venerdì 22 marzo 2019

Recensione - Flame in the Mist di Renée Ahdieh


Titolo: Flame in the Mist
Serie: Flame in the Mist #1
Autore: Renée Ahdieh
Editore: G.P. Putnam's Sons
Uscita: 16 Maggio 2017
Genere: Fantasy

The only daughter of a prominent samurai, Mariko has always known she’d been raised for one purpose and one purpose only: to marry. Never mind her cunning, which rivals that of her twin brother, Kenshin, or her skills as an accomplished alchemist. Since Mariko was not born a boy, her fate was sealed the moment she drew her first breath.

So, at just seventeen years old, Mariko is sent to the imperial palace to meet her betrothed, a man she did not choose, for the very first time. But the journey is cut short when Mariko’s convoy is viciously attacked by the Black Clan, a dangerous group of bandits who’ve been hired to kill Mariko before she reaches the palace.

The lone survivor, Mariko narrowly escapes to the woods, where she plots her revenge. Dressed as a peasant boy, she sets out to infiltrate the Black Clan and hunt down those responsible for the target on her back. Once she’s within their ranks, though, Mariko finds for the first time she’s appreciated for her intellect and abilities. She even finds herself falling in love—a love that will force her to question everything she’s ever known about her family, her purpose, and her deepest desires.

Amanti dei samurai e di protagoniste caparbie a me! Renée Ahdieh ha dato vita a una nuova serie dall'atmosfera magica ma stavolta purtroppo non ho sentito scattare del tutto la scintilla, la stessa perfetta soddisfazione che ho provato per gli altri suoi libri. Questo libro mi è piaciuto, sì, però mi aspettavo qualcosa di più.

Without risk, life is far too predictable.  
Senza rischi, la vita è fin troppo prevedibile.

Mariko è figlia di uno dei più importanti samurai. Essendo donna sapeva che il suo Destino era maritarsi con il rampollo di una famiglia nobile, ben venga che sia il figlio prediletto dell'Imperatore, Raiden. Peccato che durante il viaggio che avrebbe dovuto condurla dal suo promesso la sua compagnia subisce un agguato da parte del temibile Clan Oscuro. Il loro obiettivo? Ucciderla prima che possa mettere piede al castello reale. Grazie al sacrificio della servitù che la accompagnava, riesce a sopravvivere ma da quel momento dovrà prendere un'altra identità per scappare dall'ombra del complotto ai suoi danni e a quelli della famiglia reale. Si traveste da uomo e da allora ha inizio la sua pericolosa avventura alla scoperta delle sue capacità e desideri. Inaspettatamente troverà nel Clan Oscuro più di semplici assassini, degli uomini che crederanno nella sua intelligenza e talento, degli amici e un possibile amore. Oltre al fatto che scoprirà segreti orrendi e passati colmi di vendetta.

The only power any man has over you is the power you give him.
L'unico potere che un uomo ha su di te è il potere che gli dai.

Mariko è un personaggio forte e pieno di qualità. All'inizio l'ho trovata un pò noiosa ma pian piano che leggevo notavo con piacere lo svilupparsi della sua sicurezza in sè e lo scoprire di cosa è capace pur essendo donna. Poi non posso non menzionare colui che mi ha rapito il cuore: Okami. Lui è mistero e oscurità, un anti-eroe guidato dalla giustizia e dalla vendetta. Grazie a Okami, lei crederà di più nelle sue capacità, nel suo essere donna, e grazie a Mariko, lui inizierà a provare sentimenti mai provati prima e a far crollare le mura intorno al suo cuore. Sono anime che si completano, che si cercano e che diventano uno. Le loro scene insieme sono state quelle che più mi hanno fatto battere il cuore. Non posso dire lo stesso di alcune che invece ho trovato inutili e per niente emozionanti, come se servissero solo per allungare il brodo. L'elemento che credo sia stato il miglior pregio di questo libro è stato l'ambientazione. Raccontatemi di paesaggi orientali e avete la mia completa attenzione all'istante. Non parliamo solo di bellezza naturale ma anche di magia e del fascino di cui sono pregne le tradizioni e le leggende giapponesi che ho tanto amato fin da bambina.

Be as swift as the wind. As silent as the forest. As fierce as the fire. As unshakable as the mountain. And you can do anything...  
Sii rapido come il vento. Silenzioso come la foresta. Feroce come il fuoco. Incrollabile come la montagna. E potrai fare qualsiasi cosa...

Ho amato la duologia della Moglie dello Califfo e c'è da dire che la bellezza della copertina, il nome dell'autrice e il genere retelling sono stati gli elementi che mi hanno attirato verso questo libro con la forza di una calamita. Lo stile della Ahdieh rimane davvero bellissimo e piacevole tuttavia mi chiedo ancora adesso perché è etichettato come retelling di Mulan. La somiglianza con il cartone Disney si limita al fatto che una ragazza si traveste da uomo e si ritrova a nascondere la sua identità in un gruppo di uomini ma la cosa finisce qui. Se reputiamo retelling di Mulan tutte le storie che parlano di donne che si nascondono dietro abiti maschili allora ne esiste una lista infinita. Ecco, questa mi è sembrata una presa in giro e un modo come un altro di utilizzare la fama di una storia per pubblicizzarne un'altra. Flame in the Mist mi è sembrato più un mix - non retelling di una determinata storia - di Mulan, Naruto, La Tigre e il Dragone e di altri mille film orientali. Quindi in fatto di originalità posso dire che non ce ne sia poi così tanta ma la storia rimane comunque emozionante, ricca di azione e ha saputo prendermi in determinate scene. Una lettura che, nonostante gli alti e bassi, è riuscita a piacermi e a farmi passare qualche ora in un ambientazione orientale da sogno.

e poco più


1 commento:

  1. spero la portino presto in Italia e mi dispiace per la leggera delusione. So cosa aspettarmi

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