venerdì 13 agosto 2010

Capitoli 6-7


Capitolo 6

La notte si pensava che sarebbe passata tranquilla ma invece, ecco che spunta una nave nemica pronta ad attaccare il capitano Eclipse e i suoi.
Lui si svegliò di soprassalto e senza svegliare Fine, andò a comandare gli altri di prepararsi a combattere. Non si poteva mai dormire tranquilli nella vita di un pirata!
Tutta la ciurma era sul ponte armata fino ai denti e aspettavano con impazienza di uccidere coloro che avevano disturbato il loro sonno.
La battaglia durò un bel po’. Fine non si era accorta di niente finché non sentì delle urla troppo forti provenire dal ponte. Si alzò e andò a vedere. Ormai il combattimento era quasi finito visto che c’erano rimasti solo due uomini nemici.
-Dove siete nascosti, maledetti?- tuonò il capitano sporco di sangue cercando di capire dov’erano gli ultimi rimasti. La sua spada era piena di sangue e nel bel viso di Eclipse si poteva leggere una specie di divertimento nell’ uccidere. E a lei questo non piaceva.
-C-capitano- disse sconvolta nel vedere uno spettacolo così raccapricciante. Marinai morti sparsi nel ponte. Armi finite a fare da tappeto.
-Oh guarda! Ti sei svegliata, principessa Francis- poi accorgendosi del suo sguardo sconvolto aggiunse: -Che hai? Non hai mai visto del sangue prima d’ora?-
-V-voi uccidete?-
-Certo che uccido. È nella natura di un pirata uccidere senza pietà-
L’ultimo uomo che mancava da eliminare stava alle spalle di Fine e proprio quando stava per aggredirla, Eclipse prese tra le sue braccia la ragazza e sferrò la sua spada trafiggendolo a morte.
“Mi ha salvata un'altra volta” pensava Fine guardandolo negli occhi.
-Dovresti stare più attenta d’ora in avanti, ragazzina. Questa nave non è fatta per fare una gita turistica-
-Questo lo so e lasciatemi- disse scostandosi.
-Noi uccidiamo per ciò che crediamo giusto. Un mondo senza regole e condanne. Non facciamo come quei stupidi governatori che non fanno altro che arricchirsi con il denaro guadagnato con tanto sudore dalla povera gente. Capisci quello che voglio dire?-
-Sì. Comprendo ciò che intendete-
-E siamo disposti a sacrificare chiunque sia inutile, perfino una ragazza fragile come te, per in nostri scopi-
-Se è così, allora perché mi salvate se vi sono di intralcio?- gli domandò. Lui ha quella domanda non sapeva rispondere e così lasciò via libera al suo carattere arrogante. Conficcò la sua spada nel terreno e velocemente andò a fare una cosa che lasciò la ciurma a bocca aperta. La baciò. Il suo bacio era duro e passionale. Poi staccandosi gli disse delle parole all’orecchio.
-Non farti venire strane idee, bellezza. Tu sei qui solo per non farmi annoiare in questo lungo viaggio. Perciò non ti accomodare tanto- gli disse con un sorrisino arrogante. Lei era rimasta scioccata. Il suo primo bacio. Doveva essere di Shade e invece lo aveva avuto dal capitano Eclipse. Colui che gli portò via il suo amore.  Riprendendo coscienza della situazione, gli mollò uno schiaffo.
-Siete un disgustoso bastardo!- urlò scappando in cabina a piangere.
Eclipse si toccò la guancia rossa sorridendo. Quella ragazza gli piaceva ogni secondo di più. Era diversa dalle sgualdrine che frequentava nelle locande. Pronte a soddisfarlo ad ogni sua richiesta. Almeno Fine aveva coraggio per contraddirlo. Un coraggio che non aveva mai visto.
-Presto arriveremo al porto di Panama. Ormai è l’alba. Preparatevi- ordinò.
-Certo, capitano- disse un pirata riprendendosi dallo spettacolo appena intrapreso.

Continua…

Capitolo 7

Erano salpati al porto di Panama che erano le 7 del mattino. Fine era ancora arrabbiata nei confronti di Eclipse e non lo aveva più degnato di uno sguardo. Non gli rivolse la parola nemmeno quando scesero dalla nave per andare a fare provviste. Lei non poteva opporsi. Quel cretino del capitano le aveva legato il piede per portarla a spasso come un cagnolino.  Ma se sperava che cedeva, si sbagliava eccome!
-Ancora arrabbiata? Tanto so che ti è piaciuto. Non fare la difficile- disse arrogante, Eclipse.
-Non mi è piaciuto per niente, invece. Avrei preferito di gran lunga baciare un pesce-
-Quando ammetterai che non hai speranze di resistermi?-
-E voi quando ammetterete che siete uno sbruffone che pensa solamente che le donne devono cadervi tutte ai piedi?-
-Wow! Mi piace il tuo coraggio, piccola. Finalmente ho trovato una degna sfida-
-Ne sono onorata. Perché con me non vincerete. Il mio cuore è già occupato da anni-
-Dal nipote morto del governatore?-
-Lui-non-è-morto- disse scandendo ogni parola con rabbia. Se lo sentiva. Shade era vivo e la stava aspettando.
-Continua con le illusioni, Francis. Il peggio è per te se vuoi soffrire inutilmente- disse serio trascinandola in una locanda con la ciurma. Era ormai sera inoltrata e appena entrata, Fine si stupì del nuovo ambiente che trovò lì dentro. La prima volta che entrava in una locanda. Uomini ubriachi che continuavano a scolarsi litri di alcool e donne dagli abiti provocanti che invitavano a bere ancora o a seguirle di sopra nel loro letto. Un luogo degno di quella marmaglia di farabutti. Si girò cercando di capire che cosa volevano fare i suoi compagni d’avventura e rimase allibita nel vedere il capitano circondato da cinque sgualdrine che lui baciava una ad una.
“Che lurido verme! Se pensa che io sia come quelle sempliciotte, può cambiare subito opinione”
Lui si girò su di lei sorridendo soddisfatto e chiamò la vecchia proprietaria della locanda.
-Ehy vecchia Drusilla! Per caso ti servirebbe un'altra cameriera?- chiese il bel capitano.
-Che hai da propormi stavolta, Eclipse?-
-Ho giusto qui un ottimo acquisto- disse tirando la corda legata al piede di Fine facendola mettere di fronte all’anziana.
-Ummm… di certo è molto bella. Però vestita così, perde molto fascino. E poi purtroppo siamo al completo- disse osservandola dalla testa ai piedi. Una donna vestita da uomo non era mai ben vista dalle maggior parte delle persone. Pensavano che le femmine dovevano occuparsi solo di dare piacere all’uomo o badare alle faccende domestiche. Un assurdità, secondo Fine.
-Mia cara Drusilla! Come al solito giudichi troppo in fretta. Questa ragazza non ha solo bellezza ma anche una bellissima voce-
-E’ una cantante? Ok. Proviamo. Facci sentire, dolcezza- gli disse la vecchia locandiera lanciandola come un sacco di patate in mezzo alla locanda circondata da tutti che erano rimasti a fissarla in silenzio.
Lei sbuffò. Non aveva altra scelta. E così cominciò a cantare la sua melodia.
Eclipse non aveva mentito. La voce di Fine era a dir poco magnifica e i presenti rimasero ad ascoltarla ad occhi chiusi assaporando ogni attimo della canzone.
“Ho sempre amato sentire la tua voce, Fine. Era l’unica cosa che mi faceva rilassare ed entrare nel nostro mondo privato” pensò il capitano sorridendo. Fine se ne accorse e non ne capì il motivo. Non era un sorriso sghembo quello che si era stampato sul volto di Eclipse ma un sorriso dolce e nostalgico.
Lui uscì, non sopportando più quei ricordi d’infanzia. Fine finì di cantare guadagnandosi gli applausi di tutti. Voleva seguirlo ma fu agguantata dalle donne della locanda che gli facevano i complimenti e che la supplicavano di cantare ancora.
Intanto, Eclipse se ne ritornò a bordo della nave e ammirava le stelle pensando al suo passato.
Non doveva cedere ai ricordi. Con l’arrivo di Fine, la sua infanzia ritornò di nuovo viva nel suo cuore. Solo lei era stata la sua gioia. Lui era scappato dal destino che gli stava creando lo zio e che non gli piaceva. Non voleva diventare un tiranno.  Così scelse di diventare un pirata. Una fuga dallo zio si poteva definire tutto ciò. E non ne era pentito. Anzi. Ne era felice. Era libero. Libero dalle scelte altrui e dall’ingiustizia. Fine era l’unica che l’avesse capito e che gli aveva portato felicità. Era stata il suo primo grande amore. Anche se allora era solo una bambina, la sua voce e il suo carattere allegro e pieno di vita lo avevano conquistato subito. Adesso, invece, era diventata ancora meglio. Non solo aveva lo stesso carattere e voce di quand’era piccola. Si era aggiunta anche la bellezza. Era bellissima. Molto. Ogni volta che la guardava, aveva un enorme voglia di possederla nel suo letto. Ma la cosa sarebbe stata molto difficile.
-ECLIPSE! Dannato! Mi avete lasciato in quella gabbia di matti!- esclamò furiosa Fine. L’avevano “travestita” da bambolina con un vestito assurdo pieno di trine e merletti e non si staccavano più da lei.
-Ah ah… Come diavolo sei vestita? Sei ridicola- disse ridendo lui.
-Spiritoso! Quelle scalmanate non facevano che trattarmi come una bambola. E mi hanno vestita così!- disse cercando di togliersi qualcosa. Si tolse il mantello e la giacca e rimase con un vestito lungo rosa pallido con spalline di seta rosa. Bhè! Almeno adesso era decente!
-Ora stai benissimo. Sei molto attraente così- disse lui.
-Grazie. Ma è inutile che mi adulate. Non basterà qualche parolina gentile per farmi entrare nel vostro letto. Vi devo parlare, Eclipse. E vorrò solo la verità-

Continua…

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