Capitolo 2
Tutta la compagnia del circo si era addormentata nelle loro stanze. Tutta tranne una persona. La piccola Fine era uscita a guardare i fiori del giardino. Adorava i fiori, soprattutto le rose rosse. Ne trovò tantissime e rimase ad osservarle con gioia.
Ben presto fu raggiunta da qualcuno che la sorprese.
-Ti piacciono le rose?-
-Eh? Ah! Siete voi, signorino. Mi avete spaventata-
-Scusami se ti ho disturbato. Non sapevo fossi così concentrata a guardare i fiori-
-Mi fermo spesso a guardarli. Sono gli unici momenti che mi sento bene con me stessa. A parte quando canto. Entro in un mondo tutto mio-
-Capisco. Un po’ ti invidio. Hai un tuo posto speciale-
-Voi, signorino, non ce lo avete?-
-No purtroppo- disse rattristandosi.
-Allora farete parte anche voi del mio rifugio- annunciò sorridendogli.
-Ma ne sei sicura? Posso davvero?- chiese incredulo. Nessuno gli aveva mai detto quelle cose. Nessuno ha mai voluto toglierlo dalla sua gabbia dorata di solitudine.
-Certo. Comunque qual è il vostro nome?-
-Mi chiamo Shade-
-Avete un bel nome. Il mio lo hanno scelto guardando appunto una rosa rossa e voi?-
-A me hanno raccontato che hanno deciso di chiamarmi così dopo aver visto l’eclissi di dieci anni fa-
-Wow! È davvero bello!-
-Quindi è per la scelta del tuo nome che ti piacciono tanto le rose-
-Sì. Mia madre e mio padre, prima di morire, mi mettevano sempre delle rose nella mia culla. È da allora che le adoro-
-Sei orfana?-
-Da diversi anni ormai. Ma non mi sento sola. Ho tutta la compagnia che mi aiuta a vivere e che mi vuole bene-
-Anch’io non ho più i genitori. Sono stato affidato allo zio quando avevo 6 anni-
-Allora anche voi siete orfano come me-
-Proprio così-
-Mi dispiace- disse con sguardo triste.
-Non ti preoccupare. La vita continua e loro vegliano su di me anche in paradiso-
-Avete ragione-
-Dai! Smettila di darmi del voi. Mi fa sentire un vecchio. Dopotutto ho solo due anni in più di te. Dammi del tu da bravi amici, d’accordo?- gli disse con un sorriso, Shade. Era raro che sorridesse. Nella corte non aveva mai motivi per sorridere e gioire.
-D’accordo, Shade-
-Bene. Parlando d’altro, la tua voce è davvero meravigliosa. Anche se scommetto che te lo hanno già detto in tanti. Solo che è stupefacente. Non pensavo esistesse una voce come quella delle sirene tra gli esseri umani-
-Non so nemmeno io il perché di questo dono. Ci sono nata e basta. Secondo me è in memoria di mia madre. Anche lei aveva una bella voce e conobbe mio padre cantando proprio in riva al mare come una sirena. Mio padre era un marinaio, sai? E adoro il mare-
-Perciò hai il mare nel sangue. Anch’io lo adoro. Il mio sogno sarebbe quello di solcare i mari di tutto il mondo in cerca di avventure ma purtroppo mio zio non me lo permetterà mai-
-Mai rinunciare ai sogni. Me lo dicevano sempre. Se ci credi fermamente puoi riuscire in qualsiasi cosa-
-Grazie per le tue parole. E il tuo sogno quale sarebbe?-
-Ecco… io non ne ho uno in particolare ancora- disse imbarazzata.
-Nessuno? Strano. Di solito le femmine sognano subito di diventare delle buone mogli e delle brave madri-
-Forse quando sarò adulta ma il mio sogno in assoluto adesso non lo so qual è-
-Vedremo. Comunque tu per me sarai sempre la mia principessa cantante. Ti chiamerò così, d’ora in poi. Va bene?-
-Sì. Però io non sono una principessa-
-Per me lo sei. Non serve una coroncina e un titolo per essere principesse. C’è anche la nobiltà d’animo-
-Che significa?-
-Lo capirai tra qualche anno, Fine. Lo capirai- disse mettendogli una rosa tra i suoi soffici capelli rossi.
-Se lo dici tu- rispose arrossita. Lei non se n’era ancora accorta ma Shade diventò da allora il suo primo amore. E anche lui presto se ne sarebbe accorto di questo nuovo sentimento, ricambiandolo con tutto se stesso.
Continua…
Capitolo 3
I tre giorni di permanenza del circo passarono tra canzoni in mezzo alla corte e divertimenti tra i due ragazzi. Fine e Shade impararono molte cose di loro. Soprattutto che Fine, oltre ad avere una voce stupenda, aveva anche un sorriso incantevole in grado di ammaliare completamente. Ma purtroppo si sarebbero dovuti separare tra qualche ora. Stavano soli a giocare nella spiaggia e dopo un po’ si fermarono ad osservare il paesaggio marittimo.
-Mi dispiace che tra poco dovremo salutarci. Ma tanto tornerai, non è vero, Fine?-
-Certo che tornerò Shade! Tu sei l’unico nobile che non mi abbia trattata come un oggetto. Ti… ti voglio bene e non ti dimenticherò mai. Nemmeno quando sarò lontana-
-Anch’io ti voglio bene e non ti dimenticherò. Prendi questa- e gli mise una collana con una conchiglia con incise le iniziali dei loro nomi. FS.
-Che bella! le hai incise tu le iniziali?-
-Sì. Per ricordarti sempre di me e della nostra amicizia. A presto, mia principessa cantante- disse baciandola sulla guancia e poi cominciare ad avviarsi al castello.
Fine non lo aveva seguito. Era rimasta immobile e con il viso arrossato. Il gesto di Shade l’aveva molto sorpresa e anche lui ne era sorpreso e si era girato apposta per non far vedere il suo lieve rossore.
Tuttavia l’imbarazzo svanì con l’apparire di pirati di fronte al ragazzo.
-Chi siete?- chiese Shade.
-Siamo i pirati del capitano Eclipse. Abbiamo l’ordine di catturarti e di prenderti in ostaggio. Il tuo zietto ci darà una grossa ricompensa per riavere il suo erede- spiegò un pirata afferrandolo per poi trasportarlo sulla nave insieme agli altri.
-LASCIATEMI ANDARE!- urlò Shade.
-Shade? Che succede Shade?- domandò risvegliandosi dai suoi pensieri, Fine. Corse veloce verso a dove aveva sentito la voce e vide una nave che si stava allontanando con a bordo il suo amico.
-SHADE!- lo chiamò correndo verso la nave.
-FINE! VAI VIA DI QUI! SCAPPA!- gli disse lui dal ponte.
-NO! SHADE!- ma non ebbe risposta poiché la nave si era già allontanata troppo.
“Oh no, Shade!... Ti ritroverò un giorno. Te lo prometto. Ci rivedremo fosse l’ultima cosa che faccio” si giurò la piccola Fine cadendo sulla riva piangendo.
Continua…
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