Autore: Jessica Brody
Serie: Unremembered #1
Uscita: 15 gennaio ebook - 29 gennaio cartaceo
Prezzo: 4,99 € ebook - 12,90 € cartaceo
Quando il volo 121 della Freedom
Airlines precipita nell’oceano Pacifico, nessuno si aspetta che ci siano
dei superstiti. Così, la notizia di una ragazza ritrovata a galleggiare
tra i rottami dell’aereo, praticamente illesa, fa il giro del mondo.
Nessuno sa spiegarsi come possa essere sopravvissuta... tantomeno lei.
La sua mente è una tabula rasa: non ricorda il proprio nome né nessun
avvenimento della sua vita, e non sa spiegare cosa ci facesse su quel
volo. Le sue impronte digitali e il suo DNA non si trovano in alcun
database, nessuno ha denunciato la sua scomparsa.
Intrappolata in un mondo che non riconosce, con delle abilità che non è in grado di comprendere e ossessionata da una minaccia che è solo un’eco nella sua testa, la ragazza misteriosa si sforza di rimettere insieme i pezzi del proprio passato e scoprire chi è veramente. Ma a ogni indizio seguono nuove domande, e lei non ha abbastanza tempo per trovare le risposte. La sua unica speranza è un ragazzo affascinante, che sostiene di conoscerla da prima dell’incidente e di averla aiutata a fuggire da un esperimento top secret. Ma lei di chi può fidarsi davvero?
Intrappolata in un mondo che non riconosce, con delle abilità che non è in grado di comprendere e ossessionata da una minaccia che è solo un’eco nella sua testa, la ragazza misteriosa si sforza di rimettere insieme i pezzi del proprio passato e scoprire chi è veramente. Ma a ogni indizio seguono nuove domande, e lei non ha abbastanza tempo per trovare le risposte. La sua unica speranza è un ragazzo affascinante, che sostiene di conoscerla da prima dell’incidente e di averla aiutata a fuggire da un esperimento top secret. Ma lei di chi può fidarsi davvero?
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Ciao Jessica,
parlaci di “Violet”. Come hai avuto l’idea? Da cosa sei
stata ispirata?
Nel 2009 ho letto
la notizia di una ragazza sopravvissuta a un incidente aereo, aveva 14 anni,
tutti gli altri passeggeri morirono e lei fu l’unica sopravvissuta. È stato un
evento grave, strano; non esiste alcuna spiegazione su come sia stata l’unica
sopravvissuta se non un miracolo. Mi sono posta delle domande come, per
esempio, cosa è accaduto alla sua memoria in un momento simile? Era in grado di
ricordare il proprio nome o qualche altra cosa? Cosa sarebbe accaduto se il suo
nome non fosse comparso sulla lista passeggeri e le sue impronte digitali non
fossero state registrate? Mi sono anche chiesta cosa sarebbe successo se lei
avesse avuto dei poteri sovrumani. La domanda più importante è stata: qual è la
vera ragione per cui è sopravvissuta all’incidente? Queste sono le domande che
mi hanno spinta a scrivere il libro.
C’è una ragione
precisa dietro la scelta di una protagonista femminile?
Ci sono due
ragioni per le quali ho scelto una protagonista femminile. La prima, la più
importante, è che io amo leggere storie di giovani donne dal carattere forte.
Per questo motivo ho creato il personaggio di una ragazza superiore ma, allo
stesso tempo, fragile. Il secondo motivo è che, da donna, questa scelta mi ha
permesso di interfacciarmi al meglio con il personaggio. Penso anche che ci
siano molti libri con protagonisti maschili e che sia ora di dare voce a più
personaggi femminili.
Se potessi
entrare nel tuo libro, quale personaggio ti piacerebbe incontrare?
Credo che mi
piacerebbe incontrare Cody, il fratello adottivo. Credo che sia un personaggio
molto divertente e con una grande personalità.
Hai un qualche
particolare oggetto che ti ha tenuto compagnia durante la stesura del libro?
Sono
stata a Disney World e ho comprato un tazza da tè. Sono una sognatrice e mi
piace fantasticare sulle cose: la chiamo “la mia tazza magica” e ho convinto me
stessa che in qualsiasi momento io beva caffè o tè da quella tazza è come se
bevessi un succo magico. Ogni giorno mi siedo, sorseggio e aspetto
l’ispirazione per scrivere.
Quali canzoni
ascoltavi durante la stesura del libro?
Non
ricordo come precisione, solo alcune: Save me di Eminem, A Thousand
Years di Christina Perri, Treacherous Taylor Swift.
Se ti venisse
chiesto di salvare un ricordo, prima che la tua memoria venga cancellata, quale
salveresti?
Nel libro
Seraphina non ricorda la propria identità e cerca di ricordare. Alla fine credo
che se la tua memoria viene cancellata, o la perdi sarà sempre una voce vera, a
tua, dentro di te. E in quella bisogna sempre credere.
In questo periodo
le trilogie vanno di moda. Il primo libro finisce sempre con un colpo di scena
irrisolto, mentre tu hai deciso di scrivere un finale del primo libro
soddisfacente. Perché questa scelta?
È
una domanda molto interessante. L’idea di concludere un romanzo con un colpo di
scena finale che si collega a un secondo libro è utile e affascinante ma, dopo
averci pensato, ho deciso di dare una conclusione alla storia, di dare a chi
legge la soddisfazione che merita. Mi rende molto felice sentire che i lettori
hanno apprezzato questa scelta.
Cosa pensi si
dovrebbe fare per avvicinare nuovi lettori ai libri e in special modo ai tuoi
romanzi?
Mentre crescevo,
durante l’adolescenza, non ero una grande lettrice, ho iniziato a leggere molti
libri intorno ai 20 anni. Per me è molto importante scrivere libri e renderli
leggibili sia per le persone a cui piace molto leggere sia alle persone che non
leggono molto. Per fare ciò ho costruito ogni personaggio con una
evoluzione veloce , ogni personaggio ha una sua piccola auto-conclusione o
qualcosa che fa capire che la sua storia continuerà.
Le persone che
leggono il mio libro lo fanno come se vedessero un film, quindi ho voluto
scrivere tenendo un ritmo veloce. Penso che ogni tipologia di libro potrebbe
avere appeal presso lettori meno
“forti” se si tenesse un ritmo alto della narrazione, così da essere percepito
più come un film che come un libro.
Violet è
intrappolata in un mondo che non riconosce. Pensi che oggi siamo nella stessa
condizione? Quali sono le ragioni di questo “comune disagio”?
Credo che Violet
si senta intrappolata così come si sentono i ragazzi, maschi e femmine, che
attraversano l’età dell’adolescenza. Violet Serafino non è consapevole delle
sue potenzialità, in realtà lei è forte più di chiunque altro. Penso che i
ragazzi e le ragazze di quest’età non si assentano mai “abbastanza” in ogni
tipo di situazione. Quindi in un certo senso si, credo che questa storia sia
anche una metafora dei nostri tempi.
Il tuo libro è
stato opzionato per il cinema, hai paura che la tua storia verrà travisata?
Non ho paura che la
storia possa essere travisato, perché un libro è una cosa diversa da un film. A
volte cambiare qualcosa per adattare un libro al film può essere buono, a volte
no. Ma credo che sia interessante spendere del tempo a lavorare su questo tipo
di trasposizione, posso imparare molto dal mondo del cinema. In ogni caso,
qualunque sia l’esito cinematografico, ciò di cui sono certa e mi rande
tranquilla è il fatto che il libro non cambierà, rimarrà lo stesso anche se il
film sarà terribile (ma non penso), il libro è ancora quello che le persone
hanno letto. Una volta visto il film si può sempre tornare al libro, leggerlo e
rileggerlo.
Sei coinvolta in
qualche modo nella sceneggiatura?
Sono coinvolta
nel senso che leggerò la sceneggiatura quando sarà finita, potrò porre
questioni e proporre cambiamenti, se lo riterrò necessario. Questo è un
processo molto delicato e le persone che stanno lavorando alla trasposizione
sono persone che lavorano nel settore cinematografico da molto tempo, quindi
aspetto di vedere cosa ne verrà fuori.
Alcune domande
più personali: come hai deciso di diventare una scrittrice full time?
Volevo essere una
scrittrice già da molto piccola, prima che mi piacesse leggere. Così ho
iniziato a creare mondi, intrecci, che non facevo leggere a nessuno. Durante
l’adolescenza sentivo di avere un guscio molto piccolo, così ho iniziato a
leggere cose che ho amato, anche se c’era qualcosa che non mi soddisfaceva del
tutto.
A livello pratico
ho iniziato a scrivere all’età di sette anni perché avevo una maestra a scuola
che ci chiedeva di comporre un paragrafo sui libri che leggevamo, la trovavo
una cosa molto semplice in confronto alle altre materie scolastiche.
Ci sono molte blogger,
fan e lettrici che amano il tuo libro, la maggior parte sono molto giovani tantissime
vorrebbero diventare scrittrici. Che consigli puoi dar loro? Qual è la tua
esperienza?
Credo che
diventare scrittrici sia come diventare dottori o avvocati, ci sono anche
passaggi noiosi.
Per uno scrittore
la cosa più difficile, secondo me, è finire un libro. Sviluppare e terminare un
libro è molto difficile a differenza di iniziare un libro, che è molto
semplice: hai una grande idea, sei ispirata, ami quello che scrivi e pensi che
stai scrivendo la cosa migliore del mondo. Poi arrivi a pagina 50, 60 , 70 e pensi che ciò che hai scritto sia orribile,
non finirai mai il libro. Poi, però,
succede qualcosa, nel tuo cervello: hai una nuova idea che è una gran buona
idea, e ritorna la fiducia nella scrittura, pensi che riuscirai a finire. Credo
sia sempre importante finire sapendo che puoi avere un altro milione di buone
idee. E vorrei aggiungere una cosa: non c’è niente di più sexy che avere una
nuova idea.
Per quanto
riguarda la mia esperienza avevo iniziato a studiare materie economiche e
lavorare nel mondo della finanza, un altro mondo, ma non ho mai smesso di
esercitare la mia fantasia.
Penso che si
possa insegnare come scrivere ma l’esercizio della fantasia è un esercizio da
compiere ogni giorno.
Per quanto
riguarda i giovani scrittori credo che la cosa più importante sia far capire
loro cos’è lavorare e cosa non è lavorare. Quando si lavora bisogna insistere
quotidianamente ed essere determinati. Questo per me è il decimo libro ed ora è
facile vedere cosa c’è sbagliato, saper trovare gli errori, ma poi devo sempre
confrontarmi con qualcuno, il mio editor per esempio.
Tra poco i
lettori italiani leggeranno il secondo libro di “Violet”, vuoi dirci qualcosa
su ciò che succederà?
Non dirò molto
sul secondo libro, parlerò in codice, ma per chi ha letto “Violet” sarà facile
capire di cosa parlo. Nel primo libro c’è un grande colpo di scena ATTENZIONE SPOILER e alla fine di esso
Seraphina e Zen scappano da un luogo molto importante. Il secondo libro inizia
con il racconto di ciò che avviene sei mesi dopo questa fuga, ovvero il loro
arrivo in un posto speciale. Presto però scopriranno che il posto speciale dove
sono capitati non è così sicuro e perfetto come sembra. Nuovi pericoli li
aspettano. E Diotech, che sta cercando Seraphina, ha uno sviluppo inaspettato farà
accadere qualcosa che forse gli consentirà di incastrare Seraphina per portarla
indietro.
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Interessante intervista, non c'è che dire ;) E con questo vi saluto e vi auguro un buon weekend.
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