martedì 23 febbraio 2021

Recensione - La sorella minore di Catherine Hubback

 


Salve a tutti, readers! Finiamo in bellezza questa iniziativa dandovi la nostra opinione in anteprima su questo romanzo.

Titolo: La sorella minore
Titolo originale: The Younger Sister
Autrice: Catherine Hubback 
Traduttore: Maria Elena Salvatore
Illustratore: Marilena Imparato
Editore: Vintage Editore
Anno edizione: 2021
PREZZO:  € 15,00 

Cresciuta dai suoi ricchi zii, Emma Watson ha vissuto una vita molto diversa dalle sue sorelle e dai suoi fratelli. Ma dopo la morte dell’amato zio e le seconde nozze della sconsiderata zia, si troverà costretta a far ritorno nella più modesta casa paterna, dove avrà modo di conoscere la propria famiglia e confrontarsi con uno stile di vita e una mentalità completamente diverse dalle sue. In una famiglia di umili condizioni, in cui il matrimonio sembra essere l’unica speranza di salvezza per le sorelle, l’orgoglio di Emma non mancherà di creare stupore e ammirazione. La sua bellezza e il suo carattere deciso la metteranno fin da subito sotto gli occhi attenti dei giovanotti del circondario, arrivando a stuzzicare l’interesse anche dei membri della society. Ma se gli occhi possono essere accecati dal bagliore dello sfarzo, al cuore a volte basta un sussurro sincero per cedere definitivamente...


Quando si lascia un opera incompiuta, si ha la spiacevole sensazione di smarrimento. Possiamo elaborare mille ipotesi, creare fan fiction per soddisfare il nostro amore per il romanzo in questione. Ma nel caso dei Watson, che la cara zia Jane ha lasciato in sospeso, ci sono stati degli autori che hanno tentato di dargli una giusta conclusione, tra cui sua nipote, Catherine Hubback.  Jane Austen ha lasciato il romanzo originale a soli pochi capitoli ma ha fatto sapere alla sua confidente, sua sorella Cassandra, come sarebbe andata la storia. Il testo originale non è mai arrivato nelle mani della Hubback ma dai racconti della zia Cassandra è riuscita a elaborare una trilogia sui Watson. Tutto ciò mi ha molto incuriosito e ho subito voluto leggere questo primo romanzo. Diciamo che non è come me lo aspettavo ma, nonostante i suoi difetti, è stato affascinante vedere un romanzo ambientato in periodo georgiano scritto da una donna del periodo vittoriano. Ne sono cambiate di cose in Inghilterra in quell'arco di tempo, poco ma sicuro. 

Il reverendo Watson è un vedovo che vive a Winston ed è padre di sei figli, due maschi e quattro femmine. Alla morte di sua moglie, si trova in difficoltà a crescere la prole ma in suo aiuto giunge un facoltoso parente che decide di adottare la più piccola delle figlie, Emma. Quest'ultima viene cresciuta amorevolmente dai suoi zii, senza mai mancarle nulla, ma la morte dello zio e l'abbandono da parte della zia, la riporta alla vecchia vita di campagna al fianco di un padre malato e di una sorella gentile e premurosa. Un giorno, ha l'opportunità di partecipare a un ballo e lì fa la conoscenza dell'impudente quanto affascinante Tom Musgrave, della nobile famiglia Osborne, del cordiale Mr Howard, della sorella vedova di quest'ultimo e di codesta figlio. La bellezza e la grazia di Emma attireranno l'attenzione di pretendenti tra cui Lord Osborne che cerca di conquistarla con ogni mezzo possibile. Peccato che la ragazza non sia interessata a lui e, per quanto ricco, non voglia assolutamente sposarsi senza amore.

In Emma Watson ho visto la risolutezza di Elizabeth Bennet. Lei è una donna dai modi raffinati che si ritrova ad ambientarsi in un ambiente a lei estraneo. È diversa dalla sua famiglia, è stata cresciuta negli agi, e questo le causa problemi nel suo ritorno alle origini. I pretendenti per il suo cuore non le mancherebbero ma solo uno sembra piacerle sia nei modi che nell'aspetto e spero di leggere di più su di lui in seguito. 

Lo stile antico della Hubback non è male ma a tratti ho trovato la storia noiosa. L'autrice interpreta a modo suo la trama creata da sua zia e ne entra a far parte come una specie di voce narrante. Qualche volta si rivolge al lettore spiegando alcuni aspetti dell'epoca in cui vivevano i Watson che differiscono con quella in cui viveva lei. Questo primo volume non mi è dispiaciuto però lo reputo piuttosto 'fiacco', senza niente di veramente interessante, ma spero che nei prossimi volumi ci sia più sostanza.

Grazie alla Vintage per la copia omaggio!




1 commento:

  1. Dalla trama di questo libro esce proprio il timbro di Jane Austen, anche se la versione della nipote probabilmente aggiunge un tocco originale al romanzo. Sono molto curiosa di leggerlo

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