Titolo: 16 ottobre 1943
Autore: J.D. Hurt
Serie: Damned Soldiers Series.
Uscita: 30 Novembre 2018
Prezzo: 0,99 € ebook - 12,49 € cartaceo
La
mia vita comincia nel 1924 fra i boschi della Baviera, viene spezzata
sei anni dopo nello stesso luogo per poi frammentarsi ancora in
Italia il sedici ottobre del 1943 al ghetto ebraico di Roma. Vorrei
scordare questa data, ma non posso. E’ il giorno in cui la guerra
del mondo è divenuta aspra battaglia nel mio corpo. E’ il giorno
in cui il sangue di un’ebrea ha colmato di veleno le vene di un
nazista.
Io
sono quel nazista. Christian Shlesinger. E lei è il veleno. Dalia
Algranati.
Nota dell’autrice: “Sedici Ottobre 1943” è un historical dark romance autoconclusivo che narra la storia di Dalia. Fa parte della “Damned Soldiers Series”. Per il forte impatto emotivo delle vicende narrate che fanno riferimento ai terribili eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale si consiglia la lettura ad un pubblico adulto e consapevole. Nel romanzo sono contenute scene violente e situazioni inquietanti che potrebbero turbare il lettore.
Nota dell’autrice: “Sedici Ottobre 1943” è un historical dark romance autoconclusivo che narra la storia di Dalia. Fa parte della “Damned Soldiers Series”. Per il forte impatto emotivo delle vicende narrate che fanno riferimento ai terribili eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale si consiglia la lettura ad un pubblico adulto e consapevole. Nel romanzo sono contenute scene violente e situazioni inquietanti che potrebbero turbare il lettore.
Jd Hurt è l’alter ego di Elena. Ogni tanto si diletta a scrivere poesie e dark romance; è laureata in giurisprudenza, ma fa tutt’altro nella vita. Ama il rock in tutte le sue sfumature; adora il cinema indipendente e gli scrittori maledetti. 16 ottobre 1943 è il primo volume della Damned Soldiers Series. Oltre la Damned Soldiers Series ha pubblicato la Mafia Men Series, la Dark Necessities Series e il thriller Oltre il Bene.
Estratti
POV di Dalia
Freddo.
E’ quello che sento.
Paura.
E’ ciò che mi piega.
Pietà.
E’ il sentimento che dovrei implorare.
Il diavolo.
Ho di fronte a me il diavolo.
I suoi artigli fra i capelli.
Gli occhi punte di ghiaccio che frugano corpo e anima.
I lombi ferri roventi a pronti a scavare il mio grembo.
Se avessi pietà di me stessa rispetterei la mia paura, curerei il mio gelo e tratterei col diavolo.
Lo pregherei di esercitare il potere attraverso la compassione.
Ma la vera clemenza è non dover chiedere mai per favore ad un nazista; una vita da inginocchiata è come un ergastolo. Peggio della morte. La morte è libertà, la vera pietà. E freddo e fiamme sono solo fenomeni naturali che dobbiamo accettare. Anche se ci devastano.
“Uccidimi” affermo forte e chiara. “Uccidimi. Poi porta via il corpo, gettalo nel Tevere affinché Joele non lo veda. Questa è l’unica forma di implorazione che posso rivolgerti”.
POV di Christian
Tutti abbiamo dei segreti che teniamo nascosti al resto del mondo: relazioni clandestine, amicizie scelte per opportunismo e non davvero sentite. Ma il segreto peggiore sono le nostre pulsioni ossessive. I segreti più pericolosi da celare sono quelli che nascondiamo persino a noi stessi.
Ogni notte torno al ghetto. Non so perché lo faccio. So solo che quando scatta il coprifuoco e il buio avvolge le case di pietra degli Ebrei mi precipito in quei vicoli, siedo sui gradini del Portonaccio dove ho conosciuto Joele. Attendo l’alba.
Nessuno è a conoscenza di questa mia follia a parte Kartmann. Lui non mi giudica. Dopo avere scopato da qualche parte con un’amante segreta che non intende presentarmi mi segue nelle mie scorribande. In un certo senso mi fa compagnia: blatera di fica, principi nazisti e bevute colossali. Oppure alterna quella sua strana filosofia sanguinaria a massime ancestrali dal sapore malinconico.
L’altra notte, mentre passeggiavamo per il Portico d’Ottavia, ha intessuto uno dei suoi soliti discorsi che non sai mai se sono soliloqui o bordate alla tua coscienza.
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