecario, darà libero sfogo alla sua sete di cultura. Libero dalla schiavitù dei monaci, dedica la sua vita ai libri e sogna di raggiungere una città a lungo dimenticata e in cui abitavano re, creature magiche e divinità. Un sogno impossibile, si direbbe, tuttavia il Destino pensa a lui mandando nella sua strada lo Sterminatore di Dei. Una fortuna inaspettata che lo condurrà finalmente ad esaudire i suoi sogni fin da bambino. Ma nel mentre, una figura si insinua nei suoi sogni. Pelle blu, occhi dolci, capelli color cannella, la bellissima dea della disperazione Sarai si presenta a lui per varie notti facendo sbocciare una delle storie d'amore più toccanti che abbia mai letto. Un sentimento nato da un sogno, una coppia che subirà molto dolore e sacrificio mentre la guerra e la vendetta va ad avvizzire gli animi di chi li circonda.

 «[...]Tu sei un narratore. Sogna qualcosa di selvaggio e improbabile», lo implorò. «Qualcosa di bello e pieno di mostri».
     «Bello e pieno di mostri?».
     «Tutte le storie migliori li hanno»

Una cosa che ho amato, oltre alla trama molto originale e magica, è stata il protagonista. Lazlo non è come molti eroini che leggiamo nei romanzi. Non è un affascinante guerriero senza macchia e senza paura, è un semplice bibliotecario. Un sognatore come tanti dall'aspetto trasandato, per niente bello con il suo naso rotto, le guance scavate e i capelli lunghi e ribelli. Il suo fascino sta proprio nella sua semplicità e nella sua mente brillante. Qualità che non passano inosservate a Sarai. Lei vede oltre il suo aspetto fisico. Nei loro sogni si conoscono nel profondo. Lei è bellissima, enigmatica e ha l'indesiderato dono di entrare nelle menti umane con le sue falene. Dietro i suoi occhi nasconde ricordi drammatici e la sua esistenza è cupa. Rifugiata con gli altri pochi superstiti dello sterminio anni addietro, desidera solo vivere ed essere libera senza fare del male a nessuno. L'evolversi della loro storia mi ha molto affascinato. Non è per niente un insta-love (grazie al cielo!), il loro rapporto inizia con diffidenza fino ad arrivare a un legame marchiato a fuoco e indissolubile.

Sarai studiò il viso del ragazzo, proprio come aveva fatto la prima volta che l’aveva visto. Oltre a immaginarlo come una sorta di bruto, aveva anche pensato che non fosse bello. Guardandolo adesso, però, pensò che “bello” fosse del tutto inadeguato. Quel ragazzo era straordinario come il profilo di un conquistatore su una moneta di bronzo. Ed era molto meglio.

Il worldbuilding è assolutamente magico, esotico che conquista all'istante. Ammetto di non aver ancora letto la serie della Chimera di Praga nonostante ce l'abbia pronta in ebook nel kobo ma alla fine Laini Taylor mi ha irrimediabilmente catturato con il suo immenso talento e fantasia tramite questo volume. Non parliamo di una storia d'amore, Il sognatore è più di questo. Il romance non è l'elemento fondamentale ma lo è il potere dei sogni, la storia sconosciuta di una città e la crescita di un povero bibliotecario senza alcuna aspettativa per il futuro. L'autrice è anche riuscita a trattare argomenti delicati come lo stupro e la violenza senza mai cadere sul pesante. Il sognatore parla di storie, miti, odio, vendetta e amore. Un mix letale per qualunque lettore. Ben fatto, Laini!

C’era un uomo che amava la luna ma, ogni volta che tentava di abbracciarla, lei si frantumava in mille pezzi e lo lasciava fradicio, e con le braccia vuote.
     Sathaz aveva alla fine imparato che se entrava nello stagno e rimaneva immobile, la luna sarebbe andata da lui e lo avrebbe lasciato avvicinare. Soltanto avvicinare, senza mai toccarla. Lui non poteva toccarla senza mandarla in frantumi e così – come Lazlo aveva detto a Sarai – aveva fatto pace con l’impossibile. Prendeva quello che poteva avere.


2 commenti:

  1. Ieri non ho avuto possibilità di leggere la recensione ma oggi essendo sabato non me la sono fatta sfuggire per fortuna. Come viene descritta la protagonista a volte mi ricorda un po' Avatar per la pelle blu gli occhi un po' allungati, però quello che mi attira di più è Lazlo forse proprio perchè è diverso dagli altri eroi un tipo molto normale. Non vedo l'ora di recuperare una copia e leggerla, speriamo di farlo al più presto ^_^

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    1. Sì, proprio perché non è il solito ragazzo perfetto, bello e tenebroso mi ha conquistata ^_^ e poi la trama è davvero originale.

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