Rubrica a cadenza mensile ideata da Lara della Nicchia Letteraria |
Buonasera, miei cari lettori. All'ultimo ma ancora in tempo per farvi leggere un altro mio racconto. Il tema scelto stavolta è il SOGNO. Ci ho messo molto a decidermi ma forse sono riuscita a buttare giù qualcosa di decente.
Canto silenzioso
TRAMA: Calliope, detta Callie, è figlia di due famosi cantanti. Il suo nome doveva essere una benedizione ma purtroppo la ragazza è nata muta, infrangendo il suo sogno di diventare come i genitori. Tuttavia... c'è un modo per darle una voce che tutti possono apprezzare.
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Roma, 2010
Quante volte ho sentito il mio cuore spezzarsi. Le mie speranze avvizzire come fiori abbandonati.
Il mio nome doveva essere una benedizione, non una presa in giro.
Calliope, colei che ha una bella voce. Il suo significato si prende costantemente gioco di me. Ride del mio dolore.
Sarei potuta nascere con una stupenda voce. So che avrei potuto. Ma la vita è stata ingiusta con me fin dal mio primo respiro.
All'inizio i miei genitori pensavano fossi solo timida, che fosse solo un ritardo, dopotutto ogni bambino ha i suoi tempi di apprendimento. Ma si sbagliavano.
Valerio e Diletta Flamini erano due cantanti molto acclamati. Si erano conosciuti a un concerto di beneficenza e da lì fu amore a prima vista. Chi l'avrebbe mai detto che dalla loro unione uscisse fuori una come me. Muta, senza possibilità di farmi sentire al mondo se non con dei gesti o scritte.
Mi sentivo infranta. Il mio sogno andato come una nuvola di vapore. Le parole dei dottori erano stati come pugnali, conficcati senza pietà. Non lasciarono scampo.
Vostra figlia non potrà mai parlare.
Mai parlare.
Non ero altro che un guscio vuoto.
Firenze, 2018
A distanza di anni, da quando avevamo scoperto il mio problema, potevo dire di essere riuscita ad accettare la realtà. Non fu facile, anzi, fu doloroso. Nessuno riuscì a farmi reagire alla delusione, niente riuscì a distrarmi dal mio struggimento.
Ci trasferimmo a Firenze ma neanche la bellezza della città fece effetto. Almeno finché non andai a un concerto all'aperto. I miei genitori furono invitati come ospiti e, praticamente, mi costrinsero ad accompagnarli. Fu grazie alla loro testardaggine che trovai una luce di speranza.
Una ragazza si esibì con il violino. Un suono meraviglioso, fu come un balsamo per il mio animo ferito. Prima di allora non avevo mai sentito quello strumento e avevo sempre pensato che fosse troppo delicato per i miei gusti musicali. Ma dovetti ricredermi. Dopo aver sentito quel suono, ne volli ancora. Diventò una droga. Fissai il violino come un naufrago la nave che lo avrebbe portato in salvo e presi la mia decisione.
Imparai a suonare il violino. Trovai la mia voce.
Ogni giorno andai a lezione. Ci misi una dedizione quasi maniacale ma il mio impegno aveva dato i suoi frutti. A vent'anni diventai una delle migliori violiniste italiane. Nessuno credeva che una bambola difettosa come me potesse farcela. Ma alla fine avevo vinto io contro il Destino.
Non ero più un brutto anatroccolo, ero diventata un cigno. Aprii le ali e volai in alto, prendendomi la mia rivincita su ciò che mi era stato rubato.
FINE
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E' molto corto rispetto ai suoi precedenti, lo so. Ma per questa volta ho voluto dare più importanza ai sentimenti che alla quantità di parole. Mi auguro che vi sia piaciuto ugualmente.
Alla prossima!
Che trama interessante, di certo originale. Hai creato una protagonista dolce e sognatrice di cui, lo ammetto, avrei voluto saperne di più.
RispondiEliminaSì, è vero è corto e sembra un resoconto molto breve come una sorta di diario sulle cose belle che le sono capitate, ma mi è piaciuto molto. Complimenti soprattutto per l'originalità.
La storia è molto carina, il personaggio di Calliope è molto bello . Unica pecca ,troppo breve per affezionati a un personaggio che è davvero interessante
RispondiEliminaCiao Tania! È vero, la tua storia è breve e lascia la voglia di scoprire qualcosa di più, ma tutti i punti essenziali ci sono. Mi hai fatto venire in mente un romanzo di Camilleri, un classico del commissario Montalbano: "La voce del violino". Potrebbe essere un buon titolo alternativo :-) Scherzi a parte, anche gli strumenti "cantano" una melodia tutta loro. Il messaggio di speranza è rinascita, poi, è davvero costruttivo. In definitiva il tuo racconto mi è proprio piaciuto! Alla prossima!
RispondiEliminaCiao. Una storia breve, ma sicuramente dolce e con un messaggio forte. Mi è piaciuta la speranza, la rinascita che vengono messe in evidenza, il fatto che perdendo una cosa importante non significa la fine di tutto, ma l'inizio di qualcosa di nuovo.
RispondiEliminaBravissima,
Chris
Ciao Tany! Credo che la lunghezza di un racconto sia del tutto ininfluente quando il contenuto regala emozioni, e qui trovo che ci siano tanti sentimenti che rendono la brevità un fattore del tutto secondario! Sei riuscita, in poco, a tirare fuori una protagonista con parecchi spunti di riflessione, che ci insegna a trovare la speranza anche quando tutto sembra solo volerci prendere in giro: un messaggio splendido. A mio avviso sei stata molto brava e chissà, mai dire mai: magari in un prossimo racconto ci farai conoscere meglio questa ragazza e la sua storia :) Ci spero! Grazie per queste brevi ma intense emozioni! Alla prossima lettura, Stephi
RispondiEliminaTania, il tuo racconto è davvero bello, invece. Complimenti davvero. Una storia intensa davvero e per me dovresti svilupparla in altri racconti perché l'idea è davvero buona. Continua... Complimenti. Silvia tra le righe.
RispondiEliminaOk, mi sono emozionata perché, oltre al fatto che una povera ragazza, figlia di due cantanti, priva naturalmente di voce colpisce subito al cuore senza manco l'aiuto da casa, mi hai ricordato un mio personaggio a cui ho regalato un pezzo di anima qualche mese fa :3 Non ti dico quale perché, dopotutto, siamo qui per il tuo racconto, ma ti ringrazio comunque per avermi stuzzicato la mente con il pensiero "Forse dovrei continuare quella storia!" XD
RispondiEliminaIn ogni caso, te lo confesso, a malincuore: avrei voluto ci fosse più sostanza nel testo, così da permettermi di legare la mia persona a doppio filo con Calliope e la sua sventura tramutatasi in un dono senza precedenti :/ Non mi fraintendere, eh! I racconti brevi sono importanti tanto quanto i lunghi, ma è facilissimo cadere nel suddetto sbaglio, cioè limitarsi a un meno che doveva essere più -ogni volta che ne pubblico uno, infatti, mi chiedo sempre se il testo non risulti troppo stringato T_T È successo in passato, ergo lo spettro dell'errore mi è rimasto addosso come una cozza allo scoglio AHAHAH- :( Per questa ragione ti aspetto al varco con un seguito bello corposo come sai fare tu... Perché ci sarà una "nuova puntata" per la violinista, vero? :3