Titolo originale: Five feet apart
Autore: Rachael Lippincott
Editore: Mondadori
Pagine: 236
Uscita: 5 Marzo 2019
Prezzo: 17,00 €
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare a regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?
Comincio nel fare le mie considerazioni riguardo al film. Ringrazio ancora tanto la Mondadori per avermi permesso di vedere l'anteprima lunedì 18 a Roma. Prima di andare, mi ero informata riguardo alla fibrosi cistica così da capire la dinamica della storia e su cosa è basata. Questa malattia consiste nel mal funzionamento degli organi, in questo caso di quelli respiratori. E' tra le più comuni malattie genetiche gravi e va a influire sui polmoni e bronchi dove si deposita spesso un muco che causa infezione. Ancora non esiste una cura definitiva, purtroppo, ma la scienza ha fatto passi da gigante e con terapie e trapianto di polmoni si riesce a prolungare la vita del paziente.
Questo film è nato per rendere consapevole il mondo di questa malattia e di come influisce sulla vita delle persone. Come la nostra protagonista Stella dice, abbiamo bisogno del contatto fisico di chi si ama quanto l'aria che respiriamo. La fibrosi cistica le ha tolto molto: andare a scuola e in gita, la possibilità di un futuro con un marito e dei figli. Tuttavia non si rassegna e cerca con tutte le forze di seguire la terapia e vivere il più possibile. Will è il suo opposto, cinico e rassegnato a dover incontrare la morte da un momento all'altro. Proprio per questo, amante del rischio, cerca di godersi quello che resta della sua vita. Nonostante siano molto giovani, sia l'interpretazione della Richardson che di Sprouse sono stati davvero eccellenti. Di quest'ultimo ne conoscevo già il talento visto che anni fa seguivo la serie tv Zack e Cody al Grand Hotel dove lui e il gemello sono i protagonisti indiscussi ma la Richardson è stata davvero una sorpresa. Non è affatto facile ricoprire simili ruoli e non solo sono stati molto credibili, mi hanno anche fatto scappare più di una lacrimuccia. Un applauso lo voglio fare anche a Moisés Arias, altro pupillo Disney come Sprouse, che in questo film ha interpretato Poe, il migliore amico di Stella e malato anche lui di fibrosi cistica. Lui è stato lo strumento per smorzare un pò la drammaticità della storia ma anche l'input che serviva a Stella per prendere in mano la sua vita.
Per la trama in generale, non aspettatevi niente di nuovo, anzi, molte cose sono state piuttosto prevedibili. E' simile a mille altri film drammatici quindi la mia curiosità era sul finale. Molto aperto che mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca ma tutto sommato è soddisfacente. Scordatevi quello di Colpa delle Stelle o di L'amore che resta, vi dico solo questo. Spero che darete la possibilità a questo film perché, come ho detto, il suo punto di forza non è la trama in sè ma la bravura degli attori e il significato e la comprensione che trasmette al mondo.
Passiamo a parlare un pò del libro, anche. Domanda di rito: quali sono le differenze tra libro e film? Credo sia normale farsi questa domanda, soprattutto quando è il libro ad essere tratto dal film e non viceversa. La risposta è praticamente "nulla", giusto qualche dialogo e il fatto che nel libro c'è un epilogo diverso dal film, nel senso che dopo il finale del film, nella trasposizione cartacea abbiamo un "dopo", un capitolo in più dopo il finale che conosciamo al cinema. Un epilogo che, seppur aperto a molte prospettive come il finale del film, l'ho trovato migliore, la classica ciliegina sulla torta. Quel qualcosa in più che ha reso, ai miei occhi, il libro più bello del film.
Come dicevo, la storia è quella, non cambia quasi niente, ma è stato piacevole leggere anche i pensieri di entrambi i protagonisti. Il libro è strutturato a capitoli che si alternano con il punto di vista di Stella e quello di Will così da rendere il lettore partecipe in maniera più completa di questa storia drammatica e ricca di amore. La Lippincott, con l'aiuto di Daughtry e Iaconis, è stata brava a trascrivere il tutto, il suo stile mi è abbastanza piaciuto.
I due ragazzi sono l'uno l'opposto dell'altro: una maniaca del controllo, l'altro caotico e amante della libertà. Una segue la terapia nella speranza di un imminente trapianto ai polmoni, l'altro è affetto non solo di fibrosi cistica ma anche di b. cepacia (batterio molto forte delle infezioni polmonari) e desidera solo scoprire il mondo fuori dagli ospedali finché la morte non lo reclami. Caratteri diversi che si scontreranno per poi trovare dei compromessi. Uno entra nella vita dell'altro con la forza di un uragano dandogli speranza e cambiando i propositi per il futuro.
Di solito scappo dall'affrontare letture e film con protagonisti malati - non sono decisamente amante del dramma - ma il fatto che sono andata ad apprezzare questa storia la dice lunga. Nonostante tratti un tema molto delicato non risulta troppo "pesante" da gestire. Ci fa capire quanto siamo fortunati a poter toccare le persone che amiamo e quanti invece non hanno la stessa fortuna - persone che possono solo desiderare il contatto, anche una leggera carezza. Vediamo come l'amore arrivi silenzioso senza nemmeno sfiorarsi e quanto la fibrosi cistica porti a molti sacrifici. Stella e Will non possono avere il loro primo bacio, non possono fare l'amore ma comunque giurano di amarsi fino all'ultimo respiro.
Una storia semplice ma dal messaggio profondo che consiglio a tutti di affrontare.
Grazie mille alla Mondadori per la copia omaggio e l'invito all'anteprima cinema.
Hai fatto proprio una bella analisi e mi hai invogliata a vedere il film :) Il libro non so se lo recupererò perchè non è proprio il mio genere.
RispondiEliminaGrazie, Emili ^_^ Guarda, in teoria non è nemmeno il mio di genere ma non mi sono pentita di avergli dato una possibilità.
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