Avete presente quello che si prova nell'essere apprezzata per quello che si è? Essere vista come una dea che cammina tra i comuni mortali e a cui basterebbe una parola per avere tutti ai suoi piedi? Bè, io no. Io sono l'ombra di questa cosiddetta dea e non è assolutamente facile esserne parente quando a scuola non fanno che paragonarci. La vita al liceo può ritenersi semplice per chi è bello e alla moda, non per chi è un fottutissimo nerd. E ovviamente io faccio parte della seconda categoria. Il mio nome è Lucy e amo guardare telefilm e anime di ogni genere. E ne vado fiera.
-Hai finito con quello stupido libro? Dovremo andare a scuola.- mi richiamò con “gentilezza” mia cugina, Mariah.
Ho da poco iniziato a vedere la serie di The Witcher e non ho potuto fare a meno di rimediare anche i libri. Non sono riuscita a staccarmi da questo primo volume nemmeno in quel momento che stavamo facendo colazione.
-Non dovresti disprezzare tanto la lettura. Non ti farebbe male leggere ogni tanto.- commentai finendo poi di mangiare i miei cereali.
-E a te non farebbe male un po' di vita sociale fuori di casa invece che davanti a uno schermo- replicò. Si alzò e prese lo zaino.
Non che avesse tutti i torti però mi irritava la sua incoerenza. A lei in primis faceva comodo che stessi a casa a fare l'eremita. Non c'era pericolo che la facessi vergognare alle feste e con gli amici e in più le facevo copiare i miei compiti e appunti.
Me la cavo abbastanza bene a scuola ma è irrilevante visto quanto poco importa ai miei genitori di sapere i miei voti e di certo essere una secchiona non aiuta a farsi tanti amici. Può aiutare per il futuro, per carità, ma non provo alcuna soddisfazione in questo momento ad avere la media dell'80. Mamma e papà sono biologi marini e stanno spesso all'estero per mesi. Sono troppo presi dal lavoro per informarsi sul mio andamento scolastico. Mi vogliono bene, certo, e ci sentiamo spesso per telefono ma l'argomento scuola non è mai tra i loro pensieri.
-Fate le brave, ragazze. Buona giornata.- ci salutò zia Grace dalla cucina.
Visto che era impensabile per una minorenne vivere da sola, sono andata ad abitare con i miei zii a Brighton. Adoro zio Neal e zia Grace ma ancora non mi spiego come abbiano fatto due persone così dolci e premurose a creare Mariah. Mia cugina non è cattiva solo che per il fatto che è da sempre super viziata e consapevole della sua bellezza angelica, a volte si comporta da vera snob con me.
Da piccole eravamo più unite ma poi crescendo le differenze tra noi ci hanno allontanato sempre più.
Entrambe salutammo e, dopo che Mariah si fu sistemata i capelli neri e il trucco, uscimmo di casa trovandoci davanti il sorriso smagliante di James Wright.
-Ehilà, dolcezze! Siete pronte ad un'altra noiosa giornata di scuola?-
Alzai gli occhi al cielo ma dovevo ammettere che vederlo appoggiato sulla sua macchina ad aspettarci ogni mattina mi rallegrava. James era nostro vicino e amico da quando eravamo piagnucolosi bambini delle elementari. A dieci anni sembrava un ranocchio dagli occhi sporgenti ma madre natura è stata poi generosa con lui nella crescita. Ora è tra i ragazzi più carini del nostro anno, gioca a football e riceve dichiarazioni d'amore ogni settimana. I suoi occhi sono di un verde luminoso che richiama quello del prato e i capelli castani sono leggermente mossi. I suoi lineamenti sono sempre stati belli ma se da bambino erano troppo spigolosi, adesso mi sembravano perfetti donandogli un fascino virile a cui era impossibile resistere.
-Prontissime!- dissi con finto entusiasmo che mi fece guadagnare un buffetto sul naso da parte sua.
-Andiamo dai.-
Si sistemò alla guida mentre io aspettai che Mariah si accomodasse, come sempre, vicino a lui. Quando, invece, vidi che andò a sedersi nei posti dietro, rimasi basita. C'era qualcosa che non andava e sapevo che presto avrei scoperto cosa.
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-Senti, so di non essere la persona più simpatica ma ho bisogno del tuo aiuto.- esordì Mariah guardandomi con i suoi bellissimi occhi azzurri. Quanto invidiavo il suo aspetto. Quando da piccole giocavamo alla principessa e al drago, a lei toccava sempre la parte della stupenda principessa mentre con il mio aspetto ordinario potevo ambire solo alla parte di un rozzo drago. Ma perché non potevo nascere almeno con gli occhi azzurri invece che castani come i miei capelli? Mi sarebbe bastato quello.
Mi tolsi per un attimo gli occhiali e mi sfregai gli occhi. Stavo da troppo tempo davanti al computer a vedere Netflix e il bruciore alla vista si stava facendo sentire.
-I compiti di matematica per domani sono nello zaino. Prendili pure.- dissi con noncuranza. Ero abituata alle richieste di mia cugina solo che questa volta sembrava diverso.
-Non si tratta di questo.-
Mi limitai a fissarla in attesa.
-Mi brucia doverlo ammettere ma sono stata rifiutata dal ragazzo per cui ho una cotta da anni perciò voglio provare a conquistarlo in un altro modo.-
Non c'era bisogno di fare la misteriosa su chi sia il ragazzo in questione. Non ero stupida, sapevo che mia cugina sbavava per James dai tempi delle medie. Da quando avevamo partecipato ad uno stupido gioco della bottiglia e per penitenza si sono dovuti baciare sulla guancia. Adesso che lui era diventato ancora più bello non potevo biasimare Mariah per il fatto che si fosse innamorata sul serio. E ora si spiegava anche il comportamento di questa mattina. Nonostante il rifiuto, almeno James voleva mantenere l'amicizia intatta.
-In che modo?-
-A lui piace partecipare ai giochi di ruolo e, come sai, a me non interessano minimamente. Ma voglio provarci.-
-Vuoi partecipare a un GDR?- lo dissi trattenendomi dallo scoppiare a ridere. La cosa era alquanto buffa.
-Sì, a quello uscito da poco su The Witcher, la serie che segui anche tu. Ho bisogno che tu mi aiuti con i termini e con la storia.-
-Ne sei proprio sicura?-
-Certo!-
La guardai un attimo con occhi socchiusi soppesando con attenzione le sue parole. Non c'era niente di male nel darle una mano. Era pur sempre mia cugina e non c'era poi così tanto astio tra noi.
-D'accordo, ti aiuterò.-
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James adorava le serie tv e i GDR come me tuttavia non conoscevamo i nostri rispettivi nickname nelle community. A procurarmi il suo nick ci pensò Mariah che lo aveva ricevuto da un suo amico in cambio di un favore. Non ci tenevo a sapere che tipo di favore quindi non feci domande e cominciai il mio lavoro.
Ci misi più di due settimane a cercare di immergere Mariah nel mondo dei GDR ma fu tutto inutile. Quando non c'era passione o un minimo di interesse, era difficile portare una persona nel lato oscuro del mondo nerd.
Di conseguenza, Mariah rinunciò a questo piano e cominciò a spremersi le meningi per trovare un altro approccio. Ma per quanto mi riguardava, ero ormai presa dal GDR e continuai a giocare con James con il nick che aveva scelto mia cugina, Tigerlily2004. Non solo giocavamo insieme ma conversavamo molto spesso nel forum community degli appassionati. Lo conoscevo da anni quindi pensavo che non ci fosse più niente da scoprire su di lui quando in realtà nascondeva anche un lato fragile. Non so perché lo avesse fatto però mi confidò dell'imminente divorzio dei genitori, delle liti che iniziava il fratello a scuola e delle aspettative che deve soddisfare ogni giorno. Dalla semplice amica d'infanzia Lucy ero diventata l'amica di penna dall'identità sconosciuta. Di persona non si era mai confidato così con me, forse cercando di non farmi preoccupare, mentre con Tigerlily iniziò ad aprirsi dopo alcuni mesi di chat. Lui non sapeva che fossi io dall'altra parte dello schermo, pensava di parlare con una sconosciuta nerd che lo aveva battuto un paio di volte nel gioco. Mi piaceva scambiare messaggi con lui e anche a lui piaceva visto quante volte al giorno mi cercava. Controllavo i messaggi anche durante le lezioni e cercavo di rispondere lontano dagli sguardi da falco degli insegnanti. La nostra amicizia virtuale andava a gonfie vele ma sapevo che prima o poi avrei dovuto calare la maschera. Mi accorsi che quel momento si stava avvicinando da un suo messaggio arrivato durante il pranzo.
DarkFireN1: Arrivati a questo punto direi che posso confidarti anche questo. Sono innamorato di una ragazza ma non so se gli interesso solo come amico o per qualcosa di più.
Persi un battito e guardai il messaggio a occhi aperti. Cosa potevo rispondergli? Che in realtà dovevi innamorarti della persona dietro Tigerlily2004 che originariamente doveva essere Mariah? Che stupidamente mi ero innamorata anch'io di lui? Anzi, credo di esserlo sempre stata ma con la mia insicurezza e il mio aspetto misero non mi ero mai azzardata a provarci. Insomma, lui era popolare, amato da tutti, mentre io non ero nessuno.
Tigerlily2004: Wow! Chi è la fortunata?
Non pensavo che scrivere un simile messaggio mi potesse causare tanto dolore al petto.
DarkFireN1: La conosco da tanto tempo eppure si è sempre dimostrata distante nei miei confronti. Quando le chiedo di uscire dice che ha da fare e quelle poche volte che mi sono azzardato a mandarle un messaggio mi ha risposto a malapena. Cosa dovrei fare, secondo te?
Non ha voluto di proposito rivelare il nome di costei e adesso fremevo dalla curiosità di saperlo. Ci pensai su. Chi mai poteva essere? Sono poche se non rare le ragazze della nostra scuola che potrebbero comportarsi così con lui.
Tigerlily2004: Forse dovresti dirglielo chiaramente quello che provi. Mettila con le spalle al muro. Sii diretto. La ami davvero?
DarkFireN1: La amo come Geralt ama Yennefer. Per me le altre sono niente.
E con questa frase ero definitivamente morta. Sia Geralt che Yennefer hanno avuto delle storie ma sappiamo che il loro è vero amore. Da vera nerd non potevo non sospirare di fronte a questa affermazione. Ma poi mi ricordai che non era rivolta a me ma ad un'altra ragazza e sorridetti affranta.
Tigerlily2004: Allora vai e conquistala, Geralt di Rivia.
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Quella sera piansi tutta la notte, non andai nemmeno a connettermi al GDR, preferendo andare a letto prima.
Era orrendo essere innamorati e non ricambiati. Un vero schifo. Poi si chiedevano perché preferissi la compagnia dei divertimenti virtuali, dei libri e di Netflix. Erano cose che non ti tradivano mai e che ti stavano accanto senza chiedere niente in cambio. Passatempi che occupavano la mia vita e che negli anni avevano costruito un muro tra me e il mondo fuori. Dopo aver compreso i miei sentimenti per James, sentii che stavo perdendo troppo tempo dentro alla mia stanza quando avrei potuto godere dei piaceri dell'adolescenza come le feste, gli amici in carne e ossa e l'amore.
La mattina dopo, quando mi svegliai, guardai il pc. Sarei sempre stata una nerd, avrei sempre amato i miei hobby ma era il momento di cambiare qualcosa. Dovevo dare più spazio alla realtà, alla vita vera. D'ora in poi, nel vedermi allo specchio, non volevo più vedere una trasandata ragazza di sedici anni. Fu comica l'espressione di Mariah quando le chiesi di insegnarmi a truccare e ad acconciare i capelli. Per gli occhiali, invece, non mi sentii ancora pronta per sostituirli con le lenti a contatto, ma solo il fatto che avevo il make-up e i capelli senza traccia di crespo era un bel passo avanti. Finalmente potevo definirmi carina e questo mi faceva sentire bene con me stessa.
Mariah rimase a fissarmi in modo strano finché sul suo volto non apparve un sorriso che brillava di contentezza ma che nascondeva anche uno strano senso di rassegnazione. Non ne capii il motivo.
-Sei bellissima. Era ora che cominciassi a uscire dal tuo guscio.- commentò.
-Ti ringrazio.-
-Andiamo, dai. Li farai tutti secchi a scuola oggi.-
Sorrisi lusingata anche se le sua parole fin troppo esagerate. Aprii la porta aspettandomi di trovare James ma non fu così. Davanti al nostro viale c'era solo mio zio che ci aspettava in macchina. Nascondendo la delusione, accettai il passaggio offerto e iniziammo un'altra noiosa giornata scolastica.
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Di James non c'era traccia. Né nei corridoi né in sala mensa. Era ormai giunto l'intervallo e andai a sedermi per pranzare quando mia cugina, che stava passando lì vicino con il suo gruppetto di Barbie, mi lanciò un biglietto sul tavolo. Lei mi fece l'occhiolino per poi andarsene per i fatti suoi senza rivolgermi ulteriore cenno o parola.
Guardai stranita il foglio e lessi subito il suo contenuto.
Incontriamoci in palestra. Ho una cosa da dirti.
James
Cosa mai vorrà da me? Non aveva da pensare a come conquistare la sua bella? Perché il cielo voleva punirmi così tanto?
Ma anche se soffrivo, rimanevo comunque una sua amica e quando era in cerca di consigli e rassicurazioni ci sono sempre stata. Non potevo deluderlo proprio adesso.
Mi incamminai verso la palestra e, dopo aver fatto un lungo respiro, aprii la porta. Non c'era nessuno lì.
-James?- lo chiamai a voce alta.
-
In ogni favola c’è un briciolo di verità. Amore e sangue. Hanno entrambi un immenso potere.-
La sua voce arrivò alle mie spalle e mi girai rimanendo sbalordita. James era vestito con un costume cosplay di Geralt e mi fissava con un espressione carica di speranza e un altro sentimento a cui non riuscivo a credere.
-Che stai facendo?-
-Sto seguendo il tuo consiglio, Tigerlily2004.-
Lui sapeva. Come diavolo era possibile? Le uniche che sapevano la verità su Tigerlily erano coloro che l'avevano creata.
-Ero venuto a casa vostra qualche settimana fa per chiederti degli appunti ma quando entrai nella tua stanza non c'eri. Fu allora che vidi la chat aperta sul pc.-
-Quindi sapevi di me già da settimane e non mi hai mai detto niente.- dissi con rabbia. Mi sentii presa in giro.
-Quella chat era l'unico modo per passare del tempo con te. Non avevo alcuna intenzione di sprecare questa occasione. Non sei mai voluta uscire e hai sempre risposto ai miei messaggi a monosillabi. Eri così irraggiungibile, Lucy. Puoi biasimarmi per aver sfruttato questi momenti nel GDR per stare con te anche se solo virtualmente?-
In effetti aveva ragione. Ero stata davvero una stupida asociale. Mi vennero in mente gli ultimi messaggi di DarkFireN1 riguardo alla ragazza che le piaceva e in quel momento capii. Trattenni il respiro.
-Sì, Lucy. Sono innamorato di te da quando eravamo bambini. Sono sempre stato innamorato di te e mi fa male vedere quanta poca considerazione hai di te stessa. Sei bellissima e intelligente. Lo sei sempre stata e chiunque affermi il contrario è solamente un coglione.-
La sua dichiarazione riempì il mio cuore di gioia e non potei fare a meno di scoppiare a piangere.
-Ti amo anch'io, Jamie. Sono stata davvero una stupida a non capirlo prima. Potrai mai perdonarmi?-
Lui si avvicinò e prese le mie mani tra le sue. Inclinò il capo così da avere la bocca vicino al mio orecchio.
-Solo se risponderai affermativamente a una domanda.-
Il suo alito sul mio orecchio mi provocò brividi lungo la spina dorsale.
-Quale?-
-Vuoi diventare la mia Yennefer?-
Scoppiai a ridere. Solo due nerd potevano esprimersi in questo modo e solo una nerd poteva sentirsi felice per questa frase che all'esterno poteva sembrare patetica o incomprensibile. E solo una nerd poteva rispondere in questo modo.
-Sì, mio Geralt di Rivia.-
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Spero che vi sia piaciuto. Aspetto con piacere i vostri commenti ma sopratutto consigli. Buona domenica a tutti!