Autore - Mia Valenti
Collana - Omnibus (Mondadori)
Uscita - 13 Gennaio 2015
Dettagli - 250 pg
Prezzo - 15,00 €
La crisi picchia duro, le false partite Iva aumentano, i vecchi capi
si tengono strette le poltrone? Ragazze, infilatevi un tailleur (di
Zara) e stringete il vostro iPhone: il momento della riscossa è
arrivato!
Mia ha meno di trent’anni, una laurea e un dottorato, una passione immensa per la moda, un profilo su tutti i social network e... un lavoro precario da fashion designer. I suoi desideri più grandi sono: 1. Dormire, dormire, dormire di più. 2. Non mangiare sempre alla scrivania in pausa pranzo. 3. Dire quello che pensa (specialmente a Veronique). 4. Innamorarsi. 5. Firmare un abito per la Paris Fashion Week. Sì, perché Veronique, la sua supercapa, storica direttrice creativa della prestigiosa casa di moda fiorentina per cui lavora, non le consente di fare nessuna di queste cose e, a dispetto del suo status di “freelance”, Mia ha rinunciato alla libertà per inseguire il sogno di diventare una grande stilista. Da anni Veronique la tiene in scacco con il suo egocentrismo e la volontà di non delegare nulla ai giovani, con i suoi abiti strepitosi e la sua imbattibile rete di relazioni. Mia ha solo una cosa in più di Veronique: è connessa alla rete. Veronique non sa mandare un file in allegato, non sa cercare un numero nella rubrica del telefonino, non sa quali siano i trend su Twitter. È da qui che comincerà la riscossa di Mia e della sua generazione, in un mondo che cambia alla velocità di un clic...
GIUDIZIO PERSONALE:
E' stata una lettura molto realistica e simpatica. Bè i capi tiranni, i "diavoli", ci stanno un pò dappertutto, non solo nel settore della moda, e i loro subordinati a volte o quasi sempre hanno voglia di "sbroccare". Mia riesce ad uscire dal suo guscio di insicurezza e dalla tirannia di Veronique con grande forza e coraggio per questo l'ho ammirata molto. Non è da tutti rischiare così tanto per cambiare la propria vita.
Il personaggio di Veronique mi ha irritato moltissimo rendendomi solidale verso Mia. Ma c'è da dire che si tratta anche di colei a cui la protagonista deve molto. Insomma questa irritante boss suscita sia odio che rispetto.
Disegno con eleganza, velocità e precisione estrema. E mi avvicino alla perfezione. Perché è la perfezione l’unica esigenza di Veronique Sibilla.
La stampa mondiale la definisce l’ultima regina dell’alta moda. Dietro gli abiti firmati Luci.di c’è il suo inconfondibile marchio di fabbrica. Io sono la sua assistente, la prescelta in un team di giovani illustratori, ognuno con la sua specializzazione. La mia creatività è al suo servizio. Sono la sua ombra. La seguo ed eseguo. Sono un’illustratrice che sogna di diventare una stilista, magari di sostituirla un giorno. E spero che quel giorno arrivi presto, prima che anche io diventi un pezzo da museo, s’intende. Perché, anche se mi chiama ragazzina, io so di essere una professionista di trent’anni. Ventisette per la precisione, ma è meglio arrotondare per eccesso, altrimenti in questo Paese per vecchi non ti prende sul serio nessuno se sei troppo giovane.
Passando a Mia, parliamo di una protagonista forte e determinata. Una giovane donna dei giorni nostri che si ribella alla sua capa arpia per dare una svolta alla sua vita. Una donna che crea una lista di cose che vorrebbe veder realizzare.
1. Dormire, dormire, dormire di più. Chi non lo vorrebbe questo? XD Io sopratutto ho una relazione costante con il mio cuscino.
2. Non mangiare sempre alla scrivania in pausa pranzo. Purtroppo Mia per via dei suoi tempi di lavoro, ha poco tempo per allontanarsi dalla scrivania (alias dal fianco di Veronique, l'Highlander) quindi niente pausa pranzo magari nel locale più vicino finchè lavora per quella donna.
3. Dire quello che pensa (specialmente a Veronique). Prima che arrivasse a esaudire questo desiderio, ci è voluta una batosta micidiale da parte di Veronique. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Bè, meglio tardi che mai.
4. Innamorarsi. Eheheh questo fa parte anche della mia lista dei desideri. Diciamo che un pò tutte sognamo di incontrare l'anima gemella. Ma quando Mia si innamorerà e questo potrà intralciare la sua carriera, che sceglierà tra amore e lavoro?
5. Firmare un abito per la Paris Fashion Week. La prima opzione per esaudire questo desiderio e disegnare lei stessa l'abito da presentare era che Veronique tirasse le cuoia prima dell'evento. Ma poi non ce n'è stato bisogno di arrivare a ciò.
Mia saprà riscattarsi con l'unica cosa che Veronique non sa usare mentre il resto del mondo, sì. La tecnologia, i social, sono tutte armi a doppio taglio contro l'arpia.
«Certo che la vendetta dell’iPhone è geniale! Ma se continui così rischi di diventare più perfida di lei...» commenta sarcastico, e io non so se prenderlo come un complimento.Questa storia non l'ho trovata affatto male e a tratti mi ha anche divertito e fatto battere il cuore. Lo stile di Mia Valenti è semplice e scorrevole. Lettura molto interessante che tratta l'argomento della moda, del difficile rapporto tra capo e dipendente e di tanto altro. C'è anche una leggera presenza di romance che non guasta mai. Spero di leggere in futuro altri titoli di questa autrice.
«Che dovrei fare, allora?» gli chiedo seria.
«Non lo so, ma una cosa è certa: non è sempre colpa degli altri, Mia. Spesso è colpa nostra, perché permettiamo agli altri di trattarci in un determinato modo. Se continui a subire e ad aspettare, l’insofferenza cresce e tu perdi i tuoi anni migliori. Sembri forte, consapevole, piena d’energia. Non puoi solo cedere a piccole vendette, devi pensare ad agire per te stessa. A prescindere da lei.»
«Niente è a prescindere da lei, alla Luci.di» rispondo convinta.
«Non è vero. Sei tu al centro di tutto perché questa è la tua storia. Tu non sei l’assistente di Veronique. Tu fai la sua assistente. Tu sei Mia. Punto e basta. Non devi definirti attraverso di lei. Non è lei che gli altri vedono, se guardano te. Capiteranno occasioni da cogliere al volo. Momenti unici, in cui la sola protagonista potresti essere tu. Ne sono sicuro. Da lei hai tutto da imparare, per poi muoverti a modo tuo, pensando al tuo futuro, senza farti spaventare dal suo passato.»
Ne ho sentito parlare, ma non ho ancora avuto modo di leggerlo..
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