venerdì 13 agosto 2010

Capitoli 20-21


Capitolo 20

Lei era troppo imbarazzata per finire di parlare. Shade accorgendosi di ciò, si levò la giacca blu e gliela mise addosso cercando di toccarla il meno possibile.
-Adesso almeno sei coperta. Allora? Perché ci tieni tanto a sapere?- gli chiese lui.
-P-perché… i-io…-
-Tu?-
-N-niente. Lascia perdere. Dimentica quello che ti ho detto-
-Assolutamente no! Ora sono io quello che vuole sapere. Voglio che tu finisca la frase-
-Basta Shade! Avevo solo perso un po’ la testa-
-A me non la dai a bere. Sei una vigliacca, Fine! Possibile che tu non riesca a seguire il tuo cuore per una volta e a dire qualcosa? Ti credevo diversa-
-Parli proprio tu che non hai voluto rispondere alle mie domande di prima-
-Non è vero che non ho voluto. Tu me le hai fatte così all’improvviso e io di conseguenza ne ero impreparato. Tutto qui-
-Sì. come no.-
-Dannazione, Fine! Come hai potuto farmi delle domande del genere quando sai quel che già provo? Vuoi farmi morire, non è così?-
-Ma di che parli?-
-Che ti amo follemente, mocciosa!- ammise
-M-mi stai prendendo in giro-
-Hai voluto una risposta alle tue domande ed io te l’ho data. Ne vuoi altre? Allora prima di tutto per me non sei una bambina. Secondo, non è solo desiderio quello che provo per te, e terzo, ti amo anche. Ora sei soddisfatta?-
-Ho capito, Shade. Ora però finiscila di guardarmi con quegli occhi- disse rossa per lo sguardo penetrante di lui. La stava facendo sentire più nuda di quanto lo era in quel momento.
-Quali occhi?- sussurrò avvicinandosi al suo viso.
-Non farlo, Shade. Ti prego- gli disse capendo le sue intenzioni di baciarla e di approfondire il contatto.
-Perché, Fine? Io ti ho dato le mie risposte. Adesso voglio le tue-
-P-per me è più difficile. Capisco i miei sentimenti ma non riesco mai a rivelarli-
-Voglio solo che tu mi dica una cosa. Mi basterà solo un sì o un no-
-Dimmi allora-
-Tu mi ami?-
-Shade…i-io….- stava per rispondere quando entrambi sentirono le voci della ciurma che li stavano cercando.
-CAPITANO! FRANCIS! DOVE SIETE?- li chiamavano i compagni.
Eclipse, dopo aver sbuffato arrabbiato per l’ennesima interruzione, si decise a rispondere.
-SIAMO QUI! Ehy! Tu sbrigati a vestirti dietro a quel cespuglio se no penseranno male vedendoti così- disse rivolto a Fine che obbedì subito.

Continua…

Capitolo 21

Dopo che la ciurma li raggiunse, si avviarono tutti insieme al loro accampamento di fronte alla caverna. Era il tramonto e così cominciarono ad accendere il fuoco per cucinare qualcosa.
-Cucino io stasera visto che abbiamo lasciato il cuoco a bordo- propose Fine cominciando a preparare.
-Vuoi avvelenarvi per caso?- chiese sarcastico, lui.
-Cretino! Guarda che io so cucinare da quando avevo sei anni. E comunque se non vuoi mangiare, nessuno ti costringe- disse offesa.
-Ok ok. Mi hai convinto, mocciosa-
-Smettila di chiamarmi mocciosa!-
-Non è colpa mia se lo sei-
 -Su su… basta. Non ricominciate- si intromise Wolf con un gocciolone sulla testa.
-TU STAI ZITTO!- gli urlarono contro i due ragazzi facendolo piccolo.
-Comunque, ha ragione. Cucina e basta- disse Eclipse.
-Cucinerò solo perché mi preoccupo dei nostri compagni. Certo non per te-
-Fai come ti pare- così finirono di discutere e lei cominciò a cucinare.
Sembrava come se la discussione imbarazzante di prima non ci fosse stata. Non erano più imbarazzati e sembravano aver dimenticato quello che era successo al lago. Ma non era così. Dentro di loro stavano ancora pensando a quell’intimità che si era creata. Litigare era il loro modo di scacciare quei pensieri che li imbarazzava. Shade ancora non si capacitava del come avesse fatto a resistere nel violentarla e lei neanche capiva il suo cambio di carattere. Forse lei lo aveva offeso troppo dandogli del maniaco. Dopotutto la desiderava come lei desiderava lui.
Fine finì di preparare una zuppa ai funghi e la servì a tutti. Ebbe un successone. Shade ne rimase sorpreso. Non credeva proprio che un maschiaccio come lei sapesse cucinare così bene.
-Allora? Che ne pensate?- chiese Fine trionfante guardando le facce compiaciute dei compagni.
-Squisito-
-Davvero ottimo!-
-Sei bravissima, Francis- si complimentarono tutti. Tutti tranne il capitano. Troppo orgoglioso per ammetterlo.
-Grazie ragazzi. Lei, invece, che dice, capitano?-
-Che sei brava ma… ho mangiato di meglio. Mi aspettavo qualcosa di più prelibato da una che cucina “da quando aveva sei anni”-
-Che cosa?-
-Ti do un consiglio, mia cara. La prossima volta mettici più spezie-
Lei , offesa,  si allontana dai ragazzi e si accuccia da una parte vicino al fuoco voltando le spalle a tutti.
-BUONANOTTE! IO DORMO-
-‘notte, mocciosa- risponde con viso compiaciuto. Godeva infinitamente nel farla arrabbiare.
-Capitano… non avrà un po’ esagerato? Dopotutto è stata molto gentile a cucinarci la cena- bisbigliò uno della ciurma a Eclipse.
-Tsz! E’ lei che se la prende troppo facilmente. Le donne! Tutte suscettibili e volubili-
-Anche voi avete ragione ma rimango dell’idea che dovrebbe almeno rivolgersi a lei con più gentilezza da bravo gentiluomo-
-Peccato che non siamo gentiluomini. Se non lo hai dimenticato, siamo pirati. E a persone come noi la gentilezza non serve-
-Fate come volete- disse finendo il discorso ma rimase insieme agli altri a fissare il capitano con sguardo di rimprovero.
-Uff… e va bene! Domani gli chiederò scusa in modo educato. Siete contenti? Ora però smettetela di fissarmi con quella faccia-
-Ok- risposero compiaciuti e si misero a dormire anche loro intorno al fuoco.

Continua…

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