lunedì 24 agosto 2020

Cover Reveal - Per un bacio e (molto) più di Monica Brizzi


Salve a tutti, gente! E' arrivato il momento di mostrarvi la stupenda veste del prossimo lavoro di un'autrice che adoro, Monica Brizzi. Alcuni di noi l'ha conosciuta tramite la sua serie distopica sci-fi La principessa dei mondi ma, a breve, ci delizierà con una storia romantica e molto "dolce".


Titolo: Per un bacio e (molto) più 
Autore: Monica Brizzi
Genere: contemporary romance - autoconclusivo 
Editore: self publishing 
Uscita: settembre 
Formato: ebook 
Prezzo: € 2,99 
Pagine: 240
Progetto grafico: Fox Creation Graphic 

Sinossi/ quarta di copertina:
Lei è vergine. Lui un gigolò. 
E insieme si incastrano alla perfezione.  

 
Laila è una pasticciera e content creator, e anche se in molti la definirebbero un’influencer, lei preferisce parlare di sé stessa come di una ragazza che sa cucinare dolci e dispensare consigli per vivere una vita sana ma senza privazioni. 
Marco è un imprenditore immobiliare che affitta case per eventi e soggiorni con un passato che non ama e un futuro di cui non sa niente.  
Entrambi solari, Laila e Marco sembrano avere un sacco di cose in comune. Se non fosse che lei è una femminista (vergine) e lui un gigolò PENTITO. E dovranno lavorare insieme. 


L'autrice:
Autrice. Moglie. Mamma. Lettrice. Docente. Adora inventare storie e scriverle. Oltre che Per un bacio e (molto) più è autrice della trilogia La Principessa dei Mondi e dei romance Ogni singola cosa, Amore, libri e piccole follie, È qui che volevo stare e Innamorarsi ai tempi della crisi.
Seguila su


domenica 23 agosto 2020

Anteprima - Matefinder: L'equilibrio di Leia Stone

In uscita martedì, il terzo e ultimo volume della trilogia "lupesca" di Leia Stone.


Titolo: Matefinder - L'equilibrio
Serie: Matefinder #3
Autore: Leia Stone
Genere: Paranormal
Data di uscita: 25 agosto
Traduzione: Paolo Costa; Hope Team
Cover: Franlu

Trama:
Da quando Kai ha rivelato agli esseri umani l’esistenza delle razze soprannaturali, sul Monte Hood regna la confusione. Aurora è stanca di aspettare che Layla faccia la sua mossa, in modo da poter compiere la sua missione e ucciderla, riportando così la pace nel suo branco e fra la sua specie.
Kai fa tutto ciò che può per tenerla al sicuro, confinata sulla montagna e costantemente sorvegliata. Tuttavia, l’Alfa dovrebbe oramai sapere che nessuno può davvero impedire ad Aurora di fare ciò che vuole nella vita e lei è determinata a stanare Layla e a mettere fine a quella guerra per sempre.
Ma quale sarà il prezzo?
  

News dalla Mondadori

Le novità sono tante e molti di voi le avranno già viste sul sito della Oscar Mondadori Vault e nei vari blog ma non posso che condividere anch'io queste bellissime uscite. Ormai sono dell'idea che la collana fantasy della Mondadori mi voglia povera perché le loro pubblicazioni, oltre che escono con edizioni ben curate, sono davvero interessanti anche nel contenuto. I prezzi sono aumentati ma devo dire che per alcuni è giustificato.

Partiamo dalle uscite più vicine, anzi, queste sono davvero vicinissime. Da domani, 24 Agosto, saranno disponibili le ristampe della stupenda trilogia The Infernal Devices di Cassandra Clare. Ognuna al prezzo di 14,00 €.

IN UNA LONDRA VITTORIANA arriva Tessa Gray, orfana sedicenne che ha lasciato New York per raggiungere il fratello Nate in Europa. Ma la capitale inglese nasconde un mondo soprannaturale popolato di demoni, vampiri e licantropi. Sarà rapita, ingannata e sfruttata, scoprendo di possedere una straordinaria capacità. Le daranno rifugio gli Shadowhunter dell’Istituto di Londra, guerrieri dediti a mantenere l’ordine nel Mondo Nascosto. La ragazza resterà affascinata da due parabatai: Jem, la cui fragile bellezza cela un segreto mortale, e Will, il cui umorismo pungente e l’atteggiamento scostante tengono tutti a distanza.

Ma chi è davvero Tessa? Quale legame unisce il suo destino a quello dei Nephilim e qual è l’origine del suo tremendo potere?


NEL MAGICO MONDO NASCOSTO della Londra vittoriana, Tessa Gray crede di essere finalmente al sicuro con gli Shadowhunter che proteggono lei e il suo terribile potere dalle mire del machiavellico Mortmain. Ma quella sicurezza si rivela effimera quando parte del Consiglio complotta per spodestare Charlotte Fairchild. Mentre i sentimenti di Tessa per Jem si fanno più forti e il suo desiderio per Will continua a turbarla, i tre ragazzi cercano di salvare il capo dell’Istituto, svelando i segreti del passato di Mortmain. Verranno così a conoscenza di sconcertanti legami fra gli Shadowhunter e la misteriosa identità di Tessa.


UNA RETE D’OMBRA si stringe sempre di più intorno agli Shadowhunter dell’Istituto di Londra. Mortmain progetta di usare un esercito di automi spietati per distruggerli una volta per tutte. Gli manca un solo elemento per completare l’opera: Tessa Gray. Quando Mortmain la rapisce, tutti coloro che tengono a lei si uniscono per salvarla. Tuttavia Tessa si rende conto che l’unica persona in grado farlo è lei stessa. Ma come può una sola ragazza affrontare un intero esercito?

Amore e perdita si intrecciano mentre gli Shadowhunter vengono spinti sull’orlo del precipizio, in un finale che lascia senza fiato.

____________________

Rimanendo a tema "ristampe", torna anche Julia Quinn con i primi tre volumi della serie Bridgerton, una delle più belle che abbia mai letto. Dal 1 settembre li ritroverete in nuove vesti al prezzo di 6,99 € per la versione digitale e 14,50 € per il cartaceo.

Londra, 1813. Simon Arthur Henry Fitzranulph Basset, nuovo duca di Hastings ed erede di uno dei titoli più antichi e prestigiosi d'Inghilterra, è uno scapolo assai desiderato.
A dire il vero, è letteralmente perseguitato da schiere di madri dell'alta società che farebbero di tutto pur di combinare un buon matrimonio per le loro fanciulle in età da marito.
E Simon, sempre alquanto riluttante, è in cima alla lista dei loro interessi.
Anche la madre di Daphne Bridgerton è indaffaratissima e intende trovare il marito perfetto per la maggiore delle sue figlie femmine, che ha già debuttato in società da un paio d'anni e che rischia di rimanere - Dio non voglia! - zitella.
Assillati ciascuno a suo modo dalle ferree leggi del "mercato matrimoniale", Daphne e Simon, vecchio amico di suo fratello Anthony, escogitano un piano: si fingeranno fidanzati e così saranno lasciati finalmente in pace.
Ciò che non hanno messo in conto è che, ballo dopo ballo, conversazione dopo conversazione, ricordarsi che quanto li lega è solo finzione diventerà sempre più difficile. Quella che era iniziata come una recita sembra proprio trasformarsi in realtà.
Una realtà tremendamente ricca di passione e coinvolgimento…


La Stagione del 1814 sembra essere promettente e ricca di nuovi fidanzamenti. Certo, non per Anthony Bridgerton, erede di un antico viscontado, probabilmente lo scapolo più ambito di Londra, che non ha mai dimostrato alcun interesse per le faccende matrimoniali. E in realtà, perché mai dovrebbe? È il prototipo del libertino, un mascalzone allergico alle etichette dell'alta società e decisamente pericoloso per donne e fanciulle.
Questo, quanto meno, è ciò che tutti pensano. In realtà Anthony non solo ha in animo di sposarsi, ma ha anche già scelto la futura moglie, Edwina Sheffield, una debuttante subito soprannominata "lo Splendore".
Peccato che la dolce Edwina si rifiuti di accettare proposte senza l'approvazione della sorella maggiore Kate, una donna sicura di sé, o meglio una "zitella ficcanaso" che non ha la minima intenzione di affidare l'angelica sorellina nelle grinfie di un uomo del genere.
Se vuole Edwina, Anthony deve prima riuscire a conquistare la fiducia di Kate.
L'impresa rivelerà risvolti inaspettati, e indubbiamente piacevoli.


Sophie Beckett discende da una nobilissima famiglia, ma non ha mai avuto una vita facile. Niente feste, coccole, agi per lei: è infatti la figlia illegittima del conte di Penwood ed è sempre stata trattata come una domestica, soprattutto dopo che il padre, morendo, l'ha lasciata sola con la matrigna e le sorellastre.
Mai e poi mai avrebbe immaginato di partecipare un giorno al celebre ballo in maschera di Lady Bridgerton. Né tanto meno di incontrarvi un principe azzurro che stesse aspettando proprio lei. Eppure, mentre volteggia leggera tra le forti braccia del bellissimo Benedict, secondogenito della famiglia, le sembra quasi impossibile che quell'incantesimo debba dissolversi allo scoccare della mezzanotte. Non dimenticherà mai quella serata, ne è sicura.
Neanche Benedict potrà scordare la sensazione provata danzando con quella sconosciuta.
Chi si celava dietro quella maschera?
Il giovane ha giurato a se stesso che l'avrebbe scoperto, per poi sposarla. Ma quando, anni dopo, conosce casualmente Sophie, che crede una cameriera, il suo proposito vacilla: è giunta l'ora di porre fine alla ricerca della misteriosa ragazza che gli ha rapito il cuore e abbandonarsi a un nuovo sentimento?
Perché certo Sophie non poteva essere al ballo… oppure sì?

________________

Il 15 settembre sono in arrivo tre della quadrilogia horror mistery fantasy di Kerri Maniscalco e verranno a costare 20 € ciascuno. Il quarto e ultimo volume, A caccia del diavolo, uscirà, invece, il 10 novembre.

È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.
Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d’esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.

Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi – unica donna – alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d’Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell’oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l’Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula.
Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all’oscuro assassino. Vivo o morto che sia.


Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte.
Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

____________________


Sempre il 15 Settembre, uscirà il prequel dei Pilastri della Terra, bellissimo libro dell'acclamato Ken Follett. Costerà 27 € e sarà di 792 pagine. Un bel mattone, non c'è che dire.

17 giugno 997. Non è ancora l’alba quando a Combe, sulla costa sudoccidentale dell’Inghilterra, il giovane costruttore di barche Edgar si prepara con trepidazione a fuggire di nascosto con la donna che ama. Ma i suoi piani vengono spazzati via in un attimo da una feroce incursione dei vichinghi, che mettono a ferro e fuoco la sua cittadina, distruggendo ogni cosa e uccidendo chiunque capiti loro a tiro. Edgar sarà costretto a partire con la sua famiglia per ricominciare tutto da capo nel piccolo e desolato villaggio di Dreng’s Ferry.
Dall’altra parte della Manica, in terra normanna, la giovane contessa Ragna, indipendente e fiera, si innamora perdutamente del nobile inglese Wilwulf e decide impulsivamente di sposarlo e seguirlo nella sua terra, contro il parere di suo padre, il conte Hubert di Cherbourg. Si accorgerà presto che lo stile di vita al quale era abituata in Normandia è ben diverso da quello degli inglesi, la cui società arretrata vive sotto continue minacce di violenza e dove Ragna si ritroverà al centro di una brutale lotta per il potere.
In questo contesto, il sogno di Aldred, un monaco colto e idealista, di trasformare la sua umile abbazia in un centro di erudizione e insegnamento entra in aperto conflitto con le mire di Wynstan, un vescovo abile e spietato pronto a tutto pur di aumentare le sue ricchezze e il suo potere.
Le vite di questi quattro indimenticabili personaggi si intersecano, in un succedersi di continui colpi di scena, negli anni più bui e turbolenti del Medioevo.
Questo formidabile romanzo è il prequel della magnifica saga di Kingsbridge amata da milioni di lettori nel mondo. Ken Follett conduce il lettore in un viaggio epico pieno di sorprese, avventura, coraggio, amore, odio e ambizione che termina dove I pilastri della terra hanno inizio.

___________________

Le ultime notizie riguardano le uscite del 29 Settembre di cui non ci sono ancora le sinossi ufficiali. Stanno arrivando i primi due volumi/guide della serie dei Montague Siblings di Mackenzi Lee. Saranno un unico volume con le cover "convertibili".


Salvo imprevisti, lo stesso giorno uscirà il primo volume della trilogia fantasy di Rebecca F. Kuang, La Guerra dei Papaveri.

 

Ovviamente mi sono limitata alle uscite che interessano a me, se no non sarebbe bastato un post per segnalarvele tutte. Come potete vedere, avremo il mese di Settembre bello ricco quindi preparate a svuotare i portafogli.


giovedì 20 agosto 2020

Recensione - Perfettamente estate di Robin Daniels


Titolo: Perfettamente Estate

Autore: Robin Daniels
Serie: Perfectly #3
Genere: Romance Ya; Contemporary
Traduzione: Laura Nunziati
Cover: Franlu
Uscita: 14 Luglio 2020

Trama:
Le vacanze estive sono il periodo dell’anno preferito da Levi London. Ogni estate, infatti, lui e i suoi fratelli vengono spediti in Florida per stare con i nonni. Per dieci settimane tutto è perfetto: ha libertà, divertimento e Summer West, la ragazza carina e spensierata che abita dall’altra parte della strada e per la quale ha in programma di confessare la sua cotta gigantesca.

Poco prima della partenza dei fratelli London, però, uno scandalo all’interno della loro famiglia fa sì che la loro madre li accompagni in vacanza. Non solo le possibilità di divertimento di Levi sembrano subire un drastico calo, ma quello che è successo a casa lo rende estremamente infelice.

Summer decide che Levi ha bisogno di una distrazione, sotto forma di una vera e propria guerra di scherzi. Levi però dovrà fare i conti con suo fratello maggiore, Lucas, più bravo di lui a combinare guai e determinato a uscire con Summer.

Riuscirà Levi a conquistare la ragazza di cui è innamorato e mantenere la pace in famiglia?


Inutile dirvi che storia più adatta al periodo estivo di questa non ci sia. Il titolo è tutto un programma e noi lettori andiamo proprio ad assaporare l'estate di due adolescenti alle prime armi con l'amore. Levi e Summer hanno saputo farmi battere il cuore, questo è sicuro.

Il sedicenne Levi, come tutti i ragazzi della sua età, aspetta l'estate con trepidazione. Non solo perché sinonimo di vacanza da scuola ma anche perché può rivedere la sua amica Summer. Ma quest'anno è diverso. Quello che prova per lei non è più semplice amicizia e Levi non aspetta altro che il momento giusto per confessarle i suoi sentimenti. Peccato solo che lei provi attrazione nei confronti di suo fratello Lucas e che quest'ultimo si accorga di lei. Potrà mai il semplice e calmo Levi battere in amore l'esperto donnaiolo qual è suo fratello maggiore? 

I fratelli London li ho apprezzati, in particolare, per la loro diversità. Lucas, il più grande, è un grande playboy, sicuro di sè e affascinante; Levi, il figlio di mezzo, è un ragazzo dal carattere tranquillo e coscienzioso, il classico bravo ragazzo; mentre Logan, il più piccolo di età ma non di statura, è vivace e diretto. Il più grande e il più piccolo fanno in modo, involontariamente, di spingere Levi a tirar fuori la grinta necessaria per conquistare Summer. Lui spicca in mezzo a loro per la sua semplicità e dolcezza, è la prova vivente che anche i bravi ragazzi hanno il loro potenziale e possono vincere sulla sicurezza di quelli cattivi che tanto affascinano noi ragazze. Anche Summer si era infatuata di Lucas perché "figo" ma la tenerezza di Levi fa breccia nel suo cuore e capisce quanto sia importante per lei il suo amico. Lei è una ragazza come tante che scopre la bellezza dei baci, l'apprezzamento da parte di chi prima la vedeva come amica o nessuno. Una ragazza insicura sui suoi sentimenti che impara a rivalutare le persone che la circondano.

Robin Daniels ci fa, di nuovo, da guida in un tenero viaggio nel passato tra primi baci, gelosie e amicizie. Ci riporta a quando eravamo dei ragazzini alle prime armi che cominciavano ad affacciarsi all'età adulta e a credere nell'amore. Perfettamente estate è una storia dove i bravi ragazzi sanno aspettare e guadagnarsi il meglio della vita, un romanzo che fa sognare ad occhi aperti. 

e poco più

Grazie mille alla Hope per la copia omaggio.



martedì 18 agosto 2020

Recensione - Per l'uno e per l'altra di Jayne Davis


Titolo: Per l'uno e per l'altra
Autore: Jayne Davis
Genere: Historical Romance
Editore: Vintage Editore
Traduttore: Chiara Soracco
Illustratore: Moreno Paissan
Uscita: 15 Giugno 2020
Prezzo: 16,00 €

Inghilterra, 1777 Will, il giovane visconte di Wingrave, contrastato dal dispotico padre nel proprio desiderio di servire il paese arruolandosi, trascorre il proprio tempo in passatempi stupidi e pericolosi: il gioco d'azzardo e le avventure con donne sposate sono le occupazioni che più sembrano divertirlo, nonostante avversari pericolosi e mariti infuriati. La notizia del duello all'ultimo sangue contro un marito geloso fa decidere il padre, il conte di Marstone, che è arrivato il momento di prendere provvedimenti. Quella testa calda del figlio deve sposarsi e sarà lui a scegliere la sposa. Per questo il conte organizza le nozze con la giovane Connie Charters, il cui ambizioso padre è disposto a vendere la propria figlia pur di approfittare dei vantaggi che una simile unione può portare. È così che Will e Connie si conoscono, davanti all'altare, costretti a unire per sempre le proprie vite. Eppure, i due si trovano giorno dopo giorno ad affrontare insieme la tirannia dei rispettivi genitori, scoprendo proprio nel loro matrimonio una inattesa possibilità d'indipendenza e nella loro unione una forza imprevista. Ma può il vero amore nascere su queste sole basi?

Immagini prese dal web - Diritti tutti riservati ai rispettivi autori e artisti

Ero un po' scettica nel leggere questo libro. Perché? La trama mi intrigava abbastanza, sì, ma in questo periodo volevo evitare storie con libertini incalliti. Ne ho letti così tanti da farne indigestione ma, alla fine, ho voluto provare ugualmente. Questo romanzo è risultato essere un viaggio nel tempo davvero emozionante con descrizioni ben dettagliate e personaggi ammirevoli.


Will è l'erede di un'importante casata e, suo malgrado, deve rinunciare al suo sogno di arruolarsi. Questa proibizione lo spinge a comportarsi in maniera spericolata e ribelle, a tal punto da rischiare la vita in un duello. E' la goccia che fa traboccare il vaso e per porre fine alla sua irresponsabilità, il padre lo costringe a sposarsi. La scelta del genitore ricade su Constance, detta Connie, che si dimostrerà essere solo in apparenza una consorte remissiva. 


Ciò che ho amato di più in questo romanzo è stato l'evolversi della storia dei due giovani sposi. Si conoscono solo una volta che si trovano davanti all'altare e sono entrambi vittime di padri dispotici. Per loro, il matrimonio diventa un biglietto di sola andata per la libertà. Non più sottomessi alla volontà genitoriale, cominciano a scoprirsi e trovano un'intesa invidiabile sia per i canoni dell'epoca che per i nostri. E' stato tutto graduale, hanno costruito un rapporto basato sulla fiducia e l'attrazione che poi si è trasformato in un sentimento molto più profondo. Will fa presto a "redimersi", ha rinunciare alla sua vita dissoluta, a favore di una vita matrimoniale ricca di felicità. Connie, invece, ritrova se stessa, esce fuori dal suo guscio e dà prova della sua intelligenza. In quel periodo, l'uomo è il padrone assoluto e le donne erano considerate alla stregua di ornamenti o strumenti per avere alleanze e potere, senza che avessero mai voce in capitolo. Dalla legge paterna passavano a quella del marito e, purtroppo, non tutte avevano la fortuna di trovarne uno gentile e permissivo. Il destino è stato magnanimo con Connie perché Will si dimostra da subito un buon marito, ma non solo. Col tempo, da marito e moglie diventano anche complici, alleati. Insomma, loro due sono una coppia meravigliosa che hanno conquistato la mia stima fin dall'inizio. 


L'ambientazione è un altro punto a favore di questa storia. Adoro l'Inghilterra nel periodo Regency e le descrizioni dei paesaggi e degli edifici mi hanno fatto brillare gli occhi dall'emozione. 
Questo romanzo non parla solo d'amore ma anche della rivalsa di una donna in un periodo maschilista, di contrabbando, della manutenzione di una proprietà tenuta in disuso da anni e della crescita di un erede su cui giacciono molte aspettative.
Fatevi trasportare da Will e Connie tra le bellissime scogliere inglesi, non ve ne pentirete. Il loro è un viaggio insidioso ma l'unione fa la forza e riusciranno a tenerti incollato alle pagine dalla prima all'ultima parola.

Grazie mille alla Vintage Editore per la copia omaggio!



lunedì 17 agosto 2020

Anteprima - Per te solo io di Tillie Cole

Sta per tornare Tillie Cole in vesti più oscure rispetto a come l'abbiamo conosciuta. Molto presto, in libreria, arriva Per te solo io, un romanzo che saprà lasciare il segno.


Titolo: Per te solo io
Autrice: Tillie Cole
Genere: Romance Contemporaneo 
Pagine: 320
Editore: Always Publishing
Collana: Ever
Data di uscita: 27 agosto 2020
Prezzo cartaceo: € 10.50
Prezzo ebook: € 3.99
Traduzione: Mariacristina Cesa

Molti anni fa, due bambini provenienti da due mondi agli antipodi si incontrarono per caso e forgiarono un legame immediato e indistruttibile, che avrebbe cambiato per sempre il corso delle loro vite…

L’unico mondo che Salomè abbia mai conosciuto è quello compreso tra i confini recintati della comune che lei chiama casa. Costretta a vivere secondo le rigide regole del Profeta David, a capo del loro culto, e a seguire i suoi dettami religiosi, Salomè è intrappolata in un circolo di soprusi senza alcuna speranza per il futuro. La vita che la giovane è abituata a sopportare prende una svolta inaspettata quando un tragico evento sconvolgente le apre una via di fuga dal recinto della comune.

River “Styx” Nash ha un’unica certezza: è nato per indossare la toppa degli Hades Hangmen sulla sua giacca di pelle. Cresciuto nel mondo turbolento dei biker fuorilegge, tra sesso, alcol e Harley, Styx si ritrova inaspettatamente a caricarsi il fardello della carica di presidente del club e a doversi guadagnare il rispetto dei suoi fratelli, così come dei suoi nemici. Sono i suoi pugni potenti, i silenzi sinistri e l’abilità con la lama che gli fanno ottenere la reputazione di uomo spietato, che è meglio non trovarsi a incrociare nel losco universo delle bande di motociclisti.

In fin di vita, Salomè viene soccorsa per ritrovarsi catapultata in una realtà a lei del tutto sconosciuta, dominata da peccato e incertezza… ed è proprio tra le braccia di Styx e del suo club di bikers che finisce. Pur se il motociclista è restio ad avvicinarsi a chiunque, dopo quel salvataggio il ricordo di un incontro mai dimenticato torna prepotente nella sua mente.

Tanti anni prima, tra lui e quella ragazza dagli occhi di lupo era nato un legame, una connessione che è ancora viva e nessuno riuscirà a spezzare, per quanto insidiosi i pericoli e i nemici potranno rivelarsi.

Un’esperienza di lettura graffiante, ai margini della brutalità e del mistero. 

Una saga da mozzare il fiato.


sabato 15 agosto 2020

Recensione - Gigolò di Alma Rose


Titolo: Gigolò 
Autore: Alma Rose
Editore: ode edizioni
Genere: commedia romantica
Prezzo ebook: offerta #summerode solo il 23 giugno 0.99€ poi 2.99
Prezzo cartaceo: € 12.99
Data pubblicazione: 23 giugno
Pagine: 240
Serie: no
Autoconclusivo: sì
Sinossi: Lorenzo e Adrian sono acqua e olio, luce e ombra. Lorenzo è il capo, sogno proibito. Adrian vende il suo corpo, è la passione reale. Venusia imparerà presto che l'avventura di una notte può avere un seguito, anche se in modo del tutto inaspettato. 
Ironico, irriverente e sensuale, Gigolò è la storia d'amore fra un moderno e insospettabile Cenerentolo e una pragmatica e sagace donna in carriera.

Con la premessa che era scritta da un'autrice che sono andata ad apprezzare negli ultimi anni, non sono riuscita a resistere nel leggere questo libro. Mi ripeterò dicendo che non amo, di solito, i romance contemporanei, ma ho voluto ribadirlo per far capire che anche una lettrice fuori genere può riuscire ad apprezzare questa storia piena di humor e sensualità. E definirla sensualità è riduttivo, i protagonisti sono puro fuoco.

Venusia è una donna soddisfatta del suo lavoro ma infelice in ambito amoroso. Uscita da una cocente delusione, la giovane pone la sua attenzione verso il suo capo, il bellissimo Lorenzo. Peccato solo che quest'ultimo, tanto perfetto e gentile, sia sposato. Non le resta che sognare di lui, nella speranza che divorzi presto dalla moglie. Ma intanto l'astinenza sessuale si fa sentire ed ecco entrare in gioco Adrian, un gigolò professionista, che accetta come sua ultima cliente proprio Venusia. La notte tra loro sarà la migliore esperienza mai provata ma, quando pensavano di non rivedersi più, eccoli diventare collaboratori nella stessa azienda. Adrian ha chiuso definitivamente nel fare il gigolò e torna a fare un mestiere meno peccaminoso nelle vesti di Gregor Novikov. Da qui, ha inizio un triangolo amoroso tra lei, il capo e il collega. Chi sceglierà alla fine, Venusia? 

Contro ogni pronostico, devo ammettere che Venusia non mi sia piaciuta più di tanto. Ho apprezzato il suo carattere gioviale e intraprendente ma a parte ciò, non sono riuscita ad creare un legame con essa. Non mi sono trovata d'accordo su alcune sue scelte ma devo dire che, a volte, erano giustificabili dalla sua possessività e gelosia. Non è facile andare contro i pregiudizi e la consapevolezza che l'uomo che ami si sia fatto una bella quantità di donne. Questo glielo concedo, tuttavia penso che le incomprensioni siano nate proprio perché non gli ha dato nemmeno il tempo di parlare. Adrian/Gregor non ha fatto il gigolò per piacere personale ma per motivi più seri. Praticamente è stato costretto dalle circostanze e dietro la maschera di perfetto amante, c'è un uomo premuroso e sensibile. Lui, infatti, a differenza di Venusia, mi è entrato nel cuore, l'ho compreso e ho amato leggere tutti i suoi punti di vista. Lorenzo, invece, è un personaggio semplice, creato apposta, secondo me, per evidenziare ancora di più Gregor, mettendoli in paragone. Lorenzo è il tipico capo belloccio, gentile con i dipendenti, che fa girare la testa a qualsiasi donna, mentre Gregor è un uomo sensuale dal passato definito immorale, la vita con lui è stata meno magnanima. Un principe e un "potenziale" principe. 

Passione, sarcasmo, sogni e pregiudizi, sono gli ingredienti che rendono questa storia frizzante e irresistibile. Può contenere dei clichè ma, nonostante ciò, la trama non risulta mai banale o scontata. Alma Rose ha saputo raccontare una favola peccaminosa che fa capire come i pregiudizi possano avvelenare il cuore delle persone e insegna ad andare oltre le apparenze. 

Grazie mille alla ODE per la copia omaggio!


Storytelling Chronicles #6

Rubrica a cadenza mensile ideata da Lara della Nicchia Letteraria

Buongiorno e buon ferragosto, cari lettori. Mi spiace tantissimo per la mia assenza ma il lavoro, dopo la quarantena, mi ha assorbito quasi completamente, dandomi a malapena il tempo di respirare, figuriamoci del tempo libero. Questo racconto avrei dovuto pubblicarlo nel precedente mese e mi vergogno di questo ritardo mostruoso. Stavolta, i racconti della rubrica dovevano avere in comune l'incipit che troverete in corsivo all'inizio del mio. E' stato difficile decidere cosa fare ed ero sul punto di mollare ma, alla fine, ho deciso di continuare ancora una volta con la famiglia che ormai conoscete dal quarto racconto. Spero vi piaccia.

Reality of Love
Trama: Heather Johnson non crede che ciò che legge nei romanzi sia possibile ma, presto, scoprirà che qualcosa di sorprendente può accadere anche nella realtà. 

******

Sheffield, Regno Unito 2020

“Afferro al volo il pezzo di carta stropicciata che il vento ha trascinato fino ai piedi della panchina; acciuffato, lo apro e ne leggo il contenuto. E nell’esatto istante in cui quella serie di lettere, messe una dopo l’altra precisamente in quell’ordine, attraversano i miei occhi e arrivano nella testa e da lì, in una corsa impetuosa, dritte al cuore, il tempo si ferma.”

-Heather? È quasi pronto il pranzo, scendi ad apparecchiare.- 
La voce di mia madre interruppe l'incantesimo. Ero stata così presa da questo romanzo e le sue parole da non rendermi conto del tempo che passava. Guardai, per un attimo, stralunata la porta della mia camera poi mi apprestai a risponderle.
-Arrivo subito.- 
Non ci voleva, proprio sul più bello. Chiusi il libro e controllai lo smartphone. Nessun messaggio da Theo o da Isabel. 
Il cugino Theo era, da sempre, il mio cavaliere dall'armatura lucente. Mia madre mi aveva raccontato che, ancora prima di nascere, lui non faceva che seguirla e sentire se scalciavo forte nel pancione. Ma adesso le cose erano cambiate, eravamo grandi ormai ed era giusto che seguisse la sua strada. Da un paio di anni Theo era andato ad abitare da solo e aveva trovato il lavoro dei suoi sogni: il fotografo di viaggi. Ero tanto felice per lui ma questo non mi impediva di sentirne la mancanza. Adoravo mio cugino e speravo si facesse presto sentire.
Isabel, invece, era diventata mia amica da quando ci sedemmo vicine in prima elementare. L'intesa tra noi era nata dal primo sguardo e da allora eravamo quasi inseparabili. Ironia della sorte, abitavamo anche una di fronte all'altra e fu abbastanza scontato che anche i nostri fratelli diventassero amici nonostante quello di Isabel, Alan fosse di due anni più grande del mio, David.
Questi ultimi due ce ne avevano combinate di tutti colori. Alan e Isabel erano gemelli e lui era stato geloso dell'amicizia tra me e la sorella. Abbastanza da farmi continui dispetti a scuola e da chiamarmi con lo stupido nomignolo di “fiorellino”, a causa del mio nome. 
Adesso che avevamo diciotto anni e mio fratello sedici, le cose erano cambiate. Avevamo altre preoccupazioni in testa quindi i litigi infantili stavano a zero. Dovevamo scegliere il nostro futuro, cosa avremo fatto alla fine delle scuole superiori, preoccupazione più grande di questa non ce n’erano alla nostra età. Io stavo pensando di diventare un'insegnante come mia madre ma non sapevo se ero portata per farlo. La mia genitrice era un angelo, una fonte continua di pazienza e premura, io no. Non avevo pazienza nemmeno per aspettare un panino al McDonald. Quindi credevo che i miei dubbi fossero comprensibili.
Scesi di sotto e il sorriso diventò una smorfia quando vidi chi c'era in soggiorno. 
-Ma una casa tua non ce l'hai?- ribattei acida. Alan, in risposta, mi fece un sorrisino impertinente. Dovevo ammettere, però, che aveva delle belle fossette… per essere uno stronzo.
-Ti ricordo che sono amico di tuo fratello quanto tu sei amica di mia sorella.-
-Peccato che David sia andato a pesca con papà, quindi non capisco la tua presenza qui.-
-Isabel, come sai, è al volontariato per i crediti extra a scuola e i miei genitori sono andati a un pranzo tra colleghi. Perciò, tuo fratello ha avuto l'idea di informare vostra madre che questo bel giovanotto era solo soletto oggi. Di conseguenza, Cecily è stata così gentile da invitarmi. Contenta?-
-Per niente. Ma sto ancora cercando di capire chi sarebbe il bel giovanotto di cui parli.- Intrecciai le braccia in grembo, alzando un sopracciglio.
-Divertente. Senti, non sono qui per litigare. Non siamo più bambini- sbuffò.
-Concordo.- E restai a fissarlo per un attimo. No, non era decisamente più un bambino. Alan e Isabel avevano ereditato i tratti irlandesi da parte di madre. Entrambi avevano i capelli rossi, molto mossi, e qualche lentiggine sul naso. Ma si differenziavano per il colore degli occhi. Lei li aveva castani come il cioccolato, mentre Alan azzurri come il mare. Fin da piccolo, il fratello della sua amica era stato circondato da ragazze. Era sempre stato bello ma, adesso, che mi stava osservando in maniera strana e intensa, dovevo ammettere di trovarlo addirittura affascinante. Scossi la testa. -Ok, va bene. Accetto la tua presenza.-
-Gentile da parte tua- rispose asciutto. Poi si alzò e andò a prendere i piatti.
-Che stai facendo?- 
-Ti do una mano a preparare la tavola. Tua madre ha quasi fatto di là e ho un certo languorino.-
Nel dire l'ultima parola mi guardò dritta negli occhi, e io, non riuscendo a trattenermi, arrossii e il cuore perse un battito. 
Andai a prendere i bicchieri e le posate, senza più dire niente.
Perché mi sentivo in questo modo, ultimamente, con lui? 

Essendo topi di biblioteca, sia io che Isabel non avevamo mai avuto un ragazzo. Questo lo sapevano tutti e le frecciatine non ci erano mai state risparmiate né a scuola né a casa. L'unico contento della mia situazione di single era mio padre, che non aveva mai fatto mistero di essere geloso della sua bambina. Sapevo di essere carina e avevo avuto qualche cotta negli anni, tuttavia niente che mi facesse sentire abbastanza presa da lasciare le mie amate letture.
Se qualcuno mi chiedeva del mio primo bacio, rimaneva deluso perché non poteva definirsi un vero e proprio primo bacio “romantico”. A cinque anni, avevo dato un bacino sulle labbra a mio cugino Theo e, per quanto potesse valere, non mi dispiaceva che fosse stato il primo. Avevo avuto una grande cotta per lui da piccola e non mi pentivo di niente. Solo che, dopo Theo, non c’era stato nessun altro, quindi non avevo per niente esperienza nel baciare. Vergognoso alla mia età, ma questo era un segreto che sapevano solo in pochissimi. 

Isabel ed io eravamo, in quel momento, nella sua stanza e stavamo leggendo un romanzo d'amore in cui il lui, bello da togliere il fiato, dopo aver rapito e sposato la protagonista, stava per possederla nella loro prima notte di nozze. Entrambe arrossimmo e alla fine Isabel mi fece una domanda che mi imbarazzò ancora di più.
-Hai mai pensato a come sarà la tua prima volta? Pensi che faccia davvero così male come dicono?-
Io mi irrigidii. Avevo diciotto anni, ovvio che ci avevo pensato varie volte ma il sesso era stato un argomento tabù, finora per noi.
-Io, semplicemente, vorrei che lui fosse dolce e premuroso all'inizio. Per noi donne è naturale provare dolore nel perdere la verginità, ma poi sono sicura che sarà un'esperienza magnifica. Basterà trovare la persona giusta.-
Lei mi guardò, sorridendo. C'era qualcosa, però, di enigmatico sul suo viso. Forse era solo una mia impressione.
-Sono sicura che quella persona la troverai molto presto. Una persona che ti ama davvero tanto- disse.
Io non capii e, facendo spallucce, ripresi la lettura del romance.

Una domenica arrivò una visita che aspettavo da tanto. Theo era appena tornato dal suo ultimo viaggio e non aveva aspettato un giorno di più per rivederci. Quando scesi per fare colazione e lo vidi all'ingresso di casa, mi sentii la felicità fatta persona. Era stanco, si vedeva. I capelli neri, un po' ricresciuti, gli arrivavano alle spalle, mentre i suoi luminosi occhi castani erano cerchiati da leggere occhiaie. Aveva affrontato un volo di undici ore e nemmeno si era concesso un giorno di riposo prima di venire da noi. La sua destinazione, appena uscito dall'aeroporto, era stata in automatico casa Johnson. 
Corsi ad abbracciarlo, strillando contenta. Lui ricambiò l'abbraccio ridendo del mio benvenuto entusiasta.
-Sei tornato, finalmente! Com'è andata in America? È bello come dicono il Gran Canyon? E Las Vegas? Santa Monica?-
-Ehi, ehi, dammi tregua, scricciolo. Sono appena arrivato e mi sento un vero catorcio- mi rimproverò dandomi un buffetto sulla fronte. -Ma fatti un po' guardare.- Mi fece volteggiare, ammirando ciò che si era perso in mesi di lontananza.
-Ti piace ciò che vedi?- 
-Tantissimo. La mia cuginetta è diventata una vera sventola.-
-Merito di papà, senza dubbio- disse Julian facendo l'occhiolino al nipote. Mai simile affermazione gli costò un'occhiataccia della moglie. Il suo uomo era il solito modesto. Era vero che ero la copia di mio padre ma i lineamenti e la forma degli occhi li avevo ereditati da lei. 
-Vieni, caro. Ho preparato proprio ieri la torta di mele che ti piace tanto- disse mia madre, prendendo sottobraccio Theo e scortandolo in cucina.
-Grazie mille, zia. Puoi immaginare quanto mi siano mancati i tuoi manicaretti.- La baciò sulla testa facendola ridacchiare.
-Ruffiano.- 

Dopo mezz’ora, tornò anche mio fratello e la sua reazione all'arrivo di Theo fu identica alla mia. Più che un cugino, noi lo vedevamo come un fratello maggiore. Negli anni ci aveva dato consigli, ci aveva consolato ed elogiato. Staccarci da lui era stato doloroso ma necessario. Lui aveva il diritto di vivere la sua vita e, anche se non c'era in vista nessuna fidanzata stabile, un domani avrebbe voluto una famiglia tutta sua.
-Come è andata la tua ultima partita di football?- chiese Theo a David.
-Abbiamo vinto, ovviamente. Siamo troppo forti- si lodò mio fratello. Presuntuoso.
-Sempre modesto, eh- ridacchiò nostro cugino.
-Chi si loda, si sbroda, fratellino- lo rimbeccai.
-Ho solo affermato un dato di fatto. Non puoi negare che siamo una squadra molto brava- mi disse.
-In effetti, è vero- gli accarezzai la testa, smuovendogli i capelli.
David aveva preso il carattere strafottente e arrogante di nostro padre, ma era anche una persona attenta e gentile con gli altri, come lo era nostra madre. Aveva già detto che in futuro sarebbe diventato un dottore e non dubitavo che sarebbe riuscito nell'impresa. Da bambino non faceva che inseguirmi con il kit del pronto soccorso e mi implorava di fingere di essere il suo paziente. Era risultato utile in varie occasioni, come quando mi ero sbucciata il ginocchio nel cadere dalla bicicletta. Lui era stato subito pronto a disinfettarmi i graffi e a mettermi i cerotti. Aveva una vera e propria inclinazione. In realtà, dopo la morte del nostro amato Hugo, il cane che era stato al nostro fianco per ben diciassette anni, David aveva pensato di diventare veterinario per salvare gli animali dalla morte ma poi aveva preferito l'altra strada. Aveva solo sedici anni e già stava dando un'occhiata alle scuole di medicina. Era l'orgoglio dei nostri genitori, uno studente modello che avrebbe sicuramente fatto strada. Invidiavo la sua sicurezza.
-Ah, giusto! Heather, mi ha detto Alan che ci verrà a prendere lui stasera per andare alla festa di Josh. Inoltre, ha provato a chiamarti Isabel ma avevi il telefono spento. Voleva dirti che non riesce più a venire con noi, si è presa il raffreddore- mi informò mio fratello. 
Il telefono spento? Santo Cielo! Mi ero dimenticata di accenderlo dopo aver finito la lettura del libro, di nuovo. Avevano proprio ragione quando mi dicevano che per comunicare con me sarebbe stato più utile un piccione viaggiatore. A differenza dei miei coetanei, vivevo meglio lontano dai cellulari e dai social, e sarei stata a favore di far tornare le vecchie lettere cartacee. Vuoi mettere il fascino delle parole scritte a mano e il profumo della carta di fronte a quelle vuote e banali digitate su uno schermo piatto?
-Capisco. Dopo la chiamo. A che ora viene a prenderci Alan?-
-Per le otto. Fatti trovare pronta. Ti consiglierei di mettere quel vestito sexy viola che hai comprato un paio di mesi fa. Con quelle gambe, sorella, farai sbavare qualsiasi cretino di sesso maschile.-
-Allora scordati di uscire con quel vestito- si intromise mio padre. Che gli era saltato in mente di dire davanti a papà una cosa del genere? Guardai male David che, in risposta, fece un sorriso malizioso.
-Allora c'è quello rosso. Con quello mostrerai un bel davan...- continuò il mio diabolico fratello.
-Non sono affari tuoi che cosa indosserò stasera. La tua aspirazione è diventare medico, non un modista- lo bloccai, prima che nostro padre potesse pensare di vietarmi di andare alla festa. Mamma lo avrebbe sicuramente tranquillizzato ma era meglio non rischiare.
-Ok, ok! Basta che per le otto non ci farai aspettare- sbuffò.
-Non succederà.-

Dopo aver passato l'intera mattina e il pomeriggio con il figliol prodigo Theo, mi trovai davanti all'armadio a decidere cosa indossare per la festa. Chiamai anche Isabel per scusarmi per non averla richiamata subito e per eventuali consigli su abiti e make up. Non ero una fissata con la moda ma riuscivo comunque a vestirmi bene senza mai passare per sfigata o nerd. A truccarmi ero piuttosto brava, avevo imparato a quattordici anni tramite tutorial su Youtube e da allora io e Isabel ci divertivamo a vedere quali colori ci stavano meglio a seconda della giornata. Con i miei occhi verdi si abbinavano gli ombretti rosa chiaro, viola, lavanda e rosso. Alla fine, pensai davvero di indossare il vestito viola che mi arrivava poco sopra le ginocchia. Avrei potuto abbinarci l'ombretto lavanda, un po' di eyeliner, mascara e un lucidalabbra alla pesca. Mi tirai una ciocca di capelli ondulati e decisi che l'avrei lasciati sciolti.
L'abito aveva la gonna larga e sopra una scollatura a V, senza maniche, che mi lasciava la schiena scoperta. Per finire l'opera, pensai di mettere delle décolleté nere.
Sì, avrei fatto così.
Dopo venti minuti, guardandomi allo specchio, capii di aver preso la decisione giusta. Al diavolo i commenti di papà e di David sulle mie gambe. Ero grande abbastanza per permettermi questi sfoggi. Sarebbe stato peggio per papà, se avessi davvero indossato quello rosso. Avevo già una terza abbondante di seno, con quello sarei sembrata ancora più formosa di quanto già non fossi. Un infarto sicuro per il mio geloso genitore.
Poco tempo ancora e sentii il clacson suonare davanti casa nostra. Guardai fuori dalla finestra e poi l'orologio. Era arrivato con cinque minuti di anticipo. Menomale che ero pronta sennò mi avrebbero fatto la predica. Mi ricontrollai un'ultima volta, presi la borsa e poi scesi di sotto. Mio fratello era già all'ingresso, insieme a Theo e ai nostri genitori. Tutti si girarono a guardarmi e sui loro volti apparirono espressioni di ogni tipo. David mi fece l'occhiolino, papà mise il broncio, contrariato, mamma mi sorrise soddisfatta mentre mio cugino mi guardava con stupore e orgoglio. 
-Sei bellissima, tesoro- disse mamma.
-Troppo corto- brontolò papà, beccandosi una gomitata dalla moglie.
-Grazie, mamma- risposi, arrossendo.
-Non sarò in futuro un modista ma direi che ci ho visto giusto con l'abito viola- ghignò David.
-Ma stai zitto- gli diedi uno scappellotto in fronte.
-Divertitevi, mi raccomando- disse Theo, dando un bacio sulla fronte a me e un lieve pugno sulla spalla di David. 
-Puoi scommetterci!- esclamò quest’ultimo e poi, dopo gli ultimi saluti, uscimmo.

Lo sguardo affascinato che mi rivolse Alan appena mi vide mi riportò a circa un anno prima. 
Ero alla casa al mare che avevano i Campbell. Isabel mi aveva invitato a trascorrere una settimana di vacanze con loro. Io avevo accettato subito, contenta di poter stare insieme a lei, ma durante quel periodo mi ero sentita strana. Alan non faceva che guardarmi, impassibile, e io non potevo fare a meno di provare disagio. Avevo sempre pensato che i suoi occhi fossero bellissimi, ma negli ultimi anni mi avevano fatta sentire come se fossi nuda, vulnerabile. 
A un certo punto, stufa di quella sensazione, lo avevo messo con le spalle al muro.
-Si può sapere che problemi hai? Perché mi fissi di continuo? Ho qualcosa che non va sulla faccia?-
Lui, in risposta, aveva sgranato gli occhi, stupito dalla mia schiettezza, ma poi aveva ripreso a parlare, sorridendomi.
-Non hai niente che non va. Il tuo viso è bellissimo, come sempre. Puoi stare tranquilla.-
Cosa?
Mi aveva lasciato interdetta. Era scoppiato a ridere e se n’era andato senza dire nient'altro.
Il giorno dopo, mi ero preparata per fare una doccia. I Campbell avevano deciso di rimanere in spiaggia quindi in casa ero sola, o almeno così avevo pensato. Stavo per uscire dal box quando la porta del bagno si era aperta trovandomi di fronte proprio l'ultima persona che avrei voluto vedere. 
Alan era in costume, ricoperto di sabbia. Era appena tornato dalla sua partita di beach volley e non aveva pensato minimamente che il bagno potesse essere occupato.
Era rimasto lì impalato a fissarmi per qualche secondo. Dalla sua bocca non era uscita una sola parola. 
Poi la sua espressione era cambiata. Da stupita, si era trasformata ben presto in qualcosa che non avevo saputo subito identificare, ma poi avevo capito. Era desiderio. Quel sentimento che spingeva un uomo e una donna l'uno verso l'altra. Una brama di cui, fino al quel momento, avevo letto solo nei romanzi. Non avevo mai pensato ad Alan come a un “uomo” ma da quel giorno tutto era cambiato, e avevo sentito caldo dappertutto. Ero arrossita fino alla punta dei capelli e gli avevo urlato contro con quanto fiato avevo in gola. Lui ero uscito di corsa, senza fare commenti, e io mi ero ritrovata a vergognarmi dei miei pensieri maturi.
Da allora, avevo fatto in modo di non ritrovarmi più da sola con lui. Ma il suo sguardo aveva ancora adesso un certo potenziale. Era bello, non potevo negarlo, ma non avevo mai pensato a lui come a qualcuno da frequentare. Era il gemello di Isabel e un playboy incallito, questo bastava a tenerlo nella lista dei ragazzi “off limits”.
Tornando al presente, ignorai la sua espressione e, senza dire una parola, andammo alla festa.

Senza Isabel non era, di certo, la stessa cosa. Avevo altri amici oltre a lei, ma con loro non avevo lo stesso rapporto speciale. Stavo parlando del più e del meno con alcuni miei compagni, quando un ragazzo del terzo anno fece una proposta nel mio gruppo. Non era male, capelli rasati, sorriso bianchissimo e atteggiamento da leader del mondo.
-Giochiamo a obbligo o verità, che ne dite?- 
-Ma sei scemo? Alla nostra età ancora con questi giochi infantili?- rispose una compagna di classe di mio fratello. Doveva essere Valerie, la snob che una volta aveva tirato addosso a una ragazza un vassoio, perché reputava i suoi vestiti troppo scialbi. 
-Tu puoi pure starne fuori, se non ti va. Voi altri che ne pensate?- replicò l’altro speranzoso.
Io non amavo tanto quel gioco ma perché no? Era un modo alternativo per passare la serata.
Alla fine, riuscì a trovare ben quindici vittime per il gioco, tra cui Alan e David, e ci mettemmo in cerchio. Girò la bottiglia almeno sei volte prima di indicare l'amico di mio fratello. Il ragazzo che aveva il potere di scombussolarmi come nessun altro.
-Guarda, guarda... il nostro fiammeggiante Campbell- commentò maliziosa una delle ragazze più belle del nostro anno.
Tutti ci girammo a guardare sia Alan che il ragazzo che doveva decidere la sua sorte.
-Obbligo o verità?- gli chiese.
Alan guardò prima me poi lui. Sfoggiò un sorriso da spaccone.
-Obbligo.-
-Allora, ti obbligo ad andare nel gazebo e dare un bacio alla sorella maggiore Johnson.-
Urla di incitamento uscirono dai nostri compagni e io, per un attimo, smisi di respirare. Alzai lo sguardo verso di lui. Alan mi stava fissando intensamente e sembrava non voler fermare il nostro gioco di sguardi. Si avvicinò piano e mi prese delicatamente la mano. Mi trascinò verso il gazebo e io non riuscii a far altro che seguirlo docile. Non sapevo il perché ma non volevo tirarmi indietro. Forse a causa della curiosità da novella baciatrice, dell'atmosfera, o forse della luce che avevo visto negli occhi di lui prima di sentirne il calore della mano.
Mi dimenticai degli altri e, in un attimo, me lo trovai davanti con i suoi profondi e stupendi occhi azzurri che mi guardavano come a voler entrare nella mia anima.
Senza alcuna esitazione, si chinò e mi coinvolse in un bacio mozzafiato. Non c'era stato nessun sbattimento sui denti, nessun impaccio nei nostri gesti. Tra noi fu tutto naturale e assolutamente perfetto. Un bacio semplice che poi si trasformò in qualcosa di più profondo e intimo. La sua lingua cominciò a premere sulla mia bocca e fu in quell'istante che io tornai con i piedi per terra. In quegli attimi mi ero sentita come fluttuare, come se stessi in un sogno da cui non volevo svegliarmi. Cosa mi era preso?
Mi staccai di botto e sentii i fischi di apprezzamento e i commenti maschilisti dei suoi compagni. Mi girai a guardare David ma quello che vidi non mi piacque per niente. Mio fratello stava passando una banconota al ragazzo che aveva deciso l'obbligo di Alan. Sì, proprio mio fratello aveva fatto in modo di farmi baciare dal suo migliore amico. Ci vidi rosso.
Anche Alan guardò, confuso, verso i due ragazzi e poi capì. Si girò vero di me, sconvolto.
-No, non è come credi- tentò di giustificarsi, il bastardo.
-Andate al diavolo!- urlai e scappai verso l'uscita della casa.
-Aspetta! Ti giuro che si tratta di un malinteso- continuò lui ma io non stavo ascoltando.
Arrivata sul ciglio della strada, fuori dal trambusto della festa, mi ricordai che ero venuta in macchina con lui.
-Merda!-
-Non dovresti rovinare la tua bella bocca con simili parole- mi disse la sua voce alle spalle. Mi aveva seguito.
-Che diavolo ti importa?- Ero troppo incavolata.
-Heather...-
-Non parlarmi!-
-Non voglio più trattenermi- affermò alla fine.
Io mi bloccai e, di colpo, la mia rabbia si trasformò in paura. Sì, paura, per quello che ancora non volevo ammettere.
-No...- cercai di protestare ma senza successo.
-Prima, però, voglio che tu mi dica una cosa.-
-Quel bacio...- Stavo per dire che era stato un errore. Che era capitato solo a causa di un complotto di mio fratello a favore del suo amico. 
-Sì, quel bacio. Ti è piaciuto? Dimmelo, Heather, ti prego. So che hai provato quello che ho provato io, ma voglio sentirlo da te. Non mentire a me e a te stessa.-
-Un'affermazione piuttosto presuntuosa da parte tua.-
-Simili scintille non si sentono se non c'è partecipazione anche dall'altra parte.-
-Devi esserne esperto se sai tutto ciò.-
E a quelle parole, vidi il suo sguardo irrigidirsi. Un misto tra rabbia e tristezza.
-Pensavo che non credessi ai pettegolezzi.-
-Non prendermi in giro, Alan. Ho sentito troppe ragazze decantare le tue lodi, per pensare di te il contrario.-
-Non ti mento dicendo che tu sia stata la prima che ho baciato ma ti posso assicurare che non ho tutta questa esperienza per cui mi lodano. Cazzo, Heather, ti amo da così tanto tempo che non ho mai pensato di andare oltre con nessun'altra.-
La sua confessione mi colpì con la potenza di un uragano. Stava dicendo che...
-No, non è possibile- dissi più a me stessa che a lui. Non poteva essere ancora vergine. Era Alan Campbell, la “fiamma” della nostra scuola. 
-Invece, ti giuro che è così ed è piuttosto deprimente ammetterlo per un ragazzo.-
Vidi che le sue guance si erano un po' imporporate. Diceva il vero. Davvero scioccante.
-Oh…- riuscii solo a dire.
-Ci sei sempre stata tu, Heather, il mio “fiorellino” acido e testardo. Ti ho amata quando, a dieci anni, mi hai battuto a basket. Ti ho desiderata quando un paio di anni fa, per farmi un dispetto, ci hai buttato entrambi in piscina. Fu allora che mi accorsi che avevi delle belle tette. Ahi!- All'ultimo gli diedi un pizzicotto sul braccio. Ricordavo quel giorno. Eravamo a una festa in piscina di un amico in comune e lo scherzo mi si ritorse contro ritrovandomi con i vestiti fradici. Non avevo idea che lui avesse fatto simili pensieri.
-Basta, Alan.-
-Io ti amo. Ti ho già detto che non siamo più bambini e io sono stanco di nascondere i miei sentimenti. Tutti lo sapevano, perché pensi che tuo padre cercasse di tenerci distanti quando eravamo in casa? David, invece, mi ha preso in giro varie volte e ha cercato di darmi consigli per affrontarti. Isabel, non ne parliamo. Era talmente euforica che pensava già al nostro matrimonio.-
Guardai in basso con il viso in fiamme. Tipico di Isabel esagerare così. Reagiva allo stesso modo con le coppie di cui leggevamo nei nostri romanzi.
Mi allontanai di più da lui. Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia. Era troppo da sopportare.
-Mi dispiace. Io... devo pensarci. Scusami.- E scappai via. Lontano da sentimenti che ancora dovevo comprendere bene.

Piansi per un’ora buona prima che Theo si presentasse nella mia stanza. Bussò con delicatezza, quasi non lo sentii quando lo fece. Si avvicinò con cautela, come per paura di rompermi al minimo respiro. Sembrava che avessi avuto una delusione d'amore quando alla fine era tutto il contrario. Ormai avevo perdonato anche David per quello che aveva fatto alla festa, perché in buona fede, ma lui ancora non lo sapeva e mi stava lasciando il tempo giusto per capire. Theo, invece, era lì. C'era sempre stato per la famiglia, per me.
-Ehi, piccola. Ti va di parlarne?- mi accarezzò le spalle, stringendomi a lui.
-Che cos'è l'amore, Theo?- me ne uscii di punto in bianco.
Lui mi guardò serio e poi sul suo viso spuntò un leggero sorriso.
-A quanto pare il giovane Campbell si è fatto avanti. Ce ne ha messo di tempo.-
Sgranai gli occhi. Allora era vero che lo sapevano tutti dei sentimenti di Alan. Tutti tranne la diretta interessata.
-Mi sento tanto stupida. Non mi ero accorta di niente.-
-Diciamo che non hai mai notato ciò che succede fuori dai tuoi romanzi. Per anni non ha fatto che guardarti e i dispetti che ti faceva servivano solo per catturare la tua attenzione.-
Rimasi in silenzio, con lo sguardo sul pavimento.
-Vuoi davvero sapere cos'è l'amore?- continuò, a quel punto.
-Sì, ti prego, dimmelo.-
-È quando ti senti mancare il respiro nel vedere il suo sorriso. È quando senti la sua mancanza nello stare lontani. Quando senti le farfalle nello stomaco e il cuore battere all'impazzata nel vederlo o nel pensare a lui. L'amore è un sacco di cose, Heather. Sta a te decidere se aprire il tuo cuore. Sei giovane, potresti sbagliare, o forse no. Solo il tempo dirà se avrai preso la decisione giusta.-
-Non c'è un modo per saperlo subito?-
-No, ma ti fidi di me?-
-Certo.-
-Allora ti posso dire che il mio istinto non si sbaglia e che sarai felice con lui. Conosco entrambi da quando eravate piccoli, è un bravo ragazzo ed è sincero. Sono sicuro che ti tratterà come il più prezioso dei tesori- mi prese la mano e la strinse. Il suo calore mi rassicurò.
Sorrisi lievemente e lo guardai con le lacrime agli occhi.
-Grazie.- Un flebile sussurro che udì comunque. 
Con il sorriso sulle labbra, mi baciò la fronte e mi abbracciò. -È stato un piacere.-

Il giorno dopo, ero seduta su una panchina. Isabel mi aveva dato appuntamento al parco vicino e stavo attendendo il suo arrivo. Pensavo che fosse arrabbiata con me per come avevo trattato il suo gemello ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Il suo tono al telefono quando mi aveva chiesto di vederci era, come sempre, gentile.
Era una giornata ventosa. Era già la quinta volta che i capelli mi coprivano la faccia e li rimettevo dietro. A un tratto, però, i miei occhi furono catturati da un foglio accartocciato, il vento lo aveva portato ai miei piedi. Fu come un déjà-vù. Ricordai le parole che avevo letto qualche giorno prima e la situazione mi parve inverosimile.
Raccolsi il foglio e lo aprii. Fu davvero come se il tempo si fermasse. C'erano scritte solo due parole ma in quelle poche lettere vi era racchiusa la mia felicità. Tutto questo era molto meglio dei miei romanzi.
Ti amo.
Solo questo e io scoppiai a piangere.
-Se avessi saputo che ti avrebbe fatto questo effetto, avrei evitato- disse la sua voce. Alan era a pochi passi da me e nel suo sguardo c'era speranza mista a preoccupazione.
-Scherzi? È la cosa più bella che qualcuno abbia mai fatto per me- risposi, asciugandomi le lacrime.
-Adesso che mi dici? Sono all'altezza dei tuoi romanzi?-
-Oh sì. Devo ammettere che anche la realtà ha il suo fascino, grazie a te.-
-Ha, quindi, qualche possibilità, questo affascinante giovane uomo, di avere il tuo cuore?- mi chiese. Le mani strette, in attesa.
Avevo già compreso di amarlo ma, dopo quelle parole, lo amai ancora di più. Sentii che stavo per fare la scelta migliore della mia vita.
Mi avvicinai a lui e gli presi le mani. Feci un respiro profondo e lo guardai dritto negli occhi.
-Sì. Ti amo, Alan Campbell, e, se vorrai, sarò tua per sempre.-
A malapena finii la frase che mi strinse in un abbraccio. I nostri cuori battevano all'unisono.
-È quello che ho sempre desiderato. Ora e sempre.-
E poi le sue labbra toccarono le mie, all'inizio con gentilezza e premura, poi con una passione crescente. La nostra storia ebbe inizio e da quel momento mi sentii la ragazza più fortunata dell'universo. Non invidiai più le eroine dei romanzi, ero diventata una di loro e avrei vissuto una vita piena di felicità e amore.

FINE

_______________

Lo so. Sono caduta di nuovo nei cliché e sul genere Young Adult. Per essere un'amante di fantasy è alquanto strano ma forse è il fatto che essere scrittrice e lettrice sono due cose diverse. Da scrittrice, con il genere romance vado sul sicuro mentre so che con il fantasy sarei una frana con le descrizioni, ecc..
Magari, fra qualche mese, proverò anche quello ma per ora voglio andare sul semplice per imparare le basi.
A presto e buone vacanze dalla vostra Tany!