Fin da piccola dedica con passione il suo tempo alla narrativa. Si è specializzata in scrittura creativa e si presenta al mondo dell’editoria con lo pseudonimo Peg Fly per il genere fantasy, già autrice di Alit e lo spirito dei sogni edito da Il Ciliegio, esalogia adottata come lettura narrativa per le scuole elementari e medie di primo e secondo grado. Una raccolta di poesie è stata scelta nel concorso indetto per nuovi poeti contemporanei dalla casa editrice Pagine, nell’ambito della rivista internazionale Poeti e Poesie diretta dal poeta Elio Pecora.
Scrive il romanzo Il destino di due sorelle, che si è classificato al primo posto nella sezione Narrativa Edita alla VI edizione del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa "I fiori sull'acqua”. Il suo motto è: aiutare gli altri per migliorare se stessi.
Salve, Grazia! E' un piacere averti qui. Parlaci un po' di te.
Grazie Tania di avermi invitato e dato l’opportunità di parlare dei miei lavori. In effetti, fin da bambina sono stata appassionata di cinematografia e di narrativa. Ricordo che durante il corso di catechesi, la domenica non mi perdevo mai un film che padre Pace proiettava nella sala cinematografica della parrocchia. Dai ricordi di quella pellicola, in gran parte epiche, sono nati parecchi miei scritti tra cui “Tristan l’ultimo cavaliere drago”. Edito dai dalla genesis Publishing. La storia epica dei Nibelunghi vista dall’occhio espressionista del maestro regista Fritz Lang, fu il primo film in bianco e nero che vidi e del quale rimasi subito affascinata.
Non mi meraviglio più di tanto quando mi domandano che a undici anni si può cominciare a scrivere e per giunta una commedia di un solo atto. La mia passione ce l’ho nel DNA. Mio padre scriveva testi musicali. Poi la fantasia mi ha aiutato molto. L’amore per la scrittura ha fatto il resto. Ho iniziato a leggere libri fin da bambina. Da “Il piccolo principe” a Proust, Mann, “la montagna incantata” e soprattutto L'EDDA STORICA DI SNORRI, nonché i Romanzi epici e cavallereschi, tra cui l'Orlando furioso, i Nibelunghi, dal quale ho preso spunto per la trilogia fantasy/epico di “Tristan - l'ultimo cavaliere drago” edito dalla Genesis publishing. Dall’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud trassi spunto per scrivere l’antologia di “Alit e lo spirito dei sogni” edito dal ciliegio. Devo dire che ho provato a cimentarmi in molti generi letterari, e a dispetto delle previsioni negative, sono tutti riusciti bene, dal romance “Il destino di due sorelle” edito da libromania Deaplaneta.
Di me stessa, posso dire che sono una persona molto eclettica sia nella vita, sia nello studio e nella scrittura. Ho studiato e continuo a studiare con caparbietà e questo mi ha infine condotto a realizzare i miei obiettivi. Diventare ciò che sono, prima di tutto una brava madre e nonna di uno splendido bambino, poi.
Riguardo i miei studi, mi sono diplomata in specializzazione di scrittura creativa - cinema e fiction TV. Anno 2005. Corso di professional Reader, scrittura per cinema e fiction tv, anno 2008. Indetto dall’editore Giulio Perrone. Scrivo sceneggiature per il cinema e la tv, tratte sia da autori celebri, sia dai miei scritti, tra cui lo sceneggiato Io non dimentico. Scrivo filastrocche per bambini per il sito: Filastrocche.it
Diploma specialistico in: Copywriter. Ghostwriter, Editor e correttore di Bozze. Firstmaster).
– anno 2017)
Curatore editoriale (talent scout). Leggo e valuto le opere proponendole poi agli editori; preoccupandomi di cercare nuove promesse da proporre sul mercato editoriale. Verifico e correggo i testi da un punto di vista generale e metto in evidenza lacune e aspetti che potrebbero essere migliorate. Mantengo i rapporti con l’autore come referente della casa editrice e valuto che quanto prodotto sia in linea con le caratteristiche della collana di riferimento.
Consulente editoriale lettore e curatore per il Ciliegio editore e Freelance, blogger e giornalista freelance (Curo e scrivo articoli su fatti di cronaca nel suo blog, l’angolo della fantasia (Femminicidio)
recensisco libri su Respiro di Libri Blog, e per Infiniti mondi – scrittori indipendenti di Andrea Zanotti.
Ho svolto attività di volontariato presso l’associazione umanitaria “Tracce” lavorando a stretto contatto con le problematiche sociali di ragazzi, bambini e anziani. Da anni collaboro con l’insegnante Barbara Onofri al progetto:“La magia della lettura” di cui sono la promotrice.
Ho insegnato scrittura creativa di primo livello al centro culturale “Gabriella Ferri” di Roma e presso vari Istituti scolastici tra cui la Gianelli di Roma, i cui ricavati servono per ampliare le biblioteche scolastiche e sostenere i rispettivi centri culturali.
Il mio motto è: aiutare gli altri per migliorare se stessi –
Com'è collaborare con la Genesis Publishing?
Ottimo, direi che sono in sintonia con tutto lo staff della casa editrice, iniziando dall’editor Sara Marrano, alla gentilissima Annarita Calaudi, Tania Sarnà, - piacere di aver fatto la tua conoscenza -
Fin da subito ho intuito che la Genesis Publishing sarebbe stata la casa editrice con cui editare la mia trilogia Fantasy/epico “Tristan” grazie alla serietà, all’impegno, alla puntualità dei professionisti che ci lavorano e alla passione che mette in tutto ciò che fa.
Come hai trovato ispirazione per il tuo racconto in Tenebrae?
A differenza di molti che potrebbero pensare agli autori del brivido come Edgard Allan Poe, Lovecraft, Oates, King, niente di tutto questo. Anche se sono appassionata soprattutto di letteratura thriller, horror e fantasy, l’idea del racconto LEI è nato leggendo il saggio filosofico di Frederick Nietzsche “Umano troppo umano”, invertendo il parossismo, in ciò che sicuramente si leggerà nel racconto. Umano troppo umano è un libro per spiriti liberi. Come Nietzsche, indago sull’idea del sentimento soprattutto morale e religioso, soffermandomi sull’irrazionale e il razionale, la logica delll’illogicità, del paradossale, il disinteresse verso l’altrui essere umano, per cui certe persone agiscono solo spinti dalla brama di potere per giungere poi a far confessare al protagonista la verità sugli errori commessi. Tale metodo consiste nel saper rendere la giustizia, non solo alla conoscenza, di cui Nietzsche è fautore insieme ad altri sommi capi del periodo Illuminista, ma soprattutto, ho cercato di porre le cose in modo contemporaneo anche se l’ambientazione del racconto è quella medioevale, evidenziando tutto ciò che rende ciechi e confonde il giudizio sulle cose, quando invece basterebbe, come affermava Nietzsche, «bisogna sforzarsi di guardare con “occhio attento” e poi dare una spiegazione a tutto ciò che egli vede volgare e ancora di non umano nelle persone. Non è ancora arrivato il superuomo (il protagonista di LEI) e anche il migliore degli uomini, è ancora troppo umano”»
Quanto tempo hai impiegato a scrivere il tuo romanzo, Tristan?
Moltissimo, a differenza come molti possano pensare, scrivere una trilogia fantasy non è un’impresa delle più facili. Infatti, ho impiegato circa due anni per portarlo a termine, e studiando con cura soprattutto L'EDDA STORICA DI SNORRI, nonché i Romanzi epici e cavallereschi, tra cui l'Orlando furioso, I cavalieri della tavola rotonda, i Nibelunghi, dal quale ho preso spunto per la trilogia fantasy/epico di “Tristan - l'ultimo cavaliere drago”, Tuttavia, nelle mie opere aggiungo sempre alcune problematiche sociali, come il femminicidio, Bullismo, cyberbullismo maltrattamenti e omofobia. Problematiche sociali a cui bisognerebbe dare ampio spazio, soprattutto in una società come la nostra, dove razzismo, violenza e indifferenza sono all’ordine del giorno.
Cosa hai provato la prima volta che hai visto il tuo libro pubblicato?
È indescrivibile la gioia che si prova. Quando nel lontano 2008 pubblicai con il Ciliegio l’esalogia di Alit e lo spirito dei sogni, non credevo che fosse stato davvero possibile.
Tuttavia sono una personale razionale e che sa stare con i piedi per terra. Insomma, non mi monto la testa e non mi interessa arrivare al “successo”, mi piace scrivere, l’ho sempre fatto e continuerò a farlo soprattutto per me stessa, alla persona che sono e la quale non ha niente di che rimproverarsi nella vita. Il vero artista ama ciò che fa senza volere dagli altri niente in cambio, lo fa perché ama dare e poco ricevere. Poi, se i miei libri dovessero avere più visibilità, sarei contenta, mica mi rammaricherei, anzi! In fondo, mi sono sempre chiesta: “Che cos’è volere arrivare? E dove?” Eppoi, “che cos'è il successo?” e perché molti tendono con tutte le loro forze ad arrivarci e a pretenderlo?
Io credo che a prima cosa che spinge molti autori a questo, sia l’insoddisfazione che accompagna molti di loro in questo difficile cammino che è la pubblicazione. Al contrario, penso che è già un successo riuscire a trasmettere qualcosa di tuo, a comunicare con gli altri nel modo che noi autori facciamo, nel bene o nel male. La mia più grande aspirazione, soprattutto è quella di Piacere ai lettori che leggono le mie storie. Riuscire a trasmettere qualcosa di positivo e comunicare le sensazioni che provo quando scrivo. Tramandare emozioni forti che lasciano qualcosa di duraturo. Insegnare che la vita è bella comunque vadano le cose, e principalmente, amore per le persone che abbiamo vicino. Perché, alla fine, è l’amore che prevarica su tutto.
Cosa ami di più del genere fantasy?
La possibilità di dare all’autore il modo di sbizzarrirsi con la fantasia e creare mondi immaginari, personaggi che in realtà non esistono, plagiandone le caratteristiche psicofisiche come più ti garba. Ed è anche grazie ai molti sottogeneri del fantasy che la nostra creatività si sviluppa, dandogli l’input per scrivere sempre storie nuove e fantastiche. L’epico/mitologico, che si divide in due filoni principali: l’Heroic Fantasy e la Quest. L’Heroic Fantasy (Le gesta dell’eroe)
L’eroe guida i Buoni verso il riscatto della propria vita, sconfiggendo le Forze del Male, che invece fondano il loro potere sull’aiuto della magia e del potere distruttivo, vendendo addirittura la loro anima per conquistare i propri obiettivi. È caratterizzato dalla presenza di un mondo magico, popolato di presenze soprannaturali, che ho adottato per Tristan. La possibilità poi che ti da il fantasy, a differenza di altri generi letterari, è quella di usare quando ti pare e piace le metafore, le similitudini; i vari simboli di potere e di stregoneria, che per alcuni versi simboleggiano l’essere umano e la sua natura. Infine, credo che il fantastico è un genere che gioca molto sulle emozioni del lettore. Non dimentichiamo che il fantasy nasce prendendo spunto dalla narrativa fantastica, più precisamente dalla mitologia classica, Odissea, Iliade, dalle saghe medievali, dai miti celtici ed in particolare dalla mitologia norrena, da cui prende in prestito parecchi elementi e creature magiche, come gli elfi oscuri. Tutti elementi che mi sono stati utili per scrivere Tristan.
Quali sono gli autori che più ammiri?
Come nella scrittura, anche nella lettura sono poliedrica. Dunque, amando molti generi, ho molti autori preferiti, perché credo che ognuno di loro sia in grado di regalarci qualcosa a livello narratologico che sentimentale. Come ripeto, essendo amante di testi filosofici e di psicologia, Kant, Mann, Freud, ecc. Amo molto come genere il realismo magico, per cui gli autori tra i quali, L’Allende, Marquez, Haruki Murakami, Milan Kundera, e dei nostri, il grande e unico Italo Calvino che grazie i suoi racconti e romanzi, “si pensi al Visconte dimezzato, le Cosmoconiche”, sia riuscito a coinvolgere i più scettici autori e scrittori italiani del ‘900 sul genere fantastico.
E per finire, non poteva mancare il mio adorato “Piccolo Principe” di Saint Exupery.
Qualche anticipazione sulle tue prossime pubblicazioni?
Sì, tanti. Nel frattempo sto svolgendo il lavoro di collaboratore editoriale per alcuni testi che mi sono stati dati in lettura dal Ciliegio e per alcuni autori in freelance per essere migliorati a livello narratologico. Credo che si sappia che il lavoro di curatore editoriale è ben diverso da chi svolge quello di editor. Perché il curatore legge e valuta testi proponendoli poi agli editori, preoccupandosi di cercare nuove promesse da proporre sul mercato editoriale. Verifica e corregge i testi da un punto di vista generale e mette in evidenza lacune e aspetti che potrebbero essere migliorate. Io, inoltre, faccio ancora di più e sempre per passione: suggerisco idee come migliorare il proprio lavoro, rielaborando passaggi e frasi sintatticamente poco chiare, e riscrivendole affinché colpiscano il lettore nella loro, oltre che semplicità, pienezza di riflessioni sul contenuto. La fantasia non mi lascia mai, spesso, sono i miei sogni a darmi lo spunto per scrivere storie fantastiche, un po’ come i film felliniani. E credo e spero che la fantasia mi aiuti ancora molto. Devo dire che ho provato a cimentarmi in molti generi letterari, e a dispetto delle previsioni negative, sono tutti riusciti bene, dal romance “Il destino di due sorelle” edito da libromania Deaplaneta, al thriller “Il diritto di esistere” ancora in stand-bay, perché ho ricevuto una proposta da una casa editrice molto conosciuta nel mercato editoriale. In stesura ho ancora il primo libro della trilogia fantasy: “Nyx - la strega dagli occhi viola”. Sempre con il Ciliegio, il prossimo anno uscirà una storia per ragazzi: Mosè, il guerriero divino. Sempre con la Genesis, è uscita l’antologia Tenebrae che raccoglie vari racconti horror, tra cui il mio dal titolo: “LEI” e tra non molto dovrebbe uscire il secondo volume della trilogia fantasy/epica di “Tristan l’ultimo cavaliere drago”. Per il momento credo sia tutto.
Grazie per questa amichevole chiacchierata. Un bacio a te.
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